22 Novembre 2024
Cronaca Abruzzo

Teramo, asili modello per altre realtà regionali

Insegnante Scuola Alunni

Questa mattina si è svolto, all’interno del percorso del progetto F.A.C.E., l’incontro promosso dal Gruppo Nazionale Nidi ed Infanzia dal titolo “Verso il sistema integrato dei servizi educativi 0-6 nella città di ”. Il Sindaco Gianguido D’Alberto, l’assessore all’Istruzione Andrea Core, la Consigliera delegata Maria Rita Sansone e la dirigente dell’Area Municipale I, hanno portato i loro saluti, insieme alla dirigente dell’istituto comprensivo Teramo I “Zippilli-Noè Lucidi”, prima di lasciare la parola ai relatori Aldo Garbarini, presidente del Gruppo Nazionali Nidi ed Infanzia, Daniele Chitti, responsabile del servizio infanzia del comune di Imola, Nice Terzi, psicologa e pedagogista, Maria Cristina Picchio, ricercatrice presso il CNR.
Il seminario ha fornito l’occasione per fare il punto su quanto fatto finora sul territorio comunale per dare piena attuazione al decreto legislativo 65/2017 verso l’istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita ai sei anni: dal nuovo progetto pedagogico redatto in estate proprio con il gruppo nazionale nidi ed infanzia, fino alla definizione del nuovo perimetro di intervento del Comune per garantire un servizio di eccellenza a sempre più famiglie.
Inoltre, sono state gettate le basi per prospettive e progetti futuri, per far si che Teramo continui a rappresentare un punto di riferimento per le altre realtà presenti in regione, con un occhio di riguardo per il modello “Reggio Emilia” che deve rappresentare un esempio imprescindibile: un obiettivo raggiungibile grazie al continuo confronto tra Amministrazione e associazioni.

L’amministrazione comunale ha attivato il sistema integrato 0-6 per superare e ottimizzare la gestione dei nidi e soprattutto per interpretare le modifiche di questo tempo. Il sistema pubblico dei nidi a Teramo è sempre stato un modello, ma nel corso degli anni era stata fatta una scelta politica che era di farlo morire per consunzione, cioè non sostituire in modo programmatico e stabile gli educatori e le educatrici che andavano in pensione con un obiettivo ben preciso: spostare sul privato il sistema dei gestione dei nidi.
La giunta D’Alberto intende invertire la tendenza e salvare il sistema pubblico, anche alla luce del sistema normativo modificato nel 2017, in particolare nella legge sulla Buona scuola che ha introdotto il sistema dello 0-6 superando la differenzazione tra nido e scuola dell’infanzia, perché la visione culturale e pedagogica è quella che vuole il bambino sin dalla nascita come soggetto attivo della comunità, che si fa appunto comunità educante.
La questione è salvare il sistema pubblico, dando priorità alla programmazione e cambiando l’approccio, perché il sistema ora si regge nel rapporto tra il soggetto pubblico e i soggetti non pubblici che svolgono servizi educativi; questo con la prioritaria prospettiva non di spostare il pubblico verso il privato ma di rendere pubblico il privato, e di inserire chi svolge attività di servizi educativi di natura privata all’interno di un sistema di gestione e controllo pubblici con uno standard di qualità dettato e costantemente verificato.

Il Sindaco dichiara: “Occasioni come quella dell’incontro di oggi ci consentono di approfondire meglio da dove veniamo e, soprattutto, di definire le prospettive e le ambizioni future”. L’assessore Core continua: “Abbiamo ereditato una Ferrari degli anni 80 senza benzina e senza revisione, ma con ostinazione ci stiamo battendo per far si che torni a poter camminare a pieno regime. Il nuovo progetto pedagogico, il concorso per dieci educatrici ed educatori, la gara con parametri così stringenti, l’inaugurazione della sezione primavera sono tutti segnali concreti della strada tracciata. Ora siamo in campo per continuare ad implementare l’offerta, specie a seguito di una pandemia che ha dimostrato come vi sia la necessità di offrire una formazione, una educazione e un’istruzione di qualità”.

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