19 Gennaio 2025
Cronaca Abruzzo

Teramo, non ci sono fondi per il trasporto scolastico dei disabili

Nella provincia di Teramo un disagio interesserà tutti gli studenti disabili delle scuole superiori. La causa di tutto ciò pare risiedere in un un debito fuori bilancio per l’anno 2013/2014, di oltre 500 mila euro e risorse disponibile solo fino al 31 marzo 2015 (garantite dal trasferimento regionale). Il servizio trasporto disabili per gli studenti delle scuole superiori, non è più fra le funzioni delle Province dal primo gennaio 2015 ed è uno di quei servizi sensibili la cui interruzione porterebbe disagi a famiglie e soggetti deboli. Questa mattina il presidente lo ha spiegato alle responsabili della Cooperativa Verdeaqua-Nuovi Orizzonti e ai sindacati nel corso di un incontro che si è svolto al tavolo delle relazioni industriali. La Cooperativa vanta un credito di 117 mila euro. “Cerchiamo di sbloccare le mensilità di ottobre e novembre – ha garantito il Presidente – ferme per un problema di liquidità di cassa. Abbiamo lo stesso problema, ovviamente, anche con altri fornitori, stiamo pagando le fatture di settembre proprio a causa dell’andamento della cassa fortemente influenzato da tagli e ritardi nei trasferimenti a nostro favore”. Rimane, però, il problema di fondo strettamente collegato alla riforma Delrio e a quanto stabilito dalla Legge di stabilità. Dal primo gennaio la Provincia non sarebbe più titolare di questa funzione ma ancora non vi è stata una pronuncia regionale nel merito delle assegnazioni oggetto di riodino. A questa situazione già complessa si aggiunge una condizione peculiare dell’ente che, a ottobre, per far fronte al taglio del Governo di 2 milioni di euro, con una variazione di bilancio, ha cancellato lo stanziamento di 500 mila euro a copertura dei costi del servizio per l’anno 2013/2014. “Una scelta operata prima dell’insediamento della nuova amministrazione – spiega Di Sabatino – ora dovremo riconoscere il debito fuori bilancio e trovare il modo di coprire questo impegno ma, naturalmente, ci auguriamo che prima del 31 marzo sia il Governo nazionale che quello regionale sciolgano i numerosi nodi ancora molto intrecciati di questa riforma”.

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