Teramo, Teatro Off “Calore” di Enzo Cosimi il primo appuntamento
Il primo appuntamento con Teatro Off è con Enzo Cosimi domenica 6 ottobre alle 18,00 al Teatro Comunale con il riallestimento di “Calore”, “il secondo in verità dopo quello del 2012 proposto all’interno del progetto RIC.CI di Marinella Guatterini” spiega Cosimi “per questo spettacolo incredibilmente attuale dopo 35 anni dal debutto, con un linguaggio sempre fresco, pop, che parla di giovinezza. Mi auguro che in sala domenica ci siano tanti giovani perché è soprattutto a loro che parlo”.
Calore è il primo lavoro coreografico di Enzo Cosimi, quello che lo ha lanciato nel firmamento delle stelle della coreografia italiana. Debutta a Roma nel settembre del 1982 all’Anfiteatro del Parco dei Daini di Villa Borghese con il suo ensemble Gruppo Occhèsc. Calore porta in scena, oggi come allora, l’impeto della giovinezza, usando i corpi e le relazioni in maniera sfrontata, provocatoria ma nello stesso tempo naturale, perché insita nel concetto stesso di gioventù. Lo spettacolo costruito per non danzatori, pensato in origine per un gruppo di amici del coreografo, sorprende, oggi come nel 1982 per l’originalità della proposta artistica, il suo sguardo laterale, l’interpretazione fuori dagli schemi, graffiante e profondamente visionaria. La gioia, il gioco, gli eccessi, le provocazioni, la sensualità, il colore, l’esagerazione esplodono sulla scena e nell’animo dello spettatore, suscitando sensazioni forti e contrastanti.
Nel primo breve scritto sullo spettacolo Cosimi scriveva: “la realtà è devastata da gelide atmosfere, pensiamo di voler “annusare” una nuova aria, un nuovo vento in cui l’energia nel suo ritornare al nulla senza illusione, abbia come qualità un senso di profonda serenità, di caldo, di calma relativa”. Giuseppe Bartolucci, teorico del nuovo teatro mai dimenticato, scriveva sullo spettacolo: qui la ginnastica e la danza si fanno avanti e vengono corrose, il sudore è accettato come passaggio, la fisicità è fatta pervadere di accensioni a catena e senza fine, la risorsa del riposo e dell’intervallo non viene accettata di principio.