L’Aquila, Ode da Venezia a L’Aquila
Opitiamo uno scritto curato dallo storico e critico d’arte aquuilano Emidio Di Carlo, che oggi propone un’ode da Venezia a L’Aquila.
Verso il 12 giugno 2022: il morbo infuria
“Il morbo infuria / il pan ci manca / sul ponte sventola / bandiera bianca”
Le mura crollano … la politica impazza … nella città … non si bandiera bianca
Mi sovvien…
Arnaldo Fusinato così chiudeva nei versi la fine delle gloriose giornate nella Repubblica di Venezia: “[…] Ma il vento sibila, / ma l’onda è scura, / ma tutta in tenebre / è la natura: / le corde stridono, / la voce manca…- / Sul ponte sventola / Bandiera bianca!”.
Rileggo: “Le mura crollano / la politica impazza / nella città / non c’è bandiera bianca”.
Poche settimane ancora e saremo al 12 giugno.
Mi sovvien…
Sulla scia del 1849: “Ma il morbo infuria / la polemica incalza / il ‘migliore’ manca / il Palazzo attende / una bella bandiera”.
Le vecchie aquile vennero spazzate via nell’indifferenza del Palazzo.
Come fu per i gioielli della Collezione Pellicciotti.
Complice ‘Ovidio’ costretto alla rinuncia della rima per il suo latinismo?
Del resto, il poeta temeva che le vecchie aquilane, raggirando il custode di giornata, prendessero il volo fuori dalla gabbia.
Forse considerava opportuno che qualche malintenzionato locale riconducesse il rapace all’ovile; magari anche imbalsamato e dopo l’escursione sul Gran Sasso.
Di certo fu dichiarata guerra ai volatili.
Poi, con una bomba e l’altra, a guerra persa, rimasero sulla scena soltanto i ruderi della gabbia.
Davvero una brutta presenza!
Per alcuni anni i ruderi sono rimasti in bella vista.
Era il meno che potesse offrire la Città della Cultura.
Le macerie rimasero al loro posto, incuranti anche delle intemperie che, di anno in anno, ebbero a succedersi.
Erano anche la testimonianza dei danni sopraggiunti il 6 aprile 2009 quando il terremoto estradò dalla città l’ultimo moicano, l’artista di Civitaretenga, divenuto anche un indiscutibile baluardo dall’antica alla moderna Arte, con la sua bottega che non illumina più la periferia e il vasto capoluogo.
Mi sovvien…
La storia vuole corsi e ricorsi; una guerra dopo l’altra.
“ E’ fosco l’aere, / il cielo è muto, /ed io sul tacito veron seduto,/in solitaria malinconia /ti guardo e lagrimo, …”.
Una guerra chiama l’altra.
Si mobilitano gli eserciti.
I generali si ridestano dal letargo, lasciano le comode poltrone e i salotti: “Armiamoci e…. combattete!”.
La ‘guerra’ ora langue.
La popolazione è ancora indecisa.
Se la città dev’essere predata che sia il ‘migliore’, quello in grado di somministrare l’anticorpo, l’antivirus sui ‘fragili’.
Al culmine della pandemia, Philippe Daverio lanciava strali contro Boris Jhonson che avrebbe rinunciato ai fragili pur di salvare i giovani.
La politica umanitaria delle occasionali torna armata per aprire la cassaforte, per concretizzare l’esporto di quanto contenuto dalla bella Margherita.
Vi sono anche altri tesori del Palazzo, ugualmente stuzzicanti, ben ereditati.
Poco importa se sarà necessario il “Perdono”.
Cè sempre di scorta la ‘Bolla ufficiale’ emanata dall’antico monaco ritrovatosi Papa.
Mi sovvien…
La politica è una guerra da Museo.
Le opere esposte non hanno colore, sono in bianco e nero.
Lucio Fontana faceva ‘buchi’ o incollava anche piccoli sassolini, sulla tela bianca.
Un enorme pannello venne acquistato da Remo Brindisi, per il museo, costruito in Lido di Spin.
All’epoca fu costretto a demolire una porzione della parete esterna per poterlo collocare e reso visibile all’interno.
Anche nel capoluogo vi fu traccia dell’artista argentino.
Una sua opera, esposta al Forte Aquilano, venne asportata di due minuscoli elementi.
L’assicurazione fu costretta a risarcirla intera.
Il caso volle che quanto pagato risultasse un vero terno a Lotto.
Chi avrebbe mai immaginato che dà un sassolino….. ?
Mi sovvien…
Chiedo, ‘fragile’, recluso dal covid in casa : “Quale novità sulla piazza?”
Il viandante risponde: “Il morbo infuria, il “BENE” manca, sulla città non sventola l’Arte (antica).
La “Bellezza” platonica, la bandiera del “Bene” comune è lontana nella seconda metà del secolo scorso.
Le mura crollano … la politica impazza … nella città … non si alza bandiera bianca