Teramo, sindaco D’Alberto: “Tolleranza zero su alcol a minori”
“Nella serata sabato, ho direttamente costatato che i bar della città erano affollati all’interno ed all’esterno da decine e decine di ragazzi, anche minorenni, intenti a consumare alcool.
Sono rimasto sinceramente impressionato, e non positivamente, considerando anche come si stia declinando il fenomeno negli ultimi tempi nella nostra città.
Pertanto ho chiesto l’intervento della polizia locale per gli accertamenti e le verifiche del caso.
Mi sento, a questo punto, di applicare una sorta di “tolleranza zero” su un fenomeno che evidentemente comincia davvero ad assumere dimensioni ed aspetti particolarmente gravi, sia per quanto concerne la salute psichica e fisica dei ragazzi sia per quanto riguarda le conseguenze, come il verificarsi di episodi di bullismo e di vandalismo che deturpano la città.
L’amministrazione comunale farà quanto in suo potere per arginare e contrastare un fenomeno che evidentemente assume significativi risvolti sociali.
Credo però sia necessario produrre una riflessione da condividere con gli adulti, con i genitori e con gli stessi gestori dei locali di somministrazione di bevande.
Diverse sono le questioni che entrano in gioco.
La vigilanza ma anche l’ascolto, la repressione così come la prevenzione.
Sono temi che vanno affrontati in ambito istituzionale, familiare, scolastico. Invito pertanto tutti coloro che hanno potere e dovere di intervento, e non dimentico le Forze dell’ordine, ad una più concreta ed assidua assunzione di responsabilità, con la consapevolezza che una mera azione repressiva non può essere sufficiente a dare risposte a un malcontento individuale e di gruppo che trova evidentemente sbagliate modalità di manifestazione.
È necessaria la fermezza, ma è ineludibile che dalla nostra parte vengano messe in campo azioni e scelte esemplari che non rispondano solo alle necessità dettate della cronaca ma ingenerino un amore per la vita, per la bellezza e per la città che inducano ad atteggiamenti e modi capaci di rispondere alle domande vere e sicuramente male espresse dai nostri ragazzi”.