3 Dicembre 2024
Arte e CulturaRubriche

Teramo, lo scultore Alejandro Marmo dona opera a Unite

Alejandro Marmo

Dal 30 settembre L’abbraccio (in spagnolo Elabrazo), un’importante opera dello scultore argentino Alejandro Marmo (Bueons Aires, 1971), può essere ammirata nel Campus dell’Università degli Studi di . La scultura è stata installata sulla parete esterna del Polo didattico “G. d’Annunzio”.
Alejandro Marmo si afferma nel 2006 con i Murales de Evita, due ritratti in acciaio di Eva Perón agganciati al grattacielo del Ministero dei Lavori Pubblici di Buenos Aires: oggi suoi lavori sono installati in molte nazioni del mondo, dall’America Latina al Giappone. La fama dello scultore si è ulteriormente accresciuta grazie a due opere nei Giardini Vaticani, un Cristo Operaio (El Cristo Obrero) e una Vergine di Luján: papa Francesco li ha benedetti il 16 novembre 2014.
Marmo fin dagli esordi lavora con materiali scartati dalla società industriale, come lamiere o pezzi di metallo sagomati e rimontati per dare luce a nuove forme. La fase realizzativa, dal 1995 condotta attraverso la Fondazione “Arte en las Fabricas” di Buenos Aires, prevede l’impiego di collaboratori diversamente abili o provenienti da ceti sociali disagiati, inclusi ex tossicodipendenti affidati da comunità di recupero. Papa Francesco nel suo libro La mia idea di arte la definisce “poetica dello scarto”.
Nell’opera di Teramo una lamiera in acciaio industriale profilato, alta 4 metri e pesante 30 chilogrammi, delinea la sagoma di una grande creatura femminile che stringe a sé una seconda creatura, più piccola e fragile.
Si legge nella presentazione dell’opera: “L’abbraccio si presta intenzionalmente a una lettura polisemica. Il suo significato di base, un invito alla fratellanza universale, nel contesto dell’Università di Teramo e della fase post-pandemia sottende l’unione tra l’Ateneo e la città, come pure il ritorno alla vita sociale e al lavoro comune”.

L’abbraccio arricchisce il già cospicuo patrimonio di sculture e opere d’arte dell’Ateneo teramano. Il dono e l’installazione presso l’Università abruzzese, curato scientificamente da Paolo Coen, docente di Storia dell’arte all’Università di Teramo, è il risultato di un accordo di collaborazione tra la Fondazione “Arte en las Fabricas” e la Facoltà di Scienze della Comunicazione, che fra l’altro permetterà a diversi studenti della Facoltà di entrare in contatto e di lavorare sulle opere del maestro.

Con le seguenti parole commenta Christian Corsi, preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione: “Gli ultimi anni della nostra Facoltà si segnalano per una serie di collaborazioni d’importanza e prestigio rimarchevoli, le cui ricadute vanno interamente a beneficio dei nostri studenti. L’accordo con la Fondazione “Arte en las Fabricas” e la presenza di quest’opera vanno in questa esatta direzione”.

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