Teramo, presentato il nuovo liceo Artistico
Quasi cinque milioni di euro per la prima scuola nuova del capoluogo: antisismica e progettata in maniera innovativa con la tecnologia BIM e laser scanner (che rende la progettazione estremamente dettagliata, riduce gli errori e abbatte il rischio di ricorsi e riserve in fase di gara d’appalto). L’Ufficio per la ricostruzione ha approvato il progetto del liceo artistico “Montauti”: la vecchia scuola inagibile – in via Diaz – sarà demolita e al suo posto sorgerà una struttura all’avanguardia che capitalizza gli spazi, avrà una palestra (oggi non c’è) e si presenta “aperta” fisicamente e concettualmente alla città.
La progettazione di fattibilità è il frutto del lavoro dell’ingegnere Alfonso Marcozzi in team con il RUP, Marco Di Melchiorre (ingegnere dell’ente) e di Raffaele Tecce specialista della tecnologia BIM.
“Un luogo dove si intreccia la storia più antica – ha dichiarato questa mattina il consigliere delegato all’edilizia scolastica, Luca Francioni – e il contemporaneo e che, anche grazie a questo nuovo spazio concepito appositamente per una scuola dalla vocazione culturale ed artistica, potrà vivere una nuova stagione contribuendo a rivitalizzare il capoluogo che ha subito gravi danni dal terremoto”.
Frangioni, ringraziando chi ha saputo cogliere l’opportunità derivante dai fondi del sisma e la struttura tecnica del settore edilizia, ha sottolineato le prossime fasi: “Entro l’anno ci sarà la gara per la progettazione definitiva, ci vorranno dai quattro ai sei mesi per la redazione dell’esecutivo. Entro il 2020 si potrà fare la gara d’appalto e, prevedibilmente, ci vorranno circa due anni per la sua realizzazione. Sono i tempi scanditi dalla legge e dalle procedure amministrative anche se la politica e la Pubblica amministrazione devono responsabilizzarsi rispetto alle esigenze dei territori e delle comunità che hanno urgenza di risposte”.
Il dirigente del settore, Leo Di Liberatore e il Responsabile di progetto, Marco Di Melchiorre si sono soffermati sugli aspetti più squisitamente tecnici: “Abbiamo fatto la scelta di demolire e ricostruire perché in questo modo avremo una scuola realmente antisismica, che speriamo anche di rendere completamente autosufficiente da un punto di vista energetico. Negli stessi spazi, con un approccio progettuale molto moderno, riusciamo a ricavare più spazi per la didattica e anche la palestra che prima non c’era”. La progettazione di fattibilità, fra le altre cose, è stata condivisa con il mondo della scuola e la dirigenza del Liceo, in stretta collaborazione con la dirigente Loredana Di Giampaolo.
“Non è solo una scuola nuova – commenta il presidente Diego Di Bonaventura che impegnato in altra sede non ha potuto partecipare alla conferenza stampa – è un nuovo concetto di scuola, aperta verso la comunità, che potrà ospitare mostre e iniziative, che rivitalizza il tessuto urbanistico di un’area che lambisce il centro storico. Insieme al Grue di Castelli, al Coreutico e al Dams di Teramo costituisce un Polo delle arti e della cultura della provincia teramana. Un patrimonio se tutti insieme sapremo collaborare ad un progetto comune”.
Alla conferenza stampa è intervenuto anche il consigliere comunale di Teramo, Raimondo Micheli: “Una bella giornata per Teramo, il segno che non tutto è perduto: una scelta che indica un percorso. Avete avuto coraggio decidendo di abbattere una struttura che non presentava alcun pregio per ricostruire in sicurezza”.
A fronte delle considerazioni sui costi per il consolidamento della struttura esistente e sulla sua funzionalità, è stata fornita come alternativa la realizzazione di un edificio ex-novo che ovviasse a tutte le criticità riscontrate dall’analisi della struttura esistente che andasse incontro alle esigenze avanzate durante gli incontri avvenuti fra committenza e personale docente. A tal proposito è stato realizzato un modello BIM di progetto per tutti i vantaggi che lo stesso offre. L’immagine che segue per comprendere la posizione del nuovo intervento rispetto all’esistente (colore ciano), a seguire altre immagini dell’ipotesi progettuale.
Attraverso l’analisi dell’esistente è stato elaborato un modello tridimensionale che non fosse un semplice studio volumetrico di massima, ma che affrontasse nello specifico tutta la problematica per fornire un progetto concreto con l’utilizzo delle risorse a disposizione. Il risultato è quello di conferire tramite un architettura diversa rispetto al patrimonio dell’edilizia scolastica una nuova immagine per il Liceo Artistico.