23 Novembre 2024
Cronaca Abruzzo

Manoppello, conifere a rischio al Volto Santo

La pandemia da Covid-19, con la quale buona parte dell’umanità è tuttora costretta a fare i conti, non ci ha insegnato proprio nulla: mentre la task-force di Colao assurdamente considera l’ambiente nella stessa voce delle infrastrutture, anche qui in Abruzzo nel nostro piccolo continuiamo a far danno.
Proprio in questi giorni ci viene segnalata la notizia del taglio di una dozzina di conifere a vicino a un luogo simbolo come la Basilica del Volto Santo, a quanto pare per far spazio a dei tavolini per non ridurre la capienza di una struttura ricettiva. Tra l’altro in un periodo dell’anno nel quale è ancora in corso la riproduzione di decine di specie di uccelli che stanno in questi giorni svezzando i loro piccoli. Un danno che si aggiunge a quello già gravissimo di sacrificare alberi per interessi economici, proprio in un luogo che dovrebbe richiamare l’esigenza anche morale di tutela del Creato così spesso ricordata nelle parole di Papa Francesco. Il WWF invita a ripensarci: quello che sta accadendo avrebbe dovuto insegnarci che più deturpiamo la natura peggio è anche per noi.

A livello nazionale bisognerebbe avere il coraggio di percorrere strade veramente nuove, senza impelagarsi negli errori di sempre a volte mascherati con buoni propositi espressi sulla carta e pressoché ignorati nella sostanza dei provvedimenti che si stanno progettando. A livello locale dovremmo impegnarci per declinare meglio il fondamentale rapporto con l’ambiente, unica strategia per garantire una vita migliore a tutti. In tal senso anche i provvedimenti che in diversi comuni si stanno attuando per la verifica delle condizioni di salute delle alberature urbane devono essere tesi a salvaguardare il patrimonio verde delle città e non già semplicemente, come troppo spesso accade, a stabilire quali piante abbattere.

“Singoli cittadini e associazioni locali – sottolinea la presidente Nicoletta Di Francesco – si rivolgono al WWF Chieti-Pescara per segnalare interventi, decisi da privati o da amministrazioni locali, a danno di alberi spesso sani che hanno il solo torto di dar fastidio a qualcuno. Da parte nostra cerchiamo di intervenire ma una reale tutela del patrimonio verde sarà possibile solo con un cambio di mentalità: quello che conta di più è vivere bene e in salute e non avere il portafoglio un po’ più gonfio. Prima lo capiremo, meglio sarà per tutti”.

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