Teramo, Toni Fidanza in concerto al Józsefváros Jazz Festival di Budapest
Una Budapest calda, ma ventilata ha accolto il concerto di Toni Fidanza – pianista, compositore e arrangiatore di origini teramane – nell’ambito della III edizione del Festival Jazz del quartiere Józsefváros a Budapest lo scorso 15 settembre 2023. Il concerto rientra in uno scambio culturale tra l’ottavo municipio della capitale magiara e il Budapesti Olasz Kultúrintézet – Istituto Italiano di Cultura, la cui sede si trova proprio nel territorio di quel municipio. Fidanza, dopo aver ringraziato il direttore dell’Istituto Gabriele La Posta, il suo staff ed Erika Egyed, la curatrice del festival, ha donato al pubblico presente alcune sue composizioni, inframezzate da standard della tradizione statunitense.
La seconda parte del concerto ha visto entrare in scena il sassofonista ungherese Márton Sebes, con cui Fidanza ha duettato su brani italiani come “Estate” di Bruno Martino e il “Tema d’Amore” di Maestro Ennio Morricone, tratto dal film “Nuovo Cinema Paradiso”. Laddove Fidanza ha portato un pizzico d’Italia in Ungheria, Sebes ha risposto suonando assieme al pianista un brano di Béla Bartók. In realtà, era previsto anche un altro brano ungherese, tratto dal repertorio del musicista Ádám Török, per anni decano del jazz-rock e del prog in Ungheria. Tuttavia, la cronaca ha preso il sopravvento. “Poco prima del soundcheck – ha detto Fidanza – abbiamo appreso della scomparsa di Franco Migliacci, autore assieme a Domenico Modugno di ‘Nel Blu Dipinto Di Blu’ e di tanti bei brani italiani. La canzone era ovviamente prevista, ma collocata a metà dell’esibizione. Abbiamo dovuto, giocoforza, rivoluzionare la scaletta, rinviando in un futuro prossimo l’omaggio a Török e posizionando ‘Volare’ alla fine del programma, dandogli così una collocazione più consona alla situazione”.
Per Sebes questa è stata un’esperienza importante e una sfida, essendo lui un musicista proveniente dal funk e dal soul. “All’inizio, ammetto di aver provato tensione sul palco – ha dichiarato il musicista – nonostante svolga un’attività concertistica regolare, il rispetto verso il jazz è forte. Quasi un timore reverenziale. Toni, però – conclude Sebes – da compassato jazzista, è riuscito a mettermi a mio agio. Sono contento di come si è svolto il concerto. Anche perché, in Toni, ho trovato un maestro e un amico”.