L’Aquila, ricordi: da Bruno Vespa a Remo Brindisi
Riprendiamo con la nostra collaudata e apprezzata rubrica dei “Mi sovvien…” con il nostro amico e collega Emidio Di Carlo, che ormai collabora con la nostra redazione dal 2007. In questi appuntamenti che ci arrivano puntualmente dalla città di L’Aquila, continua a tornare indietro nel tempo, a ricordare con i suoi “mi sovvien…” calandosi in una poliedrica città che in questi anni ha sempre avuto un punto di riferimento nella cultura e nella vita attiva e prosperosa che la regione Abruzzo ha sempre meritato e ricambiato con le sue iniziative. D alcuni anni però a detta dell’amico Di Carlo questa cultura attiva sta scemando e con essa anche lo spessore delle varie iniziative, o meglio a coloro che organizzano forse con un pò di superficialità, invece della specializzazione della ricerca. Oggi, nel suo articolo, prendendo spunto dall’ultimo libro di Bruno Vespa, “Perchè Mussolini rovinò l’Italia”, la sua mente torna indietro nel tempo nel capoluogo abruzzese e accosta i suoi ricordi al suo amico e precisamente all’artista Remo Brindisi.
Buona lettura.
nella foto si riconoscono l’artista Remo Brindisi e il giornalista Emidio Di Carlo, mentre si trovano in Emilia Romagna, al Lido Di Spina, in provincia di Ferrara.
L’Aquila, ricordi, da Bruno Vespa a Remo Brindisi: “Luci” e “Buio” nella storia della politica italiana
La ‘rivoluzione’ per ricevere i canali televisivi nazionali, dal 20 ottobre scorso, ha generato non poche sorprese.
Anzitutto. In “HD” la ricezione è più in ‘chiaro’, ma a patto che il televisore di cui si dispone lo consenta o che non si debba comprarne uno nuovo essendo quello in possesso da rottamare o da accompagnare con decoder.
Siamo a non siamo nel tempo dell’usa e getta!
Lo Stato ci ha messo tutto l’impegno dei ‘migliori’ per prelevare dalla sua cassa quei 50euro (di contributo) a favore di chi ‘getta’.
Ora si può affermare che la rottamazione è una ‘realtà’ in sintonia con il nuovo ‘uso’.
Ma dire chi ci ha guadagnato con l’HD è del tutto superfluo dirlo.
Nel ‘tempo’ occupato dal Covid-19 e dal lockdown, l’informazione è proliferata sui social.
Per questo il Consiglio dei “migliori”, nella sua scontata politica sul diritto all’informazione’ e al commercio, non ha avuto scampo: “O questa minestra o di butto dalla finestra”.
nella foto, Remo Brindisi, dipinto “il congiurato” 1966
Bruno Vespa, da giornalista sull’onda della politica (o dei politici “migliori”), si è presentato ‘in cronaca’ con un nuovo“ speciale”.
Autentico Sherlock Holmes, ha indagato su uno storico “giallo”: “Perché MUSSOLINI rovinò L’ITALIA” (Mondadori editore).
Del resto, chi meglio di lui poteva affrontare l’intriga matassa potendo avvalersi degli infiniti documenti emersi dalle “Porte” nel Palazzo della RAI?
Stralciamo allora, dalle note apparse sulla copertina del libro: “Dal buio alla luce. Dal buio della guerra voluta da Mussolini che non ha saputo fermarsi in tempo alla luce di un’alba sorta sull’Italia dopo l’interminabile notte della pandemia…”.
Stralciamo ancora: L’esito finale fu la congiura dei militari, gerarchi e monarchia che portò alla caduta e all’arresto del Duce /25 luglio 1943), con una trana da thriller.”
Eccoci alla semplifichiamo del testo: “Dal buio alla luce. Dal buio della guerra ….
Che non ha saputo fermarsi in tempo alla luce di un’alba sorta sull’Italia dopo l’interminabile notte della pandemia….
L’esito finale fu la congiura …. Che portò alla caduta e all’arresto ….”
Il “buio” e la “luce”.
nella foto, Remo Brindisi, dipinto “Uomini muro”
Mi sovvien.
Il 22 dicembre 1947 l’Assemblea Costituente sanciva: L’Italia è Repubblica Democratica fondata sul lavoro; con sovranità del popolo.
Tanto che la “luce” iniziò a brillare con la “ricostruzione”, dispiegando le ali verso il “miracolo economico”.
Poi tornò il “buio”: nel “Sessantotto”; con la “prigionia” e l’uccisione di Aldo Moro nell’aprile del 1978 da parte delle Brigate Rosse; le inchieste giudiziarie nella prima metà degli anni Novanta che portarono “alla caduta e all’arresto”, rivelando il sistema corrotto e colluso della politica con l’imprenditoria.
Con “mani pulite ”il “buio” sembrò vanificarsi sostituita dalla rinascente “luce”, ma la conquista dei Palazzi ebbe subito il sopravvento con le congiure militari.
Nuovi gerarchi e monarchi presero a moltiplicarsi con simboli dipartiti rigenerati o pretestuosamente nuovi.
I principi sanciti dai “Padri Costituenti” negli anni Quaranta cominciarono ad essere oggetto di una nuova ‘democratica’ esperienza politica.
Sembra dirci Bruno Vespa – “Pagina dopo pagina si dispiegano i retroscena della caduta di Giuseppe Conte e la nascita del governo Draghi; poi le incessanti fibrillazioni del Movimento 5 Stelle (nel ‘Regno’ di Grillo); l’arrivo della nuova vita del PD, ….”.
A seguire, per giusta non dimenticanza: le sconfitte e i successi di Berlusconi, di Salvini, della Meloni e degli scienziati famosi che, grazie anche all’arrivo del Covid-19, quotidianamente, hanno inzuppato i piatti “prelibati” dell’informazione corrente, fino all’arrivo dei ‘Migliori’.
Sembra allora di poter anticipare che nel 2022 tornerebbe la luce.
La merita al nostro Sherlock Holmes letterario che ci riporta la “luci” sull’intrigato e “buio” panorama offerto dalla classe politica in Italia.
nella foto, Remo Brindisi, dipinto “Lottiamo per la Pace”
Mi sovvien…
La storia.
Ottobre 2009, nasceva sulle piazze il M5S.
Nell’Italia si riaccendeva la “luce”, con i riflettori sparati dai palchi nelle piazze italiane.
Salterellavano i ‘grillini’ sui parchi green.
Chiamarono il Professore dall’Università per dare ordine allo ‘sbandato’ esercito politico.
Dal 1° giugno 2018 il Professore veniva eletto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, ma…Vennero subito le congiure militari.
Il 18 febbraio 2021 venne detronizzato.
Nuovi gerarchi e monarchi si erano mossi ed erano usciti allo scoperto.
Bisognava oscurare qualche “luce dei Costituenti”.
Ciò nonostante, il rapporto stato-mafia, stava sprigionando nuova ‘luce’.
Ma come il ‘thriller’ richiedeva Paolo Borsellino e Giovanni Falcone vennero fatti saltare in aria nel corso delle indagini.
Tornò il “buio” profondo.
nella foto, Remo Brindisi, dipinto “Oppositore”
Mi sovvien…
La politica nell”Arte”.
Era il 1966. Giorgio Kaisserlian firmava un testo storico-critico biografico su un artista contemporaneo “Brindisi”.
Veniva pubblicato un libro (Edizioni della Conchiglia” di Milano) nel quale tracciava una rilevante analisi sull’opera grafica e pittorica dell’artista.
In particolare, incentrava l’attenzione sulla vicenda storica legata all’uccisione di Benito Mussolini e Clara Petacci.
nella foto, Remo Brindisi, dipinto “Fucilazione Petacci e Mussolini”
Il voluminoso e prezioso documento, completato contavo le a colori, veniva recapitato anche al giovane amico critico aquilano (‘ventisettenne’), con dedica autografa dall’artista: con “viva amicizia e stima. F.to Brindisi”.
Merita rileggere i titoli di alcune opere anche riprodotte: “Processo al Cardinale Mindszenty (1958), “L’abbattimento del mito di Stalin” (1958), “Uomo che si autodistrugge”, 1964, “Oppositori”, “Uomini al muro”, “Reazionari”, ecc…
Ogni dipinto, era dunque, un capitolo di un ipotetico grande composito “thriller”.
Momenti di “luce” e del “buio” vi si alternavano, in una esclusiva comunicazione pittorica, nell’Arte della seconda metà del XX secolo.
L’artista presentava ogni accadimento storico con accento critico e, soprattutto, riflessione umanitaria.
Emergevano: verità, conseguenza, responsabilità della politica, furie popolare.
Va ricordato che già nel 1954, Brindisi era stato sollecitato alla realizzazione di un’importante opera, oggi esposta a L’Aquila, nel Palazzo di Giustizia, che venne titolata: “Lottiamo per la pace”.
L’opera, un Omaggio ai Nove Martiri Aquilani, venne realizzata per la “Mensa del popolo” aquilano.
Remo Brindisi e Bruno Vespa, dunque, due “verità” a confronto.
Nel primo la “luce” si riaccendeva nel “buio” della storia, nella grande arte figurativa; nel secondo la “Luce” incalza sul “buio” supportato da una storica comunicazione letteraria.
nella foto, la casa museo di Remo Brindisi