Trieste, Cesare Serafino Augusto “Esercizi di scrittura gestuale”
Gli “Esercizi di scrittura gestuale” di Cesare Serafino Augusto.
Trieste. Giugno/Luglio 2022. Al Palazzo del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia
(L’Aquila, Marzo 2012 in REGIONE AQArte. Agenzia Promozione Culturale Regione Abruzzo)
Il Presidente del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Muro Zanin, ha presentato (nel foyer del Palazzo Regionale) la mostra personale di Cesare Serafino, presente il critico d’arte Boris Brolio. L’artista, benché friulano, non coglie occasione per vantare la sua ascendenza abruzzese: frentiana (Lanciano in particolare).
Si può ricordare la mostra tenuta a L’Aquila, patrocinata e nella sede della Regione Abruzzo, nel marzo 2012. “Shake Protuction Group”, era il titolo. Veniva organizzata dal Circolo Culturale Spazio Arte L’Aquila e dal Gruppo Giovani Pittori Spilimbergo. Le opere con il testo del critico dell’aquilano; avevano una doppia firma: Tiziano Lucio Serafino e Cesare Serafino. Cesare esponeva, infatti, opere realizzate con il figlio Lucio Tiziano. Il Periodico “abruzzoaz 60” dedicò all’evento un suo “Speciale Arte”, sottolineando l’importanza storico-artistica, della due città: Spilimbergo e L’Aquila.
Molte opere manifestavano il “Sogno archeologico con simbolo”.
Nei flashback pittorici si potevano ‘rileggere’ i “castra” delle campagne militari e delle conquiste romane nel 129 a.C., sui Carmi Friulani.
“Le opere dello ‘Shake Production Group’ – si scriveva: tendono a liberare dal totale ed esclusivo dominio della ‘poesia’, dalla concentrazione strettamente metafisica, facendone uno strumento d’uso tecnico-funzionale di valenza estetica. Arte e design rendevano attuale l’esperienza di una Nuova Bauhaus in cui il fare artistico si associava allo studio metodologico rigoroso della tecnologia, in linea con le esigenze fisiologiche e psichiche dell’uomo”.
In Trieste, è mancata la presenza fisica del triestino doc, Gillo Dorfles.
Il famoso critico d’arte, intellettuale, sociologo delle arti ed istologico; era anche l’artista dall’impulsività “grafica”.
Ha lasciato in eredità, alla sua città, anche il disegno della nuova “Illy Art Collection”.
Dorfles avrebbe volentieri accompagnato l’artista friulano nella propria città.
E chissà che nella mostra in corso non ci abbia messo lo ‘zampino’ prima della dipartita terrena.
Di certo il suo “Jilly” (ovviamente in ‘tazzina del caffè”) lo si è potuto assaporare nelle trascorse giornate parigine:al Beaubourg come nei bar lungo i bordi degli Champs-Élysée, vicino alla Torre Eiffel, nei Musées, nelle ‘terrazze’ dei vari boulevard.
La motivazione grafico-figurativa di Dorflesè insita nel logo del “Jillycaffé”.
Traspariva ancor più nella mostra “Omaggio, a Gillo Dorfles”, allestita al MACRO di Roma, nel 2016.
In Trieste, Cesare Serafino, ha titolato, per il dovuto rispetto verso il “Maestro”, la mostra “Esercizi di scrittura gestuale”: un processo storico-creativo che abbraccia dal 1972 al 2022.
Mi sovvien…
Agrigento. Il primo incontro con Cesare Serafino Augusto avvenne nel sito archeologico della Valle dei Templi, in Sicilia. Si partecipava ad un’estemporanea di pittura.
Annualmente, il Dopolavoro Postelegrafonico Centrale del Ministero delle Poste Italiane organizzava l’evento in località e città ricche di bellezze paesaggistiche, di arte e di cultura. Nelle gare si assegnarono Trofei a Cefalù (1983), Pietra Ligure (1984), “Veio” / Roma (1985), Lido di Venezia (1988); Agrigento fu nel 1989; poi seguirono: Gattarelle Gargano/Vieste (1990), Cala Gonone (1991), Narengo di Isola d’Elba (1992) dove si poteva fotografare davanti al ritratto di Napoleone a Cavallo di Jacques-Louis David.
Il Trofeo (“Bruno Gentili”), nel settembre 1989, ad Agrigento, fu l’anno delle tante sorprese.
Ci fu un premio anche per l’Aquilano che, nella circostanza, presentò un disegno con breve sintesi lineare; richiamava, l’antica figurazione nel vasellame ellenico. Ovviamente soprattutto i bravi pittori ‘veristi’ (‘armati’ di cavalletto, colori e pennelli) giunti dal Veneto e dal Trentino ebbero da ‘reclamare’.
Cesare Serafino, il ‘friulano’, prese la distanza dai conterranei regionali.
Nella sua mente riecheggiava la sua gestualità grafico-pittorica che aveva attinto: dal graffitismo delle caverne, dalle carte topografiche, dalle geometrie degli accampamenti militari romani; fino alla gestualità informale degli artisti americani trapiantata, in Italia e nel Veneto dove si contava l’artista veneziano contemporaneo, il pittore, incisore, partigiano, Emilio Vedova.
Da quel settembre 1989 i rapporti tra L’Aquila e Spilimbergo si sono infittiti.
In tantissimi viaggi e nelle infinite rassegne sempre insieme, rappresentando il “Gruppo Giovani Pittori Spilimberghesi” e il Circolo Culturale “Spazio Arte” L’Aquila. Mostre e convegni in Francia, nel Friuli, in Abruzzo, Umbria, Toscana, Lazio, Marche, …
Anche nella mostra odierna, in Trieste, nella stampa ufficiale è apparso il logo del periodico “abruzzoaz 60”.
Nel suo intervento, il Presidente dell’Assemblea legislativa del CRFVG, Piero Mauro Zanin, ha sottolineato l’importanza dell’uomo e dell’artista.
Ha ricordato il contributo dell’artista in occasione del sisma di 46 anni fa e negli anni successivi.
Mi sovvien…
Quando il sisma si abbatté su Gemona il 6 maggio del 1976, nei giorni successivi, il “Circolo Culturale Spazio Arte” fu presente nel Friuli.
Dopo il sisma che interessò l’Abruzzo nel 2009 Cesare Serafino, contattò molti artisti.
Realizzò una grande mostra, con il Patrocinio del Comune di Spilimbergo.
Venne effettuata un’asta in Venezia.
I risultati economici, anche per volontà degli amici del Circolo Culturale, vennero impiegati per il restauro di opere d’arti in Spilimbergo e a L’Aquila.
Tra i tanti che aderirono all’iniziativa, anche il prezioso contributo della “Fondazione Renzo Piano”.
Non si può altresì ignorare che, successivamente, nel Parco del Castello, in L’Aquila, l’Architetto realizzò, nella “Città della Musica”un grande teatro-auditorium.
La mostra “Esercizi di scrittura gestuale” sull’opera di Cesare, Lucio Tiziano Serafino giunge due anni dopo la nomina di Cesare a “Cavaliere dell’Ordine per Meriti della Repubblica Italiana” nel 2020.
È, certamente, un riconoscimento dovuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia.