Teramo, Febbraio 2020, lettera del Vescovo
Cari giovani,
nella mia lettera di gennaio vi ricordavo che quel Bambino che i Magi avevano incontrato a Betlemme vi cerca perché ciascuno di noi, in modo più o meno evidente, lo cerca.
Un vostro amico nell’ultimo incontro a Teramo mi ha chiesto: come posso incontrare Gesù come lo avevano incontrato i suoi contemporanei?
Mi ha davvero sorpreso: è la domanda decisiva per la nostra vita.
Che un gruppo religioso faccia propaganda della propria fede non è un problema. E’ la normale vita sociale. Si crea un gruppo e poi si organizzano le iniziative per farsi conoscere.
Nell’esperienza dei Magi, come nella nostra, la via è diversa.
Non quella della propaganda, ma della fedeltà a ciò che siamo.
I Magi erano, come ricordavo nella scorsa lettera, studiosi. Così come nel racconto di Matteo della prima chiamata dei discepoli, quest’ultimi erano pescatori! (Mt 4,18-22)
Tu chi sei, cosa fai? Fai bene il tuo dovere, di figlio, di studente, di lavoratore, di amico… In questa esperienza incontrerai quel Gesù che avevano trovato quando era bambino i Magi a Betlemme e, quando era adulto, i pescatori lungo il mare di Galilea (Mt 4,18). Non devi aspettare di essere in difficoltà per iniziare a cercare Gesù. Molti pensano che bisogna essere in situazione di sofferenza per sentire il bisogno di Gesù. Quante volte ho ascoltato giovani che hanno atteso momenti difficili, come la perdita di un amico o l’insuccesso dei progetti.
Non è così! Gesù non è il positivo del negativo!
Gesù ti conosce e ti è vicino in ogni tua esperienza piccola o grande che sia. Lui non abbandona mai il tuo progetto di vita e desidera condividerlo con te.
Ma tu t’impegni a conoscerti?
Chi evade dalla propria esistenza non potrà incontrare il Signore, perché Lui vuole incontrare te così come sei e non come gli altri vorrebbero.
Evadere!
Cari amici,
molti considerano l’evasione come una conquista della civiltà. Attorno a noi ci sono tante proposte che ci invitano ad evadere: pensiamo alle nostre dipendenze, dal dover fare ciò che fanno tutti a ciò che favorisce il sonno.
I pescatori erano al lavoro!
E tu ti stai preparando o aspetti che qualcuno faccia tutto per te?
E’ la logica del dovuto e non della crescita personale.
Perché prepararmi? E se già lavoro perché non crescere nella preparazione?
Gesù quando passa ci chiede di liberarci dalla presunzione che tutto sia dovuto, forse anche la sua presenza.
Quando Gesù passò lungo il mare di Galilea i pescatori capirono che la loro chiamata non era dovuta ma pura gratuità!
Erano impegnati, ma mai avrebbero pensato di essere coinvolti in un progetto più grande: “Vi farò pescatori di uomini!”.
È questa l’esperienza che siamo chiamati a vivere: sei studente, lavoratore, professionista? Non è tutto. Lui ti aprirà orizzonti ancora più grandi!
È la gioia di chi si lascia guidare da Colui che anche oggi sulle strade della mia città mi cerca.
Ma tu, sei addormentato o sei in cammino per vivere la tua vita pienamente?
La società moderna, cari giovani, è molto affascinante ma ricca di incognite, di vie facili che ci coinvolgono senza lasciarci il tempo per riflettere dove stiamo andando.
Tu sii sempre sveglio!
Ricordati sempre che accanto a te c’è il Signore che ha progetti più grandi di ciò che pensi. Non chiudere mai il tuo orizzonte.
Solo Lui può trasformare la tua vita da suddito a collaboratore!
Collaborare con il Signore è il dono più grande. Solo Lui tiene veramente a te perché ti ha creato e vuole che tu sia pieno di gioia!
Vi accompagno con la mia preghiera.
Vostro Lorenzo, vescovo