Teramo, Le forme dell’ospitalità
Lunedì 29 aprile 2019 alle ore 11.00 verrà presentato, presso il Caffè Des Artistes, in piazza Martiri della libertà a Teramo, l’esposizione collettiva “Le forme
dell’ospitalità” in programma a Matera, capitale europea della cultura 2019, dal 10 al 24 maggio 2019 presso la sede espositiva della Fondazione Sassi (via San Giovanni vecchio 24, Matera).
L’associazione culturale Big Match presenta l’inaugurazione della mostra “Le forme dell’ospitalità”, collettiva di arte contemporanea, a cura di Martina Lolli, è prevista il 10 maggio 2019 presso la Fondazione Sassi di Matera.
Si tratta della sesta collettiva della rassegna “12 Windows, 12 finestre aperte verso il futuro dell’arte” con direzione artistica di Giancarlo Chielli, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Bari.
La mostra è parte integrante del Festival “La Terra del Pane” e del palinsesto ufficiale di Matera 2019.
L’associazione culturale. Big Match sostiene il progetto con l’intento di portare la mostra a Teramo il prossimo settembre.
“Le forme dell’ospitalità” nasce con l’intento di realizzare una mostra realmente partecipata e condivisa, dove il pubblico abbia un ruolo attivo nella realizzazione della stessa.
IL TEMA DELLA MOSTRA
La collettiva “Le forme dell’ospitalità” al pane e al processo di panificazione rimettendo in atto l’azione chimica che ha portato il pane alla forma con cui siamo abituati a consumarlo: la lievitazione, qui intesa come crescita e fermentazione – non strettamente legata al tema delle opere
in mostra. In questo senso la lievitazione diviene il processo stesso che realizza la mostra, la modalità di attivazione di un processo sociale.
LE FORME DI OSPITALITÀ
L’esposizione declinerà l’ospitalità in tre forme differenti:
I forma — ogni artista ospiterà un altro artista all’interno dello spazio della propria opera o nello
spazio espositivo a lui dedicato;
II forma — il curatore ospiterà un altro curatore offrendo una parte dello spazio curatoriale;
IL RUOLO DEL PUBBLICO (o la III forma di ospitalità)
Si tratta dell’ospitalità che artisti e curatrice chiedono agli abitanti del territorio a cui viene richiesto il prestito – per le due settimane di apertura della mostra – di alcuni oggetti che andranno a comporre l’allestimento.
La call è pubblicata sui media e gestita da Wide Open Coworking.
In questo modo l’esposizione, che sarà allestita con oggetti quotidiani decontestualizzati da un orizzonte domestico, sarà luogo di passaggio di storie e narrazioni differenti e sposerà la coralità di un pasto condiviso e la naturalità di una lievitazione che segue le leggi del luogo, dove il pane sarà richiamato nella sua dimensione simbolica di collante sociale.
LE OPERE
Le opere esposte – a firma di Lorenzo Bartolucci, Veronica Billi, Valentina Durante, Noa Pane, Giulia Rebonato – intendono restituire ai fruitori il senso di accoglienza, far riaffiorare all’interno del sasso che le ospita la sua innata dimensione domestica, rievocandone la natura abitativa e la propensione all’ospitalità, attraverso l’allestimento e l’interazione fra opere e visitatori.
ARTISTI:
Veronica Billi – Accademia di Belle Arti di Bologna — progetto fotografico
Professore referente: Cesare Pietroiusti Lorenzo Bartolucci – Accademia di Belle Arti di Urbino — progetto pittorico
Professore referente: dir. Umberto Palestini Valentina Durante – Accademia di Belle di Torino — progetto grafico
Professore referente: Stefano Pasquini Giulia Rebonato – Accademia di Belle Arti di Torino — progetto installativo
Professore referente: Stefano Pasquini
Noa Pane – ex allieva Accademia di Belle Arti di Urbino — progetto installativo
Professore referente: dir. Umberto Palestini, attualmente frequente il Royal College of Art di Londra.
e forme dell’ospitalità