22 Novembre 2024
Cronaca Abruzzo

Pineto, soluzione presidente Area Marina Protetta

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“Fratelli d’Italia, ora più che mai, sollecita il sindaco Robert Verrocchio a trovare una soluzione per la nomina del presidente dell’Area Marina Protetta” – è quanto afferma Pio Ruggiero, coordinatore del circolo di . “Con una nota del 26/01/2021, il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sollecitato ad intervenire sulla questione, ha respinto, ritenendola infondata, la richiesta della presenza della quota rosa nel CdA. Infatti ha determinato che “in relazione al mancato rispetto dell’equilibrio di genere nella nomina del Consiglio di amministrazione del CdA, considerata la natura giuridica del Consorzio, la nomina in questione non rientra nell’ambito di applicazione della normativa di cui al D.P.R. n. 251/2012, norma alla quale in molti si sono appellati. Fatto quest’ultimo che ribadisce la piena regolarità del Consiglio di Amministrazione. Bisogna fare un piccolo passo indietro – precisa Ruggiero – Il sindaco è il presidente del CO.GES Area Marina Protetta “Torre del Cerrano” e, pertanto, non può continuare a rigettare le responsabilità sul CdA ma deve farsi promotore di mediazioni; adesso tocca Lui! convochi con immediatezza un tavolo per vedere di trovare una soluzione immediata. Evidentemente le traversie vissute dal CdA dell’Area Marina del Cerrano, altro non sono che le conseguenze del pasticcio creato dal sindaco di Pineto e dal precedente CdA i quali, nonostante le sollecitazioni, in questi anni non si sono mai adoperati per impedire che questa incresciosa situazione, ampiamente prevista e prevedibile, si potesse verificare. Ovviamente la colpa non è degli attuali consiglieri eletti solo nello scorso novembre. La situazione era sicuramente nota a Verrocchio almeno dal 2015, da quando lo Statuto è diventato menomato e lacerato dalla bulimia della riforma del passaggio da 9 membri a soli 5 consiglieri. La realtà dei fatti mostra inequivocabilmente che, nonostante gli inviti ad una adeguata riforma dello statuto, in questi anni Verrocchio non si è mai interessato all’Ente mentre oggi probabilmente, riscoprendosi animato da un’improvvisa preoccupazione per il destino del board, che di fatti non è più conforme alle sue volontà politiche, si desti e insorga. Ovviamente la scelta di ricorrere al TAR se da una parte ha inasprito le controversie, dall’altra non ha risolto tutti i problemi, ragionamento per il quale riteniamo sia inutile e dannoso per tutti continuare a fare una guerra di posizione. In questa ottica va ribadito che il presidente del CdA riveste un ruolo nell’ambito di un consesso in cui vige la regola democratica della maggioranza e dove la carica è da considerarsi una sorta di “primus inter pares”. Ovvero, il presidente del CdA deve ovviamente essere legittimato dalla forza numerica della maggioranza dei consiglieri e, comunque, non è titolare di un potere di veto rispetto alle scelte gestorie dell’Ente, affidate alla maggioranza degli amministratori. Ragioni incontrovertibili per cui se non si risolvono ora le questioni, queste potrebbero perdurare anche a seguito dell’elezione del Presidente, rischiando che la toppa sia peggiore del buco. La soluzione non è certamente la lotta a chi vince la “guerra” ma trovare un punto di incontro che metta tutti d’accordo. Piaccia o non piaccia sarebbe auspicabile un progetto che dia seguito sia alla riforma dello statuto, che a nostro avviso dovrebbe contenere anche la quota di genere nonostante non sia prevista dalla Legge, sia che assicuri una proficua collaborazione all’interno del management. Siamo al punto in cui bisogna recuperare i pezzi per assemblare la macchina. È ora di mediare: adesso tocca al Sindaco assumere iniziative e responsabilità”.

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