Roseto, elezioni, Ciancaione: “la diga sul Vomano va bloccata”
“Questo progetto va fermato, visto che la diga sta già cedendo pur non essendo sollecitata. Figuriamoci cosà potrebbe accadere quando ci saranno le piene del fiume. Il rischio alluvione nella zona sud di Roseto sarebbe concreto”.
La candidata sindaco al Comune di Roseto per la Libera Coalizione Progressista Rosaria Ciancaione boccia categoricamente il nuovo sbarramento idroelettrico in corso di realizzazione nella discarica di Santa Lucia sul fiume Vomano, tra i territori di Atri e Roseto, che secondo quanto riferito dalla Stazione ornitologica abruzzese (Soa) Onlus ha rischiato il cedimento.
La ditta esecutrice, la Roseto Energia, è infatti intervenuta a marzo 2021 con un intervento urgente difforme dal progetto che è stato scoperto solo a posteriori dal Genio civile e dai carabinieri forestali; la ditta si sarebbe giustificata con l’esigenza di contenere “una continua e grave erosione”, non avendo inizialmente tenuto conto delle frequenti piene invernali del Vomano.
Come riportato in una delibera di Giunta del 18-10-2016, il Comune di Roseto degli Abruzzi e la società Roseto Energia S.r.l. sancirono un protocollo d’intesa con il quale la ditta si impegnava a titolo di compensazione ambientale a corrispondere per 20 anni all’ente ‘una quota stabilita in termini percentuale sull’introito economico fatturato ottenuto con la produzione di energia elettrica, pari al 3,70%’.
Dichiara in una nota la candidata sindaco,
“Stento a credere che nessuno ne abbia voluto tenere conto considerando che per la costruzione di una qualsiasi opera idraulica si valuta in primis queste problematiche. Roseto, che sta dentro l’alveo, potrebbe subirne pesanti conseguenze.
Come più volte segnalato in passato da varie associazioni ambientaliste, con l’esecuzione dei lavori si andrebbe a generare un invaso di buone dimensioni che non servirebbe però ad impedire in caso di piene una probabile inondazione di tutto quello che è a valle della diga, a cominciare dalle campagne.
L’afflusso delle acque verrebbe solo in parte contenuto centralmente, venendo poi riversato ai lati. Non oso immaginare non soltanto i possibili danni materiali ma anche quelli alle persone.
Anche il Comune di Atri lo scorso anno aveva evidenziato le proprie perplessità riguardo alla sicurezza dell’opera in costruzione, sottolineando i possibili rischi per l’incolumità dei cittadini e dei lavoratori a valle dello sbarramento.
L’altro comune interessato, quello di Roseto, è rimasto invece a guardare sorvolando su ogni sorta di problematica in cambio di un piccolo rimborso ambientale.
Il disinteresse mostrato per l’evoluzione di questi lavori non è altro che l’ennesima prova della mancanza di considerazione nei riguardi degli interessi dei cittadini e del territorio che ha caratterizzato l’uscente Amministrazione Di Girolamo ma per fortuna il mese di ottobre è vicino!”.