21 Novembre 2024
Cronaca Abruzzo

L’Aquila, miracolo a Leonessa! Sono comparsi due frati con il “saio.

12 agosto 2023: Miracolo a ! Sono comparsi due frati con il “saio”.
Mi sovvien…1951: un precedente “Miracolo?” Ma a Milano!”. Sul grande schermo il film neorealista firmato Zavattini-De Sica.
Agosto 2023.
Si spopola ma subito sirinfuocala tendopoli impiantata dal sopraggiunto nuovo Braccio (il terribile da Montone). Schioccano gli stivali.Federico dorme. Gli eredi di “Aquila Rossa” lasciano le tende; fanno largo ai nuovi sbarcati pellirosse, in continuo arrivo. ‘Aquila’ non ha‘guardia’. Negli ultimi vent’anni, il 50% dei resident iha abbandonato la tribù. Erano oltre 100/mila.
Anche “Grande Uccello”, il capo dei Comanche, noto per essere l’amico di tutti, va lasciando la tenda a suo tempo assegnata. La vita, in ciò che resta nella grande tendopoli è sempre più preclusa. Anche Alice Nero, parente di Cavallo Pazzo,è costretto a emigrare. “Lui”, nato nel 1863, era stato un mito nel movimento sessantottista. Si convertì al cattolicesimo nel 1904. In pectore è il” Santo Cristiano” dei Nativi Americani?

Nel 2023: Miracolo! Viene resuscitata “Madama Margarita d’Austria”. Dopo 500 anni, esce dal sonno nel suo feudo in Leonessa. Punta la bacchetta magica verso il popolo e, come nella fiaba si accende la luce divina: “Ecco due frati, con il vero “saio!”.

Dal ‘vero’ e, a seguire, nel libretto teatrale. Il ‘Santo Angelo’,ammonisce gli insofferenti: Il “film”non si tocca! Èdel mio ‘Paese’. Gabriele lo avrebbe inglobato nella libera ‘Accademia”. Purtroppo, l’infuriarsi delle guerre fratricida e il sopraggiunto , hanno fatto rimandare, ad altra data, la decisione. Oggi il Governatore di Palazzo,deve chiamare alle armi attori, registi, scenografi, cantanti, tutto il popolo. Bisogna sconfiggere i pretendenti; gli ‘invasori’. “Il feudo (cinematografico”) non si tocca., lo impone la… storia”. Per chi ha perso la memoria. Nel 1971, L’Aquila vantava la direzione Proietti.Lo spettacolo teatrale ebbe una svolta. Prese a correre la “Commedia dell’arte”, sulla scia di quanto iniziò, in Italia, nel XVI secolo. Si succedettero produzioni teatrali con nuove grandi professionalità, anche nel cinema accademico.
L’Arte teatrale, dopo cinquant’anni, finirà più tardi in una possibile Commedia anche nella pittura: per laCollezione Pellicciotti; per la serranda abbassata dell’antica Bottega Tiberio.

Mi sovvien…1911.
Si canta: “Tripoli, bel suol d’amore / Ti giunga dolce / questa mia canzon / Sventoli il tricolore / (…) Sul mar che ci lega – coll’Africa d’or / La stella d’Italia – ci addita un tesor” (…) Naviga / o corazzata / benigno è il vento / e dolce la stagion. / Tripoli, terra incantata, sarai italiana / al rombo del cannon.”

1935-1936.
Si arriva e si canta: “Faccetta nera/ dell’Abissina / aspetta e spera che già l’ora / quanto saremo vicina a te / noi ti daremo un’altra legge e un altro Re. / […] “piccola abissina, / ti porteremo a , liberata. Dal sole nostro tu sarai baciata, / sarai in Camicia Nera pure tu. (…). La della canzone di marcia dei legionari nella vittoriosa guerra in Etiopia.

1936-1939
ecco “Bella Ciao”. il canto popolare dedicato alla Resistenza italiana contro l’esercito “invasor”. “Una mattina mi son svegliato / oh bella ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao/ (…) E se io muoia da partigiano, (…) tu mi devi seppellir: (…) lassù in montagna / sotto l’ombra di un bel fior: (…) il fiore del partigiano / morto per la libertà”.


  1. Al Festival della Canzone italiana, a Sanremo, Ornella Vanoni cantava:”La musica è finita / gli amici se ne vanno / Che inutile serata / Amore mio / Ho aspettato tanto per vederti./ Ma non è servito a niente / ecc-…”. Molti anni dopo sui social la “musica”si trasforma: “La pacchia è finita… “.
    I rintocchi poetici non hanno fine prima e dopo la conquista per il nuovo regno.

“Par condicia”.
I canti popolari testimoniano: l’allegria per la conquista delle terre africane e, a seguire, la‘marcia’ popolare partigiana. Va tutto lasciato alla storia? La “Pacchia” libera il “vecchio saluto”; il ‘nuovo’ ha sfondato le linee nemiche? E dire che dal fronte (africano) giungevano i dipinti di un ‘inviato speciale’ (il Tiziano Pellicciotti), sedotto dalla magra vita difficile della popolazione africana. All’epoca la fotografia era un lusso non alla portata dell’abile giocatore di carte, il baro”; tanto che si scoprì avesse acquistato, al Porto di Napoli, qualche cartolina postale o rare fotografie barattate con i reduci che rientravano in patria dopo la gita Abissina. Si era al tempo dei francobolli nella guerra sbandierata sulle cartoline. Pertanto vanno ricordati due grandi bozzettisti abruzzesi che, dal 1906, hanno creato vignette per i francobolli del Regno d’Italia: Francesco Paolo Michetti e Nestore Leoni.

Nel secolo XXI.
Altre immagini della guerra. (Solo in ucraina?). Prendono a volare i droni. Progettati e costruiti anche in L’Aquila che così ha il merito (incontrastato) nell’ingegneria amatoriale. Sulle strade e sulle piazze i generali gioiscono. La nuova arma non ha a bordo guidato, ma può generare fulmini a ciel sereno; quindi: distruzioni e morti ad ogni atterraggio. Com’era bello quando si giocava sul tavolo di casa, con i soldati di piombo!
Contro gli aggressori e belligeranti, non si ascoltano i giusti consigli di Papa Francesco. Il ‘cattivo’ non si piega, ha dalla sua parte “Cirillo” che sembra non voler sopraffolare Collemaggio per ricevere, ‘pellegrino’ il “Perdono” e mettersi l’animo in “Pace”. È pur vero che è obbligatoria la presenza fisica tra i due “vespri consecutivi”, sul finire di agosto; affinché ogni colpa possa essere “perdonata”. La luce si riaccende il 29 settembre, dal 1294, quando Papa Celestino del Morrone girò la chiave nell’interruttore dando inizio alla festa cristiana con sbandieratori, tamburellai, monarchi, dame e cavalieri in costumi d’epoca, cantanti, bande musicali popolati.
In uno dei giornali dell’antica famosa “Aquila”, la “Gazzetta d’ e Molise” (Direttori: Giovanni Alessandro e Renato Caniglia), il 23 agosto 1932-X; si esaltava la “Festa del Perdono”. La gloriosa “CARISPAQ” metteva a disposizione le risorse economiche per la necessaria pubblicità cartacea. Si annunciavano grandi avvenimenti popolari laici e cristiani, dentro e nel Parco nell’antistante Basilica.

Dal 1983.
Di anno in anno, la “Festa del Perdono” ha cambiato volto. Per i residenti e le nuove folle migratorie, il “Perdono”è stato successivamente declassato da un’assordante “Festa della “Perdonanza”. Questo spiega perché la banca aquilana facesse chiarezza (prima d’essere incorporata nel Nord Italia), sulla spontaneità del civile intriso della sovrastante ragione cattolico-cristiano, da intendersi, sempre e soltanto, la“Festa del Perdono”.
Da alcuni anni la musica è però diventata sempre più roboante. Per colpa dei tamburellari? No! Della crescente carta stampata e dei social intrisi disempre più ricchi spazi pubblicitari. Ecco: “.it” con tanto di Direttori. Di tanto i tanto (per moderare?) giunge dalle retrovie dell’Aquila, qualche immagine del “Fucino”. Dello storico lago non si rievocano le feste belliche del tempo che fu. Tutte le barche sono alla deriva, dopo che l’imperatore romano Claudio fece scavare i 6 cunicoli sotterranei e i 32 pozzi tra il 41 e il 52 d.C, mandando la preziosa acqua a valle, sulla superstrada del fiume (Liri), alla volta della provincia di Frosinone. La Conca del Fucino, era un insediamento di borghi con comunità di pescatori (essendovi il latro di fronte) e di pastori verso il salire delle colline e dei monti alle spalle nei disseminati borghi popolati.
Che i libri raccontino l’insieme del passato. Bisogna però estrapolare che nel 608 venne eletto un Papa di origine marsicana, Bonifacio IV (San Benedetto dei Marsi 550 d.c.- Roma 615 d.C.). Il Papa si adoperò per ristabilire l’unità religiosa, indisse la “Festa di Ognissanti), trasformò il Pantheon di Roma in una Chiesa Cristiana. Due poi le bandiere che sventolano in alto a Pescina: quella del Cardinale Giulio Raimondo Mazzarino (Pescina 1602 – Parigi 1661) e dello scrittore, giornalista, politico, saggista e drammaturgo Ignazio Silone (Pescina 1900 – Ginevra/Svizzera 1978). Era stato Richelieu a introdurre Mazzarino alla corte di Luigi XIII, in cui divenne reggente-amministratore della Francia alla morte del Re (1643). Pescina ha oggi il Museo Mazzarino in una palazzina fatta costruire, nel 1971-1972, da un mecenate milanese, avente, a pochissima distanza, la Tomba di Ignazio Silone. Si può anche ricordare che nel 1999), pur presente in Francia, (Università di Bordeaux) pubblicava in Italia “L’avventura di due poveri cristiani / Vite parallele: Celestino V ed Ignazio Silone”. Già nel 1998, aveva promosso, una manifestazione-esposizione “Ignazio Silone, l’aventure d’un Homme libre”, oltre a una conferenza dibattito, con gli interventi del Presidente della Fondazione “I. Silone” (On.le Domenico Susi) e di Ottorino Gurgo uno dei due autori del libro “Silone, l’avventura di un uomo libero”, edito dalla “Fondazione italiana.
L’informazione “.it” che ha preso piede, da qualche anno offre sulla “Festa della Perdonanza” molto spazio che intrattiene sul passato (con i filmati di Febo Grimaldi), feste dell’Associazioni Alpini” (qua e là per l’Italia), e news dà e per l’Abruzzo, il Molise e…. Mediaset stia in guardia. La concorrenza ha varcato il confine con una fornitissima truppa di pubblicisti, neo-professionisti impegnati nella conquista dello spazio quotidiano (anche economico-pubblicitario). Quanto al Presidente dell’informazione regionale si dovrà provvedere di un album, con molte pagini, in cui iscrivere i tanti che tagliano il traguardo al termine delle corse.

Mi sovvien…
Uno spartito “musicale” sulla storia del morronese, uscì dalla “bacchetta” del Maestro Antonello Neri. Il compositore si avvalse di una speciale collaboratrice (a titolo gratuito), la storica Prof.ssa Di Carlo (al tempo ancora cittadina aquilana), messa in campo da “Lucio”, il Barattelli, al tempo Presidente della Fondazione CARISPAQ.

Mi sovvien…
In fatto di “Maestri”, la “Società Aquilana dei Concerti dell’Aquila” ne accoglieva già tra i più grandi al mondo. La “Società dei Concerti Aquilana” nasceva nel 1946 su progetto dell’avvocato Nino Carloni., il “Festival del Due Mondi” di nasceva con la “regia” di Gian Carlo Menotti dodici anni dopo (dal 1958).

Mi sovvien…
Anni Trenta, del XX Secolo. A L’Aquila, dalle parti di Piazza della Lauretana, nel ‘Quarto’ di San Pietro in Coppito si udiva: “Ecco loriniccio!”. Era del banditore della merce che giungeva dal contado. L’offerta della ‘preziosa paglia’ veniva dagli agricoltori e dai pastori. L’offerta:veniva proposta specie nell’albeggiare del mattino. Alla sera giungevano i “novantanove” rintocchi dalla ‘campanella’, quella dell’orologio sulla Torre del Palazzo, svettante davanti al Palazzo di “Margarita d’Austria di Svevia”, accolta e amata dalla popolazione nel feudo aquilana.99 rintocchi, per ricordare i 99 castelli che fondarono “Aquila”. Nel XXI Secolo, dei ‘paglierecci’ neanche a immaginarli! Il 6 aprile 2009 è arrivato il momento giusto. Sui social ne sono stati offerti altri d’ogni materiale e veste decorativa, con garantita produzione industriale; anche per nuove tapparelle, divani, frullatori, e ogni utili oggetto per una bella tavola imbandita.
I rintocchi sono però andati affievolendosi. “… it” è diventato un ‘punto di informazione storico-letteraria’; comunque: unlogo, “NOVANTA9”. Spazio agli editori, alle storie antiche e ai nuovi cultori della carta stampata ansiosi di conquistare o di essere già in vetta.

Passato e presente.
C’è chi ricerca, studia, stampa (a proprie spese), soprattutto sul ‘cammino’ e sui luoghi legati al monaco del Morrone Chiese, raggiungendo conventi (anchese diroccati) in Italia, Francia, Germania … oltre la Manica) e c’è chi se ne sta comodo in poltrona, legge, trascrive e si esalta con nomine e disponibilità nei Comitati Ufficiali di Palazzo.

Dal 1990, Nasce il Circolo Culturale SpazioArte (non profit). Organizza: convegni mostre, gemellaggi, ricerche storiche, stampe di libri, ecc… La rivista cartacea editata (“abruzzoaz 60”) viene esposta nelle mostre dell’editoria italiana anche in Cina, a Pechino. La pubblicazione intreccerà relazioni con musei, case d’asta, Biennali d’Arte in Europa, Aziende di Stato Filateliche Nazionali anche d’oltralpe. Un imponente numero di buste qualificate si conservano sulle buste giunte a L’Aquila, in Via Castello, Via Diaz, Via Monte Camicia), Via Svizzera, ecc… Il voluminoso dossier, in mostra, potrebbe narrarela corrispondenza tra L’Aquila e il mondo esterno.

Giugno 2022.
Visita di Papa Francesco.Artefice il neo-cardinale, Giuseppe Petrocchi. Per giusta cronaca si ricordano anche le due visite precedenti: Papa Wojtjla il 30 agosto 1980 e Papa Benedetto XVI, il 28 aprile 2009.

Luglio 2022.
Appare il nuovo libro degli storici e latinisti Stefania Di Carlo (Presidente del Circolo Culturale Spazio Arte) e Ilio di Iorio di Sulmona. È Il 14°: “Celestino V… l’umile servo della vigna del Signore”, il Testamento del cardinale celestino Tommaso da Ocre, vita di San Pietro Celestino V a firma dell’agostiniano Maffeo Vegio” (Edizione Seripoint-SpazioArte; sponsorizzazione per la stampa dal Comune di Ocre.

Agosto 2023.
In Attesa del giorno del “Perdono”, riprende il gemellaggio tra la Francia (Verdelais) e l’Italia (L’Aquila). In Italia appuntamenti e mostre a: Lecce, Leonessa, Città Cittaducale. Nella famosa città del ‘barocco’ (dove si conserva la memoria con il convento dei Celestini viene presentata la mostra “Quid est veritas”, con dipinti e grafiche di Giorgio Piccinno. Nelle opere dell’artista Italo-Argentino, vengono esemplificati tracciati e parallelismi storici anche con i grandi artisti italiani, europei e dell’America meridionale. Insistente è il richiamo all’antica cultura greco-orientale fluita nella costa pugliese. Assente (per motivi di salute) l’autore del tracciato storico e commento critico sull’opera del grande artista, la Professoressa Stefania Di Carlo, quale inviato speciale, ha lasciato la residenza in per essere nella città pugliese. Contemporaneamente, il padre è stato impegnato nella Città di Leonessa. Presentata la nuova opera di Massimo Bigioni, “La sacra famiglia”, nella Chiesa di San Francesco. A seguire, per l’intervento nel Chiostro del limitrofo Convento, dove è stata inaugurazione la Mostra d’Arte Contemporanea Internazionale, a cura di “Aion Arte e Cultura”. Firma, sul catalogo ufficiale, di un ampio testo storico-critico sul tema: “Un popolo una Storia”. Tra i 63 partecipanti alla rassegna, (oltre 200 opere) anche quattro artisti aquilani: Antonio Di Roberto, Francesco Esposito, Adriana Petrella, Raimondo Tiberio.

Dal 2022 al 2023.
Appaiono su catalogo, ricostruzioni storiche e analisi critiche in numerosi appuntamenti: A Lodi, “Homo Sum”, per la mostra di Mario Benedetto (Giugno 2022). A Bordeaux (Francia): “Il rifugio nella Natura” di Gabriel Furlan in Francia, (Agosto 2022). Non mancano le mostre viaggianti, (dalla Svizzera, alla Francia e in italia): per “Remo Giatti nella ‘Legenda aurea’ di Jacopo da Varazze e dintorni” (dall’ottobre 2022); in Francia: “Lasérie de ‘Vierge à l’Enfant” di Séverine Bord (novembre 2022).

Dal 2022 al 2023.
Viene scritta una monografia su tutta l’opera di un grande amico-artista,scomparso. Mario de Nigris (in vista della mostra in ). L’artista, considerato teramano, era, invece, nato a Pescara. Nelle opere permane una creatività ricca di spiritualità umana, in una visione del paesaggio fondata sugli aspetti naturalistici roteante e nel dialogo tra terra, mare e cielo; opere che l’accomunano ad altri artisti contemporanei: da Guido Montauti, il pittore di Pietracamela (il “Pastore bianco”), o, magari, al lirismo umano e marinaro di Pasquale Celommi.
A Cittaducale, Enrico Di Sisto espone una ricostruzione pittorica nel 500° anniversario della scomparsa di “Margarita a Cittaducale” (giunse anche a Aquila il 28 maggio 1569). In ogni opera il vissuto, la condizione umana e la vitalità spirituale nel rifiorito linguaggio creativo.

In Ottobre 2023.Si concluderà a Teramo il “III Premio Internazionale di Incisione e Scultura”, indetto dalla Fondazione Celommi. Per l’insieme e su ogni artista partecipante, il catalogo offre paralleli storici e analisi sulla creatività espressa sul verso dantesco, “Trasumanar significar per verba non si poria” (Dante. “Paradiso I, vv. 70-71). Il critico aquilano non ha dubbi nel riscontro e titola:“La materia pulsante”.

Luglio 2023.
L’Aquila, Palazzetto dei Mobili, la Prof.ssa Stefania Di Carlo, tiene una lunga dissertazione, sull’autenticità della “Bolla di Celestino V”, conservata nel Palazzo Civico aquilano.

Ottobre-dicembre 2023.
Si annunciano nuove pubblicazioni e conferenze.

Il Giubileo del 28 agosto 2023. Sui social, il Cardinale Giuseppe Petrocchi ha voluto ricordato: “Alla nostra città è stata affidata una missione da Papa Francesco. Dobbiamo diventare la “Capitale del Perdono”, anche riscoprendo la santità di Celestino V e la sua figura dal punto di vista spirituale e pastorale”.
Tale impegno sollecita una riflessione: la Città Capitale del “Perdono” o della “Perdonanza”?
Quanti gitanti o migranti, esultanti nelle ininterrotte parate musicali sul sagrato della Basilica di Collemaggio, potranno, coscientemente, sentirsi liberati dal male arrecato o indulgenti al “Perdono” per quello inflitto al prossimo, nel varcare la Porta Santa della Chiesa?

Un passo indietro:
1° Agosto 2023. hanno emesso un francobollo celebrativo nell’approssimarsi dell’evento per de “Perdono”. L’Azienda di Stato ha chiesto la vignetta al Comune dell’Aquila; successivamente l’ha ottimizzata nel Centro Filatelico dell’I.P.Z.S. S.p.A.. Sul Francobollo ora sventola la scritta “Giubileo della Perdonanza Celestiniana”.
“Miracolo”! Tuttoinuna pluralità di elementi simboli! Al centro l’Aquila, l’uccello fermo e con ali dispiegate. Sopra lo stilizzato disegno della facciata della Basilica. Sopra ancora l’effige di Papa Celestino V. Le due ultime simbologie figurative racchiuse tra due “Porte”, disegnate in fuga centrale: quella principale che avanza sul sagrato della Basilica e quella laterale della Porta Santa che viene ogni anno bussata e aperta nella due giornate offerte per il “Perdono”o per farsi perdonare. Negli angoli periferici del grande rettangolo che annovera tant’altra simbologia grafico-geometrica, ecco gli stemmi dei “Quarti”, i quartieri principali nella Città. I pavimenti delle navate e la facciata della Basilica appaiono allo scoperto. Ai lati della grande scena, i due figuranti che, separati da un lungo percorso (l’intrecciata nodosa fune), trasportano la Bolla e il Battocchio dal Palazzo di Città, alla Basilica e viceversa. A seguire: il rilievo storico dell’evento sancito con grandi caratteri: “GIUBILEO DELLA Perdonanza Celestiniana”. Per quanti siano distratti nella lettura, la “n” centrale nella parola “Perdonanza” è stata ingrandita divenendo la grande ‘Porta’d’ingresso per andare a guadagnarsi il Perdono. Infine. Ad uso dell’Azienda dello Stato: “ITALIA + € 3,75 PRO ZONE COLPITE EVENTI ALLUVIONALI MAGGIO 2023. Per la nuova grande festa non è stato lesinato alcun obiettivo. Questa chiassosa figurazione avrebbe fatto esultare nuovamente Federico Zeri, lo storico che dedicò un capitolo in un suo libro (“Mai di traverso”, Longanesi & C. Milano. Ottobre 1982) alla scoperta e alla funzione del francobollo.

Ripensando…
Nel tempo che fu, al bozzettista dei francobolli veniva richiesto immagini comprensibili a tutti i fruitori, in ogni Stato. Nelle vignette o annulli per le Poste Italiane, la Repubblica di San Marino, le Nazioni Unite (oltre alla sede di New York anche le sedi in Vienna e Ginevra) ci si doveva attenere alla regola prescritta. La rappresentazione sul francobollo emesso il 1° agosto 2023 è ben altra musica: “Figaro qua / Figaro là / si fanno taglie di qualità. Poi la domanda: perché si continuano a stampare francobolli? La tassa pagata è implicita nel codice a barre. La vecchia corrispondenza (lettera, cartolina, raccomandata. assicurata, ecc.) è anche il disuso.

Mi sovvien…
Il tempo del miracolo economico e del Gronchi Rosa è lontano (1961). Le storie descritte nel citato mondo dell’arte, riportano al “Miracolo” del 1951 descritto da Zavattini e De Sica. Nel film grandi interpreti: Totò il buono e Paolo Stoppa la spalla. Si lasci il dettaglio narrativo. L’amicizia sorta tra il derubato (Totò il buono) e il derubante (Alfredo il ladro), presenta la baraccopoli lombarda. Il miracolo del petrolio, l’arrivo della macchina di lusso del Signor Mobbi (l’oligarca del tempo); la resistenza all’esodo dalla povera gente; infine: la disfatta. La carica degli sbandati sul carretto, lo scarico e all’abbandono in Piazza Duomo; come‘rifiuto’ nella discarica a cielo aperto. Totò il buono si sente abbandonato anche dalla‘bianca colomba’, l’anziana Lolotta che l’aveva raccolto nell’orto e poi cresciuto fino alla morte. Ora Totò è nella Piazza insieme al compagno che lo aveva accolto nella tendopoli. Tanti poveri cristi, sono dei rifiuti abbandonati all’imprevedibile destino.

L’attualità nel 2023.
Migliaia di nuovi migranti vengono caricati sui barconi per essere scaricati sullepiazze italiane diventate sopraffollate. Nel corso dell’esodoanche centinaia di annegati. I bambini vivi sono tanti. Ad accoglierli non ci sono le anziane Lolotte affinché crescano in Pace ma vi siano tanti ‘balli” nelle piazze del Sud e del Centro dove l’eredità lasciata da Celestino V è la “Festa della Perdonanza”. È il “Miracolo a L’Aquila”
La “musica non è finita”. Prima della nuova ….. sbandierata, anche i “picchetti” all’ingresso delle ‘caserme” sono stati chiusi. Il …. Battaglione è andato per una rinfrescata per tornare in tempo e per contenere le sgomitate lungo la strada che termina con la “Festa della Perdonanza”.

Emidio Di Carlo
Critico e storico dell’Arte

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