Coronavirus, OMS teme una seconda ondata di contagi
La Fase 2 secondo il Governo italiano, dovrebbe partire dal 4 maggio.
Ma l’OMS teme una seconda ondata di contagi che potrebbe essere ancora più devastante della prima.
La Fase 2 non significa fine dell’emergenza
L’OMS scrive che: “Vogliamo ribadire che allentare le restrizioni non rappresenta la fine dell’epidemia in nessun paese.
La fine dell’epidemia richiederà uno sforzo costante da parte di individui, comunità e governi per continuare a reprimere e controllare il virus.
I cosiddetti lockdown possono aiutare a smorzare l’epidemia, ma non possono farcela da soli.
I Paesi devono ora assicurarsi di poter rilevare, testare, isolare e curare ogni caso e rintracciare ogni contatto”.
Queste le parole di Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), intervenuto in conferenza stampa a Ginevra su Covid-19.
Per quanto riguarda i vaccini in fase di sviluppo, questa la posizione dell’OMS: “Accogliamo con favore ogni lavoro si stia portando avanti su un vaccino, nel modo più rapido e sicuro possibile.
Abbiamo ormai migliaia di sequenze virali disponibili e i ricercatori le stanno studiando tutte.
Questo ci consente di vedere se e come” Sars-Cov-2 “cambia e stiamo verificando che è relativamente stabile: compie i normali cambiamenti che un virus compie e che ci aspettavamo.
Questa è una buona notizia per lo sviluppo di un vaccino”, ha detto Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico per il Coronavirus del programma per le emergenze dell’Oms.
In pratica vuol dire che la fase 2 non è un punto di arrivo.
Non è la fine dell’emergenza.
E’ solo un tassello importante nella lotta a questo temibile virus.
Solo con politiche di controllo adeguate e con il senso di responsabilità di ognuno di noi sarà possibile contrastarlo, limitandone i terribili effetti.