22 Novembre 2024
Arte e CulturaRubriche

L’Aquila, Spazio Arte a Sauveterre-de-Guyenne in Francia con Severine Bord

Ancora un intervento del collega Emidio Di Carlo che ci segnala una mostra che si sta svolgendo in Francia, nella città di Sauveterre-de-Guyenne, e che coinvolge la sua e di riflesso la nostra Roseto degli Abruzzi.
Il legame è segnato da due fattori: il primo una importante mostra arte e il secondo dalla presidente Severine Bord dell’associazione Lucozart di Verdelais.
Queste le parole del sindaco della citta francese di Sauveterre-de-Guyenne: “Per concludere degnamente quest’anno di commemorazione del 740 anniversario della Bastide, la città di Sauveterre-de-Guyenne ospiterà una mostra di arte contemporanea all’interno di alcuni dei suoi edifici pubblici (Municipio e Ufficio del Turismo, Biblioteca multimediale, Salle St Romain, Stanza condivisa ed ex refettorio della scuola elementare), 13 artisti saranno presenti nel cuore di Bastide a Sauveterre-de-Guyenne dal 2 al 19 dicembre 2021”.
Lasciamo a questo punto la spiegazione della mostra francese alle parole di Emidio che con la sua consueta precisione tecnica illustra nomi, dettagli e tele in esposizione in terra d’oltralpe che si sta svolgendo in questo periodo a Sauveterre-de-Guyenne nel dipartimento della Gironda nella regione della Nuova Aquitania.
Buona lettura.

Art Contemporain a Sauveterre-de-Guyenne


“La materia pulsante di Séverine Bord. La “sfida” nel tempo della pandemia.
L’Art Contemporain” a Sauveterre-de-Guyenne con la “materia pulsante” di Séverine Bord
Una grande mostra in cui riappare il Circolo Culturale Spazio Arte dell’Aquila.
Bastide de Sauveterre-de-Guyenne, in Francia: “Art Cointemporanea”.

Art Contemporain a Sauveterre-de-Guyenne

La rassegna, internazionale, include opere di Séverine Bord l’artista che ha legame storico con l’Abruzzo e con “Spazio Arte” in particolare.
Le ultime opere di Séverine Bord inducono al sogno, all’immaginazione, alla fantasia.
Conducono, idealmente, il fruitore a salire su una mongolfiera per lasciarsi trasportare verso l’alto e su una realtà frammentata e tormentata, ma, pur sempre, spettacolare.
A guidare questa nuova mongolfiera non sono i fratelli Joseph-Michel e Jacques-Etienne Montgolfier né il celebre fotografo Gaspar Félix Tournachon, al secolo Nadar, ma Séverine Bord che si innalza sul cielo di Verdelais con pennelli e tele.
Munita di cavalletto e colori, ella scruta, disegna, dipinge le geometrie spaziali e i fenomeni che si avvicendano; tutto quello che si presenta alla sua vista è oggetto della sua “trascrizione poetica”.

opera d’arte all’interno di Art Contemporain a Sauveterre-de-Guyenne

Difatti, nelle grandi tele di Séverine Bord, presentate per l’esposizione “Art Contemporain” della Bastide de Sauveterre-de-Guyenneche ha festeggiato i suoi 740 anni, compare una natura angosciata, stremata dall’incuria e dall’antropizzazione, scheletrica e scarnificata ma foreriera di un messaggio di speranza.
La bellezza sognata è stata stravolta dalle fiamme di incendi, divampati non per combustione naturale.
Gli alberi si sono trasformati in “monconi”.
L’artista coglie l’occasione per evidenziare lo stato di inquietudine creativa che prova nel vedere dall’alto le foreste, le colline verdeggianti di un tempo che fu.

opera d’arte all’interno di Art Contemporain a Sauveterre-de-Guyenne

Tornano alla mente: gli sprovvisti significati delle forme materiche e l’arte segnica nell’immaginaria architettura fantastica di Wols (“La bateau ivre” 1945);
le drammatiche sequenze con gli ostaggi massacrati dai nazisti (“Spoglia”, 1946) di Jean Fautrier;
la materia informe di Georges Mathieu (“Grigio rosso”, 1952);
le sperimentazioni magiche e la gestualità materica di Antoni Tàpies (“Spazio”, 1956).
Per un quadro più ampio nel segno materia del movimento Informale internazionale, si dovrebbe pensare che Séverine Bord non siano sfuggite e fatte proprie le opere di altri artisti come quelli italiani (Alberto Burri, Emilio Vedova, Afro Basaldella).
Le osservazioni e le suggestioni, evidenziate da Séverine Bord, sono molteplici e, in quanto tali, rientrano nel patrimonio di un immaginario neo-figurativismo pulsante di umori che anelavano a essere rivelati.
Pertanto, l’informe è, anzitutto, animazione e concretezza gestuale, dentro scenografie che, pur nella grande ampiezza, sono un ritaglio di un infinito spaziale.
L’inquietudine si stempera grazie a un’attenta analisi legata al vissuto di un’artista che ha fatto suo ogni aspetto del reale in una chiave positiva.

nella foto Severine Bord dinanzi ad una sua opera

Nella grande mostra,“Art contemporain”, inaugurata il 2 dicembre, a Sauveterre-de-Guyenne, espongono oltre alla Bord anche altri dodici artisti.
Nell’elenco i 13 artisti presenti: Bénédicte Sidonie, Blaizeau Cathy, Bord Séverine, Caubit Jean, Cepado César, Cicurel Jacqueline, Damon, Fargues Céline, Laplace Marie-Claire, Pacaud Forent, Sancier Patrick, Scofield Claire, Urbaniak Renaud.

Sauveterre è a una ventina di chilometri da Verdelais e si presenta, ancora oggi, nell’aspetto caratteristico della bastide, a pianta quadrata, presentando nell’angolo Nord-Est della piazza, la chiesa di Notre-Dame; era stata costruita su un ex convento benedettino.
Nel 1925, l’abside del XIII secolo della restante chiesa è stata classificata monumento storico.

Bastide à Sauveterre-de-Guyenne

Va detto che Verdelais ha un lungo legame storico con L’Aquila.
Non solo per essere stato uno dei centri di maggiore importanza della Congregazione dei Celestini di Francia ma, anche per il gemellaggio in atto dal 1991 tra l’Association “Lucozart” e il Circolo Culturale “SpazioArte” dell’Aquila.
I reciproci interscambi storico-culturali e religiosi dei due centri hanno sollecitato l’organizzazione di mostre e convegni in Italia e in Francia.
Anche se a distanza per la pandemia Covid 19 che sta interessando anche la Francia, Séverine Bord intrattiene un legame stretto con gli amici del Circolo Culturale “Spazioarte” dell’Aquila e di Roseto degli Abruzzi (che ha visitato nel 2014 come referente dell’Atelier “Lucozart” e del Musée d’Art Religieux di Verdelais, nell’appuntamento artistico dell’estate rosetana di Arte sotto la Pineta) e non solo attraverso i mezzi tecnologici ma anche attraverso le sue tele che parlano di monti e di mare, di terre e di acque, di luce e di ombre. Chissà se quel bleu di alcune ultime tele non sia proprio l’eco del mare rosetano che Séverine Bord ha conosciuto e che è ben lontano dall’insidioso oceano atlantico dell’Aquitania!”.

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