L’Aquila, consegnati gli “auguri”: dal sisma 2009 al 2023
Vogliamo rappresentarvi in questo articolo una storia collegata tra terremoto e auguri. Una storia che parte dal 2009 e arriva fino a oggi anno 2023. Inizia con gli auguri inviati inizialmente dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e arrivano a oggi dal Vice Presidente della Regione Abruzzo, Imprudente.
Vi lasciamo leggere la storia così come la racconta un decano dei giornalisti abruzzesi che risponde al nome di Emidio Di Carlo.
“All’indomani del 6 aprile 2009, in uno delle 17 realizzazioni extraurbane rapidamente realizzate dal Bertolaso, in località Preturo, venne insediata anche la famiglia di un decano dei giornalisti abruzzesi. La sua abitazione nel capoluogo, in Via Svizzera, distante oltre sette chilometri aveva subito danni.
Nella nuova casa ‘palafitta’ in Preturo, non mancarono le sorprese: vi era di tutto: camera, cucina, bagno, tv. La cucina era completa di ogni necessità. Si indicava la provenienza di tutto quel ‘Ben di Dio’, in una lettera, sul tavolo, firmata dal “Presidente” Berlusconi con l’”Augurio” per la nuova casa.
Dall’Amministrazione Comunale del Capoluogo nessuna traccia.
Di “auguri” in “auguri”, eccoci alle “Feste” a fine 2023, agli auguri al “vecchio decano giornalista” dal Vice Presidente della Regione Abruzzo, Emanuele Imprudente. Nella cassetta della Posta, in Via Svizzera 11, “Consorzio 201”, Quartiere Pettino, ha fatto recapitare il suo speciale messaggio.
È da immaginare che la lettera inviata al “decano” giornalista possa anche essere una delle tante imbustate nel Quartiere di Pettino, nelle buche del “Consorzio 201” degli abitanti e fuorusciti. Nel quartiere, in Via Svizzera 13, è installato un “ponteggio” da circa 14 anni, resta in attesa di essere utilizzato per lavori urgenti da eseguirsi l’immobile, opportunamente ‘sigillato’ dalla magistratura, oggi con visibile discarica all’esterno. L’abitazione nella schiera continua delle villette, in Via Svizzera, numero civico 11, era stata ritenuta inagibile ma non abitabile, successivamente sono state consegnate le chiavi dell’abitazione all’intestatario, presenti i direttori dei lavori del “Consorzio 201” e dell’imprese appaltatrice; senza verifica sui valori prescritti con un preesistente “computo metrico”. Non veniva considerato neppure che la parete comune tra i civici 11 e 13 non era messa in sicurezza; stante nel civico 13 i lavori non eseguiti dall’impresa appaltatrice.
Negli ultimi mesi del 2023, L’Aquila ha visto insediarsi un nuovo Prefetto al Palazzo della Prefettura e un nuovo Procuratore della Repubblica al Palazzo di Giustizia. È immaginabile a seguito dei due esposti inviati al Presidente della Repubblica Italiana?
Nelle comunicazioni, il decano pubblicista, poiché occupante l’appartamento del civico 11, non aveva mancato di citare le ripetute informative e sollecitazioni inoltrate alle autorità regionali, a tutti i protagonisti, diretti e esterni, nella gestione e per la ricostruzione (dopo sisma), oltre al succedersi degli oneri ai Soci per la mancata liquidazione del “Consorzio 201”.
Se il Vice Presidente del Consiglio Regionale d’Abruzzo ignora il problema può recarsi nel quartiere in Pettino e ‘ammirare’ l’albero di Natale parcheggiato stabilmente in Via Svizzera.
Mi sovvien… non ho più notizie del Gruppo Stampa assoldato dal giornalista Guido Polidori, purtroppo scomparso, nel 2000?
Anche il ‘veterano’ pubblicista veniva invitato all’Emiciclo nei tradizionali auguri di fine anno dal Presidente.
Da naturalizzato cittadino aquilano si contra cambiano gli auguri ricevuti; sottolineando che le radici richiamino quel paese (Castel di Sangro) da cui fu anche migrante, e a lungo residente a L’Aquila, quel Teofilo Patini la cui statua, già nella Piazza del Teatro, venne fusa per i cannoni inviati nella “guerra africana”.
Il “critico d’arte pubblicista”, per i suoi trascorsi da dipendente nelle antiche Poste Italiane, nonché ex “Tesoriere nell’USFI (Unione stampa Filatelica italiana)”, non può ignorare la descrizione nel bel cartoncino stampato contenuto nella busta pervenuta.
La busta, rispettosamente chiusa, non aveva mittente, francobollo, annullo, codice a barre.
Sul retro solo una gigantesca scritta: “67100 L’AQUILA”.
Il mittente è stato però rivelato nel prezioso cartoncino avendo in alto il logo della Regione Abruzzo e a seguire il messaggio: “Che la magia delle Feste ci ispiri a costruire dialoghi di Pace e cooperazione tra le Nazioni. Auguri per un Santo Natale ed un Felice Anno Nuovo”. F.to Emanuele Imprudente, Vice Presidente della regione Abruzzo.
Al nostro Vice Presidente è di certo mancato il suggerimento di affrancare la busta con il ‘francobollo’ emesso per il Giubileo della Perdonanza 2023 (l’1.8.2023, per memoria).
Avrebbe fatto felici quanti restano di coloro che sgomitavano allo sportello degli uffici postali, nei giorni delle nuove emissioni: poveri diavoli, che speravano di essere premiati con la scoperta di un “Gronchi rosa”.
La filatelia, prima dell’avvento del ‘codice a barre’, era un volano per l’economica italiana.
Per lo Stato era la vincita di una lotteria che durava tutto l’anno.
Sia memoria per i due Sottosegretari aquilani nominati nel Governo Meloni: Fausta Bergamotto (alle Imprese e al Made in Italy) e Luigi D’Eramo (all’Agricoltura e sovranità alimentare).
Di memoria in memoria: agli inizi del 1900, due artisti abruzzesi firmavano i primi francobolli delle Poste Italiane: il pittore di Tocco Casauria Francesco Paolo Michetti e l’aquilano Nestore Leoni.
Tornando alle buste augurali della Regione Abruzzo, si pensa che siano state imbucate da ‘speciali’, corrieri, portalettere giunti fino al “Consorzio 201”, nel Quartiere aquilano in Pettino”.