Roseto, campionato fermo, gli Sharks pensano alla prossima stagione di basket
A causa della diffusione del Covid-19, che ha portato l’Organizzazione Mondiale della Sanità a dichiarare la situazione pandemica, riteniamo che sia giunta ormai l’ora di prendere decisioni importanti e di assumersi ognuno la responsabilità di scelte indifferibili anche in ambito sportivo a tutela di tutti, compresi atleti e addetti ai lavori, anche loro madri e padri di famiglia con gli stessi diritti di tutti gli altri cittadini. Tutto ciò anche in considerazione al fatto che non si intravede neanche lontanamente quando si potrà uscire da questa emergenza tant’è che il direttore generale dell’OMS ha affermato di prevedere nelle settimane a venire un aumento del numero dei casi, ipotesi che si sta già verificando in Italia.
A proposito di decisioni va elogiato il Presidente della FIP, Gianni Petrucci, il quale, unico dirigente sportivo italiano di livello internazionale, dimostrando tutta la sua riconosciuta autorevolezza, ha dato prova ancora una volta di avere i cosiddetti attributi richiamando l’intero basket europeo ad assumere decisioni inequivocabili ed univoche in questo caos di incertezza generale, richiedendo concretezza e sottolineando che la salute viene prima di ogni competizione sportiva.
Per cui in questa drammatica situazione qualcuno ci dovrebbe spiegare che senso ha ancora continuare a parlare di possibili soluzioni per concludere i campionati, proprio mentre si scoprono casi di coronavirus nel mondo dello sport e addirittura la NBA mette da parte gli interessi economici sospendendo tutte le gare.
Non si può più perdere tempo correndo dietro ad ipotesi di fantasia ma bisogna avere il coraggio e il dovere morale e civico di prendere la decisione di fermare tutto “cristallizzando” le classifiche così come sono oggi nella speranza di poter ripartire la prossima stagione magari recuperando nel prossimo mese di Settembre gli incontri che non si sono potuti disputare e determinando in questo modo la classifica con cui iniziare il campionato 2020/2021. D’altra parte ad oggi non sono state definite ne le promozioni ne le retrocessioni.
Di fronte all’emergenza mondiale rappresentata dal Coronavirus, che sta mietendo migliaia di vittime anche nel nostro paese costringendo tutti a sacrifici anche economici, cosa volete che possa interessare agli italiani, sportivi compresi, se si rimanda tutto al prossimo campionato?
Senza dimenticare che, se non ci si concentra immediatamente su soluzioni in grado di tutelare la sopravvivenza delle società sportive garantendo chi lavora nello sport, l’intero sistema rischia di collassare e di non riuscire a riprendersi più. Come si fa a non rendersi conto delle estreme difficoltà che stanno attraversando anche gli imprenditori e le aziende che hanno creduto nello sport, le società per i mancati incassi e per i contratti sottoscritti con sponsor che stanno risentendo direttamente ed indirettamente dell’attuale crisi causata dall’emergenza sanitaria. Ci chiediamo come sia possibile che ci sia ancora qualcuno che non si rende conto di quello che sta accadendo in questi giorni e continui a pensare alla ripresa degli allenamenti, giocare a porte chiuse o altre assurdità di questo genere. Fortunatamente il numero uno dello sport italiano, il Presidente del CONI Giovanni Malagò, ha capito molto bene lo stato in cui rischia di trovarsi l’intero settore sportivo tant’è che ha giustamente richiesto al Governo di inserire anche il comparto sport, sia professionistico sia dilettantistico, nell’annunciato piano di sostegno economico che si sta definendo in questi giorni.
Chi pensa che l’emergenza si possa concludere in due o tre settimane vive in un altro mondo, considerando che la scienza non sa rispondere a chi chiede quando sarà pronto un efficace vaccino.
In un momento come questo lo sport deve passare in secondo piano mentre bisogna essere tutti concentrati ad affrontare una vera e propria battaglia che solo restando uniti e compatti riusciremo a vincere anche adottando misure straordinarie tenuto conto della straordinarietà del periodo che stiamo vivendo. Oggi, in ambito sportivo, possiamo solo pensare, con ottimismo e speranza, a pianificare il dopo coronavirus e dovremo farlo senza indugi altrimenti si rischia di perdere altro tempo prezioso impedendo al Governo, alle istituzioni sportive, alle società, ai tesserati e a tutti gli altri addetti ai lavori di assumere a loro volta decisioni per far fronte ognuno ai propri impegni e affrontare nel modo migliore l’emergenza augurandoci che l’attuale situazione possa finire il più presto possibile.