Teramo, la migliore marijuana d’Italia
In Italia la commercializzazione di marijuana è legale ai sensi della legge 242/2016.
Secondo la legge italiana 242 approvata nel Dicembre 2016, la produzione e commercializzazione di marijuana sono da ritenersi del tutto legali soltanto se la cannabis ha un contenuto di THC non superiore allo 0,2%.
Questa può esser coltivata anche in maniera privata nel proprio giardino e poi rivenduta a commercianti o aziende, stando ben attenti a rispettare le direttive previste dalla legislatura.
Nel caso in cui la percentuale di THC sia superiore allo 0,2% ma rientri comunque nel limite dello 0,6% l’agricoltore della cannabis depotenziata viene sollevato da ogni tipo di responsabilità.
Se invece il limite dello 0,6% viene superato le autorità giudiziarie possono distruggere o sequestrare la coltivazione di canapa.
Canapa Mundi, la più importante fiera del settore che si è tenuta a Roma nei giorni scorsi, ha accertato che la migliore canapa legale presente sul mercato italiano è quella che si produce a Tortoreto e nelle zone limitrofe.
I quasi 30mila visitatori della rassegna hanno stabilito che la canapa legale prodotta in provincia di Teramo è la migliore tra le varietà nazionali e internazionali presenti sul mercato italiano.
Ai sensi dell’art. 2 della richiamata legge, è lecito coltivare le varietà di canapa ammesse ed iscritte all’interno del Catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole, in conformità a quanto disposto all’art. 17 della Direttiva Europea 2002/53/CE.
Trattasi di varietà di canapa considerate alla stregua di piante agricole e valutate in relazione al loro concreto sfruttamento nel campo dell’agricoltura e delle fonti di produzione sostenibili, pertanto non rientranti nell’ambito di applicazione del D.P.R. 309/1990, ovvero nel Testo Unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza.
La coltivazione di tali varietà di canapa è consentita senza necessità di autorizzazione, ai sensi del successivo art. 3, comma 1 L. 242/2016.