Roseto, sequestrata 1 tonnellata di pesce senza precisa provenienza
Controlli in mare sulle unità da pesca, nei porti allo sbarco e nelle fasi della vendita all’asta, nei mercati, nei ristoranti e nei centri di stoccaggio e lavorazione: sono questi i punti sensibili oggetto di un serrato piano di controlli attuato dagli ispettori pesca della Guardia Costiera di Giulianova nel corso dell’intero mese di dicembre, cui corrisponde l’aumento del rischio per il consumatore di comperare prodotti ittici non sicuri o qualitativamente non conformi.
Lungo la costa teramana, nonché nell’ambito dell’intero territorio della provincia di Teramo, numerosi sono stati i controlli eseguiti dalla Guardia Costiera di Giulianova e dai suoi quattro Uffici marittimi dipendenti di Martinsicuro, Tortoreto, Roseto degli Abruzzi e Silvi, coordinati dal Centro di Controllo Area pesca della Direzione Marittima di Pescara
60 i siti ispezionati (tra attività commerciali, imprese di pesca e operatori del settore) dai militari della Guardia Costiera intervenuti spesso congiuntamente al personale del S.V.I.A.O.E. (Servizio Veterinario di igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati) dell’ASL di Teramo, operanti congiuntamente in forza di un protocollo d’intesa sottoscritto dalle due Amministrazioni lo scorso settembre.
A conclusione delle ispezioni, sono state contestate sanzioni per oltre € 10.000,00, con il sequestro di 1 tonnellata di prodotto ittico di vario genere, pronto ad essere immesso sul mercato, rinvenuto al momento dei diversi controlli, privo di ogni forma che ne attestasse la precisa provenienza e la necessaria tracciabilità, nonché atta a garantire che non fosse frutto di attività di pesca illecita.
In particolare, nell’ambito di uno degli accertamenti sopra citati, è stato rinvenuto un ingente quantitativo di prodotto ittico pronto per essere commercializzato in occasione delle festività, per il quale gli ispettori non hanno potuto ricostruire le fasi di gestione, provenienza e lavorazione della materia prima trattata.
Dallo stesso accertamento è scaturito il sequestro di 3 quintali (ulteriori rispetto alla tonnellata sopra richiamata) di prodotto lavorato nel teramano e destinato a consumatori di altre regioni: nel caso di specie, le confezioni che lo contenevano sono risultate totalmente carenti delle previste informazioni sulla provenienza di alcuni ingredienti che, nel caso in esame, erano di origine extracomunitaria; il tutto ad evidente discapito di una corretta informazione fornita al consumatore.
L’attività in questione si ricollega, di fatto, alla ulteriore e continuativa attività di controllo sulla filiera ittica condotta dal Nucleo ispettivo pesca della Guardia Costiera giuliese che, nelle sole ultime settimane di novembre – corrispondenti alla fase di “avvicinamento” al periodo delle festività in corso – ha portato all’elevazione di sanzioni per un ammontare complessivo di ulteriori € 10.000,00, con il sequestro di 1 quintale di prodotto ittico non tracciato e di potenziale provenienza da pesca illecita; piano di verifiche eseguito in ambito portuale, nelle fasi successive allo sbarco del prodotto ittico da parte delle unità di stanza nel porto giuliese.