Roseto, Identità Culturale Rosetana, analizza la politica rosetana
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma congiunta degli iscritti al gruppo politico di Roseto degli Abruzzi, Identità Culturale Rosetana, che analizza e pone sul tavolo la situazione politica della città. Di seguito la nota integrale.
“Così non può andare! È l’amara considerazione del gruppo Identità Culturale Rosetana che analizza la situazione politica sia sotto l’aspetto locale sia, in modo più generale, sotto quello nazionale. L’apertura del comunicato è dedicata alla solidarietà che gli iscritti manifestano al popolo ucraino, sapendo che solo la diplomazia in questa fase può essere garante di positivi risultati.
Dopodiché l’accento è posto sui fatti rosetani: “È indubbio che la bocciatura della mozione sui lasciti e sulla cultura – dichiara il coordinatore Flaviano De Vincentiis – ci ha lasciati esterrefatti e allibiti. Sono bastati poco più di quattro mesi per capire quanto interessi la cultura all’attuale maggioranza che governa Roseto: niente. Lo prova l’atteggiamento di totale chiusura mostrato nei confronti dell’iniziativa messa in campo dal nostro rappresentante in Consiglio comunale, William Di Marco, il quale si è speso in più di un’occasione per tentare di far capire l’importanza della conoscenza delle proprie radici. Senza di essa è impossibile programmare il futuro della città e della comunità che la vive, a meno di compiere nefandezze storiche che resteranno bene in vista anche per le generazioni che verranno. E di cui, purtroppo, la nostra Roseto continua a subire gli effetti tra l’indifferenza generale. Una città che dimentica le proprie radici è destinata a smarrirsi nel tempo. Eppure la mozione prevedeva i fondi da destinare al ripristino delle varie biblioteche abbandonate in posti malsani come l’autoporto, in cui le infiltrazioni d’acqua e i roditori stanno deteriorando l’importante patrimonio prima custodito nella Villa Comunale. Erano stati individuati i luoghi in cui riporre i libri e anche chi dovesse eseguire i lavori archivistici. Invece, nonostante l’entusiasmo suscitato da tutti i consiglieri di opposizione e alcune considerazioni positive della maggioranza, la mozione è stata bocciata. Quando si è pensato che i fondi necessari potessero essere reperiti con la riduzione delle indennità degli amministratori (proposta fatta nella passata consiliatura proprio da Marcone e Nugnes) il sindaco attuale è stato colpito da amnesia, tradendo le sue dichiarazioni sibilline di solo alcuni anni fa”.
Anche Franco Di Giorgio, membro del direttivo di Identità Culturale, pone l’accento sulla coerenza: “Come è possibile affermare tutto e poi il contrario di ciò che si è detto solo nel passato Consiglio comunale? Vale per l’imposta di soggiorno, per i parcheggi gratis nel periodo dei saldi, per la riduzione degli stipendi, solo per elencare alcune delle contraddizioni di questa Giunta che fa l’opposto di quello promesso in campagna elettorale. Non discutiamo su alcune scelte amministrative che non condividiamo, ma che fanno parte del confronto politico. Quello che non va giù è la supponenza di questa amministrazione che in Consiglio si è permessa di invocare la pandemia come ‘manna dal cielo’, offendendo tutti coloro che con il Covid hanno perso familiari, lavoro, chiuso attività, ridotto e alcune volte perso anche l’apprendimento scolastico”.
Anche il campione di basket Iwan Bisson sottolinea che: “Noi come gruppo ci siamo costituiti per sensibilizzare l’intera cittadinanza sul tema della cultura e di ciò che ruota intorno ad essa, come gli eventi, l’organizzazione logistica del patrimonio, lo sport, l’arte in generale, il turismo. Invece ci ritroviamo a imboccare la strada dell’oblio, dal momento che una mozione sacrosanta come quella da noi presentata viene rigettata, facendo il paio con l’altra mozione bocciata sull’intestazione della zona sportiva a Giovanni Ragnoli, sindaco indimenticato dai cittadini rosetani”. Anche Letizia De Rugeriis non ci sta a questo stato di cose: “Il gruppo ‘Identità Culturale Rosetana’ è nato per far conoscere la storia con l’obiettivo di porre le basi per costruire una coscienza comune senza dimenticare da dove si è partititi. È una questione di rispetto nei confronti dei nostri padri, attraverso i cui sacrifici possiamo godere della Roseto di oggi e di tutto ciò che rappresenta per chi ha imparato ad amarla. La storia non appartiene solo agli studiosi, ma anche alla gente comune che si alimenta di memoria e di quei documenti che oggi nella nostra Roseto risultano abbandonati. Evidentemente a questa Amministrazione tutto ciò non interessa”.
“Per noi – ribadisce Barbara Maiorani – è una questione etica. Se vogliamo riavvicinare i tanti cittadini che non vanno più al voto, dobbiamo ricominciare dall’etica della politica, che ha un fondamentale punto di partenza: la coerenza”. Infine è il gruppo all’unisono che dichiara: “Per apprezzare quanto abbiamo avuto in eredità bisogna partire da lontano, iniziando proprio dalla conoscenza. Come possiamo amare la città in cui viviamo oggi, i suoi spazi e le anime che li hanno riempiti, se si continua a distruggere quanto realizzato nel passato? Da qui l’importanza del conoscere per onorare e rispettare le nostre tradizioni. Non basta tramandare i fatti attraverso i racconti, cosa comunque importante, perché le parole svaniscono nel tempo. Quello che invece è stato scritto rimane per la memoria nostra e dei nostri figli, ma se non ci si occupa della cura di quanto già esiste negli archivi, pianificando una catalogazione scientifica, tutto andrà perduto. Anche la nostra identità. Come diceva Cesare Pavese ne La luna e i falò: ‘Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti'”.
Sulla questione della politica regionale, interviene nuovamente il coordinatore di Identità Culturale Rosetana, De Vincentiis: “Credo che questo rimescolamento che sta rendendo soprattutto il civismo ondivago e opportunista come non mai, non premia la politica, anzi l’affossa. L’elezione del consigliere Enio Pavone in Provincia nel centro-destra, certificato dalla delega che il presidente Di Bonaventura gli ha assegnato, e la collocazione di Azione, il partito di Giulio Sottanelli, nel centro-sinistra è qualcosa che squalifica gli ideali. Sembra un mercanteggiamento che mortifica l’etica e anche la morale. E in tutta questa situazione il centro-destra tace, anzi appoggia certi trasformismi e forse lo fa solo per sopravvivere. Tali silenzi, ad onor del vero, ci sono anche nel centro sinistra, solo perché già si è in campagna elettorale per le regionali e le politiche. E a Roseto chi ci pensa? Stiamo facendo delle riflessioni importanti all’interno del nostro gruppo e il consigliere William Di Marco, vero promotore della cultura rosetana che ci ha messo il volto e l’anima, nei prossimi giorni renderà noto la nostra nuova linea politica”.