Pescara, lungomare bloccato anche per ritirare cibi da asporto
“Dalla invocata gerarchia delle fonti del consigliere Testa in merito alla supremazia delle ordinanze regionali rispetto a quelle sindacali comprendiamo bene le ragioni del pasticcio di competenze provocato dalla decisione del presidente Marsilio di autorizzare l’asporto del cibo per i ristoranti e la vigenza del divieto di transito sul lungomare di Pescara e Montesilvano che, di fatto, lo impedisce. Detto senza polemica, ma solo per la cronaca, più che trovare giustificazioni a cose che non stanno né in cielo, né in terra e Testa che ha amministrato la Provincia dovrebbe anche saperlo, il centrodestra dovrebbe ripassare un po’ di diritto prima di fare provvedimenti o, magari, telefonarsi, visto che la maggioranza è la stessa.
Il Presidente della Regione non ha competenza alcuna sui divieti di circolazione all’interno della città e comunque questa argomentazione è comprensibile da tutti: l’ordinanza 46 del Presidente della Regione neanche disciplina su quegli aspetti, che sono contenuti invece nell’ordinanza dei due sindaci. Mettiamola facile: se il Comune con un’ordinanza emette un divieto di transito e la Regione non lo toglie, quel divieto vale o no?
Il ragionamento del consigliere Testa sarebbe stato valido se il Comune avesse fatto un’ordinanza per vietare gli asporti, in contrasto con quella regionale. Se infatti fosse vero quello che lui dice, la riviera oggi e fino al 3 maggio non dovrebbe essere off limits. Prova ne è il fatto che nella realtà succede che se uno volesse andare in un ristorante del lungomare a prendere cibo da asporto a Pescara e Montesilvano non lo fanno passare, perché i sindaci hanno vietato il transito. Tant’è che da stamane è partito il pattugliamento delle forze dell’ordine per terra, aria e mare che abbiamo visto e sentito tutti.
Ma soprattutto se valesse il criterio delle fonti, ci dovremmo piuttosto chiedere, e avrebbe sì un senso farlo, se invece tutte le ordinanze emesse dai Sindaci o dal Presidente della Regione non siano in contrasto con i decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, che in molti casi non contemplava le restrizioni adottate sul nostro territorio.
Dunque, non per fare polemica ma per fare informazione, cosa succederà ora per il primo Maggio? Non verrà modificato niente, seguendo il ragionamento del Consigliere Testa o invece si correrà ai ripari? Chiederemo lumi anche al Prefetto per comprendere bene questa vicenda.
Intanto, sempre per non fare polemica, perché se l’intento era quello di sostenere il settore, l’ordinanza l’hanno firmata un giorno prima, consentendo solo a pochi fortunati di preparare il proprio ristorante a fare l’asporto?
E torno a chiedere: se la Giunta regionale sappia cosa significa emettere un’ordinanza il 23 sera per il 25 aprile, dando sostanzialmente un solo giorno ai ristoratori per pensare ad un menù, contattare i fornitori, sanificare le cucine chiuse da settimane, recuperare box di diverse misure per l’asporto e pubblicizzare questa possibilità. Altro quesito da porsi è il perché limitarlo al 3 maggio, perché non andare oltre e dare maggiori certezze al settore?
Il problema non è la “digestione” del provvedimento, ma la possibilità di arrivare a digerire i pranzi consentiti, schivando i divieti dei sindaci sceriffi”.
riceviamo e pubblichiamo
Il Consigliere Regionale
Antonio Blasioli