Roseto, ricordo vittime foibe
La splendida interpretazione dell’attore di teatro rosetano Vincenzo Di Bonaventura per raccontare la tragedia delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, attraverso la lettura di alcuni brani tratti dal libro “Magazzino 18”. È in questo modo che la Città di Roseto degli Abruzzi questa mattina, in occasione della “Giornata del Ricordo”, ha voluto rendere omaggio alle tante vittime di una violenza barbara. Una violenza che va raccontata perché ha segnato la storia di migliaia di italiani e perché, come recita il titolo dell’evento, “Comprendere è impossibile, conoscere è necessario”.
La magistrale performance di Di Bonaventura, che è riuscito a toccare nel profondo tutti i presenti, ha avuto come teatro la sala della Biblioteca Comunale di Roseto. Hanno partecipato all’evento: il sindaco Mario Nugnes, il presidente del Consiglio Gabriella Recchiuti, l’assessore alla Cultura Francesco Luciani, l’assessore Gianni Mazzocchetti e l’assessore Lorena Mastrilli. Assieme a loro anche alcuni rappresentanti degli studenti del Liceo “Saffo” e dell’Istituto “Moretti” mentre, in tanti, hanno assistito alla diretta Facebook sulla pagina del Comune.
Queste le parole dette dal sindaco della città:
“Ringrazio innanzitutto la mia città, perché noi oggi siamo qui a rappresentare tutta la comunità di Roseto. Sono qui con una fascia tricolore che vuole essere avvolgente e simbolica per un momento che, come è stato detto, deve diventare una tematica quotidiana e non straordinaria. Serve un’amministrazione che non faccia distinzioni tra maggioranza e opposizione in queste occasioni. Sono tre le parole che riescono, a mio parere, a riassumere il valore di questa celebrazione.
La prima è la parola “Memoria”: noi dobbiamo far sì che questa parola resti impressa non solo nelle orecchie ma anche nei cuori e che ci sia una continuità nel tramandare la storia: un passaggio di testimone che vada di generazione in generazione.
La seconda parola è “Cultura”: oggi dobbiamo avere il coraggio, e ringrazio i giovanissimi qui presenti e quelli distanti, di amare la cultura. Ieri mi ha colpito un ragazzo che in piazza della Libertà stava prelevando un libro dentro una casetta posizionata a tale scopo, e per questo l’ho ringraziato. Grazie a voi ragazzi, che mettete al centro la Cultura.
La terza parola è quella dell’Attualità: in questo momento in Myanmar si sta morendo, in questo momento il Mediterraneo continua ad essere un cimitero a cielo aperto. Negli ultimi anni abbiamo assistito a eccidi e genocidi che non hanno ancora memoria. Ma in queste ore, e lo dico soprattutto ai giovani, si sta uccidendo anche con uno strumento che usiamo quotidianamente: il Social. Si sta uccidendo con la parola, con l’odio. Quindi, non possiamo vivere questa giornata essendo proiettati solo al, seppur importante, passato. La cattiveria che ha generato queste tragedie è nata da quella paura che, oggi, ci porta a non guardarci più negli occhi. Non possiamo più correre questo rischio, dobbiamo capire che il dialogo e il confronto sono la prima arma per arginare ogni tipo di violenza, fisica o verbale che sia”.
Queste le parole del presidente del consiglio:
“È doveroso ricordare questa brutta pagina che si è compiuta alla fine della Seconda Guerra mondiale e che ha comportato la morte di quasi 20mila italiani.
Gettati come se fossero spazzatura nella Foibe. E poi i tanti altri italiani della terra Istriana e Dalmata, costretti dalla sera alla mattina, a scappare, a diventare profughi nella propria terra. Quello di oggi è un riconoscimento doveroso che arriva da parte della nostra amministrazione e da parte di tutti gli italiani, un momento di verità che serve anche per vivere con maggiore consapevolezza l’attualità. Anche oggi ci sono, purtroppo, profughi ed esuli, persone che si ritrovano da un giorno all’altro senza una casa o una famiglia. E abbiamo di fronte agli occhi tanti esempi alle porte della nostra Europa e alle porte della nostra Italia. Il Giorno del ricordo, quindi, ci impone una riflessione sull’attualità e su quello che deve essere l’impegno di ciascuno di noi, soprattutto per chi si dedica al governo della cosa pubblica”.
A margine della manifestazione ha aggiunto l’assessore alla cultura:
“Oggi è un giorno importante per tutti noi sono orgoglioso che Roseto Cultura 2022 sia partito con questi due eventi: “La Giornata della Memoria” e “La Giornata del Ricordo”. Ancora una volta, il nostro Presidente della Repubblica è riuscito a condensare in poche parole quello che è stato lo strazio, la sofferenza, la tragedia immane che è stata vissuta da nostri concittadini: una pagina strappata dal libro della nostra storia. Cittadini traditi due volte, prima esuli e poi disprezzati nella nostra Repubblica. Sono molto contento di avere qui un artista di caratura così elevata come Vincenzo Di Bonaventura”.