22 Novembre 2024
Cronaca Abruzzo

Silvi, erosione e danni: sindaco chiama in causa la regione

La notte tra sabato e domenica l’arenile sulla costa di Silvi ha subito seri danni in quanto il mare ha inghiottito una ingente quantità di sabbia, causando in alcune zone a sud della città, una forte erosione. Danni gravi, che i tecnici comunali stanno cercando di quantificare, anche alle strutture balneari, alle barche della piccola pesca, al Circolo Nautico e alle imbarcazioni da diporto custodite negli alaggi. Il fenomeno naturale devastante ha messo a nudo le pecche che da mesi stanno bloccando la ripresa dei lavori della difesa della costa a causa di una burocrazia che, nonostante i proclami e le promesse, rimane la palla al piede per gli amministratori comunali che frena il già lento andamento dell’iter della realizzazione di opere pubbliche. Non si capisce come, dopo circa un anno dalla rescissione del contratto con la ditta Nicolai a causa delle note vicende giudiziarie, i lavori di completamento del posizionamento delle scogliere e dei pennelli non siano ancora ripresi. E non si può neppure accampare la solita scusa della mancanza di risorse, dal momento che i 3.000.000 di euro necessari sono lì che attendono solo di essere spesi. Il Servizio Opere Marittime della Regione a settembre aveva già predisposto l’intera documentazione per il completamento di un’opera iniziata e realizzata per il 30%, circostanza questa che consentiva di procedere celermente ad un nuovo appalto senza ulteriori adempimenti burocratici. Invece, a quanto pare, c’è stato chi ha rimesso in discussione tutto, senza plausibili ragioni, e ha preteso di ricominciare tutto da capo, consentendo alla tempesta di mare della scorsa notte di causare i danni che hanno messo in ginocchio tante persone e stanno causando notevoli problemi alla stessa amministrazione comunale che non sa più cosa fare per dare risposte concrete ai danneggiati. “Adesso – ha detto il sindaco Andrea Scordella – vorremmo sapere chi è responsabile di quello che si poteva e si doveva fare e non si è fatto per evitare o, quanto meno, per contenere gli effetti della mareggiata. Non si possono far passare mesi e mesi di tempo senza muovere un dito pur consapevoli dei rischi che si correvano. Chi pagherà i danni? Non solo – ha aggiunto Scordella – ma chiediamo con forza che qualcuno alla Regione e al Governo centrale si faccia carico di risarcire i danneggiati e di evitare che si ripeta per il futuro l’uso dei tempi biblici che la burocrazia si prende, senza giustificazioni, per dare risposte a urgenze che creano disagi incalcolabili ai cittadini, agli operatori turistici e alle amministrazioni comunali”.

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