Mascherine, Governo impone prezzo massimo 50 centesimi, ma 5 aziende le vendono a 38 centesimi
Il Commissario straordinario Domenico Arcuri ha trovato un accordo con l’Ordine dei farmacisti, Federfarma e Assofarm riguardo alla cifra indicata dal governo per la vendita delle mascherine anticipata dal premier Giuseppe Conte nel corso della conferenza stampa di domenica sera. Il premier aveva auspicato la possibilità che venissero vendute a 50 centesimi cadauna per evitare speculazioni.
L’accordo siglato da Arcuri prevede che alle farmacie che hanno acquistato mascherine e dispositivi di protezione ad un prezzo superiore ai 50 centesimi verrà garantito un “ristoro ed assicurate forniture aggiuntive tali da riportare la spesa sostenuta, per ogni singola mascherina, al di sotto del prezzo massimo deciso dal governo”.
Tutte le farmacie e le parafarmacie italiane “saranno messe in condizione dal commissario Arcuri – sottolinea una nota degli uffici del Commissario – di vendere a tutti i cittadini le mascherine chirurgiche al prezzo massimo di 0,50 euro, al netto dell’Iva”.
Nelle prossime settimane 660 milioni di mascherine chirurgiche saranno sul mercato italiano ad un prezzo medio di 38 centesimi di euro al pezzo.
A produrle saranno cinque aziende italiane – la ‘Fab’, la ‘Marobe’, la ‘Mediberg’, la ‘Parmon’ e la ‘Veneta Distribuzione’ – che hanno già siglato i contratti con il commissario straordinario per l’emergenza.
“Voglio ringraziare queste eccellenze italiane – dice Arcuri – che hanno mostrato una straordinaria disponibilità e un forte senso di responsabilità.
Nessuno vende ad un prezzo superiore ai 50 centesimi”.