Teramo, impresa a servizio del territorio
Un nuovo umanesimo economico e imprenditoriale. Il cambiamento non è un percorso da intraprendere è già in corso, la pandemia ha già stravolto i processi produttivi, le organizzazioni lavorative, i servizi per la salute e nostra stessa vita personale. Chi, politica o imprenditoria, non si accorge di questo è destinato non a rimanere indietro ma a fermarsi definitivamente.
Questo l’elemento centrale delle riflessioni svolte questa mattina dai relatori della conferenza on line organizzata dalla Diocesi Teramo-Atri e dalla Provincia di Teramo: “Una nuova imprenditorialità al servizio del territorio”.
Un appuntamento che ha visto la partecipazione di imprenditori, manager ed esperti che hanno messo in luce i punti di forza che sono già presenti nel tessuto d’impresa e nelle istituzioni.
L’Abruzzo, ha sottolineato Stefano Cianciotta presidente di Abruzzo Sviluppo: “potrebbe essere fra le regioni che avranno il rimbalzo maggiore sul Pil dopo la pandemia ma dobbiamo sostenere i giovani, l’alta formazione e la ricerca. L’impresa deve tornare al centro del dibattito politico e gli imprenditori devono tornare ad osare anche per sconfiggere la cultura anti industriale che per vent’anni ha dominato questo Paese”.
Enzo Argante, responsabilità editor di Forbes Italia, giornalista con una lunga esperienza sulla responsabilità sociale d’impresa ha sottolineato l’urgenza di una progettazione che tenga conto dei grandi cambiamenti in corso e che riguardano il rapporto dell’uomo e dell’impresa con l’ambiente e la rivoluzione digitale: “Oggi siamo collegati da Milano, da Oxford e da Teramo ma potremmo anche avere un relatore da Capo Nord – ha sottolineato – cogliamo questo aspetto epocale, facciamolo nostro: sostenibilità e digitale sono al centro degli investimenti della finanza già da qualche tempo. E questo ci manda un segnale forte, lo manda alla politica che deve fare di questi elementi il nucleo centrale della programmazione”.
La conferenza, grazie ad Ezio Argante, si è arricchita del contributo di Luciano Floridi, una delle voci più autorevoli della filosofia contemporanea, professore ordinario di Filosofia ed Etica dell’informazione all’Università di Oxford dove dirige il Digital Ethics Lab. Floridi ha riassunto i temi del suo ultimo libro (Il Verde e il Blu): “La politica dovrebbe fondarsi su idee non astratte ma costruttive, e non di parte, ma a disposizione di chiunque voglia usarle. Idee che rivendicano una visione altruistica, cosmopolitica e ambientalista del mondo: non c’è nulla di utopico in tutto questo, anzi si tratta di un approccio molto pragmatico alla realtà” ha raccontanto con un video contributo da Oxford.
Spunti importanti negli interventi degli uomini e delle donne d’impresa, Tiziana Di Sante (presidente della Fondazione Tercas); Erika Rastelli corporate manager di Aran Word, Cesare Zippilli (presidente di Confindustria), Antonio Forlini consiglio di amministrazione della Amadori, Marco De Dominicis marketing manager che in collaborazione con Andrea Cingoli ha sviluppato un progetto per la ricollocazione del brand della ceramica castellana con un forte coinvolgimento della comunità locale. Testimonianze toccanti, storie d’impresa resilienti, con uno sguardo internazionale ma le radici ben piantate sul territorio, nella provincia teramana, con una forte propensione alla cura dell’organizzazione aziendale, dei dipendenti, del tessuto sociale circostante. Un approccio “sostenibile” che anche se messo a dura prova dalla “catastrofe della pandemia” rende queste imprese più agili nell’affrontare le difficoltà.
La conferenza è stata abilmente cucita dai due moderatori, il consigliere provinciale Lanfranco Cardinale delegato al progetto “Riconnettere il territorio e don Emilio Bettini della Diocesi Teramo-Atri.
Introduzione e conclusioni sono state affidate al vescovo Lorenzo Leuzzi e al presidente della Provincia, Diego Di Bonaventura. Al Vescovo, che in questa “impresa” ha coinvolto un ampio gruppo di lavoro composto da enti locali e aziende, va il merito di aver promosso l’iniziativa “Da Castelli a San Pietro” che quest’anno porterà il Presepe Monumentale dell’Istituto d’arte e design di Castelli (11 dicembre) a Piazza San Pietro dove rimarrà – inserito in un allestimento che richiama il Gran Sasso – fino alla fine delle festività natalizie.
“Beneficeranno di una visibilità enorme ma non fine a se stessa – ha sottolineato il presidente Diego Di Bonaventura – una vera e propria operazione di marketing territoriale che sta creando una rete di qualità, di eccellenza teramana, un vivaio per la rinascita di questa provincia. Un’alchimia, una infrastruttura immateriale e simbolica fra Teramo e Roma”.
“E’ una grande responsabilità per tutti” ha detto Monsignor Leuzzi e citando l’enciclica “Fratelli Tutti” di Papa Bergoglio “… quella dell’imprenditore è una nobile vocazione per produrre ricchezza e migliorare il mondo per tutti” quindi il Vescovo ha espresso la sua gratitudine per il successo dell’iniziativa: “è un momento importante che vede tanti amministratori e tanti imprenditori impegnati in questa operazione per stimolare, insieme, il rilancio di questo territorio”. A portare i saluti della Regione Abruzzo è stato l’assessore Pietro Quaresimale che gestisce le deleghe collegate al lavoro, all’impresa, alla formazione e che sostiene il progetto “Da Castelli a San Pietro”: “Stiamo lavorando alla programmazione 2022/27 le nostre risorse, attenti a quello che sta accadendo: in queste settimane siamo vicini e risolutivi alla vertenze difficili, come quella della Betafance, a fianco ad aziende come l’Alfa Gomma che ci ha annunciato nuove assunzioni”.