23 Novembre 2024
Cronaca Abruzzo

Teramo, Confartigianato su chiusura traforo Gran Sasso

“La chiusura del traforo del Gran Sasso significherebbe spaccare in due l’Abruzzo recando un danno grave e irreparabile all’economia abruzzese”. Così il presidente e il segretario regionale di Confartigianato Abruzzo, Giancarlo Di Blasio e Daniele Di Marzio in seguito alla riunione che ieri sera si è svolta presso il Ministero delle Infrastrutture per scongiurare la decisione di Strada dei Parchi di chiudere il traforo a partire dal 19 maggio.

“Il Ministero ha assicurato che coinvolgerà tutti i soggetti interessati e tutti i livelli istituzionali, in modo da raggiungere sia l’obiettivo di breve termine, ossia il mantenimento in esercizio delle gallerie autostradali, sia quello di lungo termine, quindi la messa in sicurezza definitiva degli acquedotti – fanno sapere i rappresentanti di Confartigianato Abruzzo -. Se così non fosse le imprese artigiane che operano in quei territori sarebbero drammaticamente penalizzate e per questo auspichiamo che al più presto si proceda alla modifica del decreto Sblocca cantieri, affinché un Commissario straordinario venga incaricato di sovraintendere alla progettazione, all’affidamento e all’esecuzione degli interventi necessari per la messa in sicurezza del sistema idrico”.

“Abbiamo atteso l’esito dell’incontro di ieri convocato per parlare del nuovo piano di gestione delle tratte autostradali (Pef) in attesa di rinnovo e che inevitabilmente si è trasformato nell’atteso confronto decisivo sull’emergenza Gran Sasso. La federazione nei prossimi giorni – annunciano Di Blasio e Di Marzio- convocherà i parlamentari abruzzesi per chiedere di mantenere alta l’attenzione sul dramma che si consumerebbe se i collegamenti tra L’Aquila e la costa dovessero avvenire solo tramite viabilità secondaria. La strada statale infatti – concludo gli esponenti regionali di Confartigianato – risulterebbe palesemente inadeguata al traffico di auto e mezzi pesanti, a meno di non dover fare chilometri in più di autostrada, con aggravio di costi”.

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