L’Aquila, incontro tra direttore Laboratori Fisica Nucleare Gran Sasso e Osservatorio Indipendente Acqua
Dopo l’incontro con il Commissario per l’emergenza Gran Sasso, Corrado Gisonni, i rappresentanti dell’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso, promosso da WWF, Legambiente, Mountain Wilderness, ARCI, ProNatura, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d’Italia – GADIT, FIAB, CAI e Italia Nostra, lo scorso 8 aprile hanno incontrato a L’Aquila il Direttore del Laboratori di Fisica Nucleare del Gran Sasso, Ezio Previtali.
L’incontro è servito per fare il punto sulle attività di dismissione di due esperimenti in particolare, Borexino e LVD che dovrebbero comportare finalmente la rimozione dai Laboratori sotterranei del Gran Sasso di sostanze pericolose per l’acquifero.
Come si ricorderà la rimozione delle sostanze doveva avvenire entro il 31 dicembre 2020 (in origine la data indicata dalla Regione Abruzzo era stata 31 dicembre 2019).
Il Direttore ha evidenziato la complessità delle operazioni necessarie.
Per quanto riguarda l’esperimento Borexino, è stata completata la procedura di gara il 17 marzo 2021 per un importo di circa 1 milione di euro e, in base ai tempi dettati dal Codice degli Appalti, la scelta della ditta che effettuerà gli interventi dovrebbe avvenire entro la fine di aprile. Per l’allontanamento dello pseudocumene saranno necessari circa 62 trasporti e quindi 62 giorni (è possibile un trasporto al giorno) per rimuovere tutta la sostanza. Una volta avvenuta la rimozione sarà necessaria la rimozione dell’acqua utilizzata durante la procedura, a sua volta contaminata, e un doppio lavaggio del contenitore: serviranno perciò complessivamente oltre 120 giorni.
Tempi ancora più lunghi per la dismissione dell’esperimento LVD, la cui gara per l’affidamento della rimozione è in fase di definizione. In ogni caso lo smantellamento inizierà solo quando quello di Borexino sarà in via di completamento (non prima della rimozione delle sostanze pericolose utilizzate in Borexino). La struttura per il trasporto dei tank che costituiscono l’esperimento richiederà la realizzazione di interventi secondo standard di sicurezza molto vicini a quelli utilizzati in impianti nucleari. In merito all’utilizzo di alcune sostanze per certificare la tenuta delle saldature di ogni singolo tank vi è stata una richiesta di chiarimenti da parte della ASL a cui i Laboratori hanno dato riscontro.
L’Osservatorio, pur apprezzando la disponibilità del Direttore Previtali, non può non osservare come il tutto proceda con ritardo rispetto a quanto più volte annunciato e indicato.
Di fondo per programmare l’allontanamento delle sostanze pericolose si è voluto attendere la conclusione degli esperimenti e oggi non vi è ancora una data certa per il completamento degli interventi necessari.
L’Osservatorio ribadisce ancora una volta che è necessario agire in fretta e bene. Abbassare il rischio è fondamentale quanto attuare la messa in sicurezza definitiva dell’acquifero. E la complessità delle operazioni che si devono mettere in campo è la dimostrazione della pericolosità delle sostanze stoccate e della necessità per il futuro di evitare esperimenti che possano richiedere tali sostanze o sostanze simili.
I mesi e gli anni trascorrono e la sicurezza dell’acquifero resta ancora lontana, nonostante siano passati 20 anni da quando le associazioni ambientaliste, per prime, evidenziarono i problemi di possibile interferenza dei Laboratori e delle gallerie autostradali sull’acquifero e vi siano stati indagini, processi, tavoli tecnici, commissariamenti…