Roseto, Lega: “Recchiuti non può essere candidato a sindaco”
“Le esternazioni di Alessandro Recchiuti sono frutto di una schizofrenia politica intollerabile. Se alla luce di una candidatura unitaria in rappresentanza della coalizione di centrodestra paventa persino un possibile accordo con Tommaso Ginoble, beh, a questo punto siamo noi a non voler in alcun modo accettare il suo progetto”.
Queste le parole scritte in una nota stampa dal coordinatore regionale della Lega, il deputato Luigi D’Eramo, in replica alle dichiarazioni rese da Recchiuti in merito alla possibile candidatura a sindaco di Roseto degli Abruzzi.
Scrive D’Eramo nella nota: “Siamo noi a questo punto a nutrire seri dubbi sul giusto profilo di Recchiuti quale rappresentante del centrodestra alle prossime elezioni.
Sulla sua figura si era trovata un’intesa tra i coordinatori regionali dei tre maggiori partiti, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, che peraltro era stata comunicata in vivavoce allo stesso Recchiuti, cominciando anche ad entrare nel vivo di temi, programmi, liste, organizzazione.
Giova ricordare che è stato lui a mettere a disposizione la proposta di candidatura che abbiamo vagliato e su cui si è trovato un accordo di massima.
Stupisce, alla luce di tutto questo, che Recchiuti possa addirittura nutrire dubbi o paventare persino lo scenario diametralmente opposto di un accordo con Ginoble, come egli stesso dichiara.
Ritengo che poter essere il candidato del centrodestra, per giunta unitario, sia un enorme onore per un esponente politico, ma è altrettanto vero che ciò comporta un’assunzione di responsabilità non negoziabile.
Le incertezze di Recchiuti e le sue prese di posizione scomposte, a cui non è affatto nuovo, ci inducono a cambiare strada.
Infine sappia, il caro Recchiuti, che non corrisponde assolutamente al vero la sua rappresentazione di una Lega spaccata o divisa.
Il nostro è un partito altamente coeso, aperto al suo interno, che si confronta, ma poi decide.
E, soprattutto, parla sempre con una voce sola, senza infingimenti.
Questi valori non possono essere infangati da nessuno, men che meno da chi si candida a rappresentare una comunità importante come quella di Roseto degli Abruzzi”.