Roseto, a proposito delle pensioni alle Poste
Dopo la prima giornata di pagamenti in alcuni uffici sono apparsi pannelli in plexiglass che separano l’addetto dal cliente.
Uffici postali con poche persone, altri con file consistenti ma, per quello che se ne sa ora, non risultano grossi problemi.
Tutto questo dopo il primo giorno di pagamento delle pensioni a livello nazionale in tempi di coronavirus, con la chiusura di parte dei presìdi.
Un messaggio di ieri diffuso dall’Istituto Nazionale Previdenza Sociale aveva autorizzato il pagamento in circolarità.
Significa che il diretto interessato può andare a ritirare il proprio mensile in un qualsiasi sportello (bastano documento d’identità e codice fiscale).
Nel frattempo sono arrivati i pannelli in plexiglass, destinati a dividere il personale dal pubblico nelle sedi che non hanno più le protezioni anti rapina.
Proseguono a livello azionale i confronti con i sindacati (Slp-Cisl, Slc-Cgil, Uil poste, Failp-Cisal, Confsal comunicazioni e Fnc-Ugl comunicazioni), i quali hanno manifestato “forte disappunto” in ordine alle difficoltà rilevate.
Ad esempio – sia pure consci delle difficoltà nel reperimento – per i ritardi nella consegna dei dispositivi di sicurezza, come mascherine e prodotti igienizzanti.
Ma anche nelle attività di pulizia straordinaria e sanificazione degli ambienti e dei mezzi, poi per la non uniforme applicazione delle disposizioni sul territorio.
La società ha dotato mail aziendali il personale finora sprovvisto: operatori agli sportelli, ai corner e all’accoglienza, direttori di uffici con una sola persona.
Tutto questo per facilitare le comunicazioni d’emergenza.