Pereto, Matteo Fato, Immagine è somiglianza
Matteo Fato, artista pescarese ormai conosciuto in tutto il mondo, inaugura con una personale, la sede di Pereto (L’Aquila) della galleria Monitor, un progetto che svolge un percorso coraggioso ed encomiabile dalle capitali europee (Roma e Lisbona, dove operano con successo da anni le due sedi di Monitor) alla provincia abruzzese.
Monitor, con una operazione ambiziosa e di altissimo livello culturale e di grande significato cul-turale, presenta venerdì 20 e sabato 21 settembre Immagine è somiglianza (come il ritratto sia parte della pittura), prima mostra personale di Matteo Fato per la galleria.
L’esposizione si svolge in contemporanea nella sede di Roma (a palazzo Sforza Cesarini a pochi passi da piazza Navona) e in quella nuova di Pereto (palazzo Maccafani), inaugurata per l’occasione.
Entrambi gli allestimenti si concluderanno sabato 30 novembre. Orari sede di Roma: mar-ven dalle 13 alle 19; sede di Pereto su appuntamento.
Ideato in modo unitario, il progetto è dedicato a uno dei temi centrali nel lavoro recente dell’artista: il ritratto. Fra i generi tradizionali della storia dell’arte, il ritrattosi è riproposto nella pratica di Fato dal 2012, dopo l’intensa frequentazione durante il tirocinio accademico. In questo ritorno alle proprie origini artistiche, l’autore si è riavvicinato al genere con la consapevolezza della sua tradizione.
Concepito come maniera per eccellenza di consegnare un’immagine alla storia, il ritratto conserva paradossalmente una resistenza al tempo ancora oggi, nel delirio delle immagini che assediano la contemporaneità.
I soggetti, provenienti da vari ambiti culturali e momenti storici, sono scelti per una particolare ossessione che ne ha animato la vita, trasformandoli – nella visione di Fato – in artisti (così Alessandro Moreschi – l’ultimo cantante castrato, lo scienziato Nikola Tesla, Johann Wilhelm Trollmann– pugile di etnia sinti, il filosofo Ludwig Wittgenstein). In altre circostanze, i ritratti nascono in occasioni espositive, diventando strumento d’indagine su un luogo (come nelle opere dedicate a Bernardino Telesio, Ennio Flaiano e l’astronauta Charles Duke).
Immagine è somiglianza (come il ritratto sia parte della pittura) prosegue la personale galleria di ritratti di Matteo Fato, soffermandosi su figure di riferimento come l’artista Scipione e i filosofi Kierkegaard e Deleuze, ed estendendo la riflessione a persone viventi. L’autore compone una co-stellazione di affetti personali che apre allo stesso tempo uno spaccato sul sistema dell’arte: nella raccolta entrano la gallerista, Paola Capata, e il curatore della mostra, Simone Ciglia, e poi Gianni Garrera – filologo musicale che da anni accompagna il lavoro di Fato (contribuendo anche in questa occasione con un assunto), il gallerista Cesare Manzo, alcuni collezionisti e un amico. L’intento è conferire valore ai diversi ruoli che contribuiscono a definire l’impegno culturale, esplo-rando formalmente varie declinazioni della ritrattistica.
Monitor a Pereto
La decisione di inaugurare uno spazio a Pereto al di fuori della grande città nasce dall’esigenza di offrire un’esperienza completamente diversa dalla maniera odierna di approcciarsi all’arte: pren-dere il proprio tempo per la visione corretta di una mostra, ritrovare il gusto di conversare con il gallerista e l’artista su un progetto, sulla nascita di un’opera, alimentando la crescita di una rela-zione che si basa su un gusto comune e sulla reciproca conoscenza.
Lo spazio di Pereto non vuole essere un luogo dai numerosi passaggi. E’ concepito come uno spazio privato, quasi segreto, che apre le sue porte al visitatore attento e interessato, un visitatore che ritrovi il gusto del viaggio, della scoperta e dell’incontro, immergendosi in un paesaggio intatto, tra mura secolari che custodiscono un’idea di bellezza.
La serie di lavori inediti del pittore pescarese Matteo Fato, per l’occasione, si concentreranno in maniera particolare sul ritratto, sulle sue declinazioni, significati e collegamenti con la contemporaneità, e non mancheranno opere precedenti ma considerate dall’artista fondamentali per il suo percorso.