25 Novembre 2024
Cronaca Abruzzo

Roseto, Forza Italia: “La riserva non è stata cancellata, perchè non è mai esistita”

Riceviamo in redazione una lettera a firma della coordinatrice della Sezione di Forza Italia, di , dott. ssa Maristella Urbini, che spiega dal suo punto di vista la vicenda della Riserva del Borsacchio.
Riportiamo di seguito le sue parole: “Forza Italia, per vocazione vicina alle attività produttive, plaude la riperimetrazione della riserva del Borsacchio che ha liberato i terreni agricoli delle aziende locali, ingessate per ben 18 anni dalle stringenti regole applicate al territorio protetto.
La tutela dell’ambiente è sicuramente tra gli obiettivi primi da perseguire per la vivibilità del territorio ma, il comparto agricolo rappresenta un’importante settore produttivo della città e va valorizzato, non mortificato.
Non esistono interessi di serie A e di serie B;
quello degli agricoltori è sicuramente un interesse degno di tutela al pari di quello degli ambientalisti ed è dimostrato, che entrambi possono coesistere e realizzarsi pienamente con la medesima soddisfazione.
Ciò che ha determinato la riperimetrazione della riserva è stata sicuramente la scarsa attenzione della politica locale alle continue richieste degli agricoltori trovatisi – in una notte del 2005 – dentro una riserva naturale – con tutte le conseguenze del caso.
Com’è noto, la richiesta di istituzione di una riserva nella zona del Borsacchio comprendeva circa 30 ettari di territorio, tutti dislocati nella zona di mare, ubicata tra il comune di Roseto e quello di , fino al quartiere dell’Annunziata;
conseguentemente, la relazione accompagnatoria, prendeva in considerazione solo il menzionato habitat.
In sede di approvazione della legge istitutiva della riserva, con un emendamento giunto all’ultimo momento, la sinistra riuscì ad estendere l’area dai 30 ettari richiesti a 1.100 ettari facendovi rientrare la retrostante zona collinare;
il tutto, senza uno studio di fattibilità e senza individuare specie da proteggere, biodiversità e/o ecosistemi, con l’impegno a redigere il Piano di Assetto Naturalistico (PAN) entro 90 giorni.
La giunta Di Bonaventura, in carica all’epoca, fu inadempiente.
Doveva insediarsi la giunta di centro destra (2011/2016) affinché fosse dato incarico ad un tecnico per redigere il PAN (previa composizione di un contenzioso con gli eredi il defunto arch. Nigro che se ne stava già occupando); solo nel 2020 (dopo ben 15 anni dalla legge istitutiva della riserva) il PAN veniva ultimato e presentato alla giunta Di Girolamo, approvato in Consiglio comunale e pubblicato sul BURAT Ordinario della Regione al n. 23 del 23.06.2021.
Raccolte le osservazioni, nel 2021 – sotto la nuova amministrazione guidata da Nugnes – la riserva era tornata nel dimenticatoio dove è rimasta fino al Consiglio Regionale del 29.12.2023 in cui è stata riperimetrata.
Ciò, perché il sindaco Nugnes non ha mai portato in discussione in Consiglio comunale le Osservazioni pervenute dai portatori d’interesse, bloccando il già lento iter procedurale che avrebbe dovuto avviare (finalmente) la riserva.
Non vi è chi non veda – nei fatti esposti – le responsabilità politiche dell’amministrazione in carica e la giusta determinazione della Regione Abruzzo nella riperimetrazione; la decisione ha finalmente restituito alle aziende agricole rosetane la possibilità di sviluppare le proprie potenzialità senza più i vincoli della riserva.
Il vigente piano paesaggistico, ben conosciuto dagli ambientalisti, preserverà l’area collinare dagli abusi paventati dai fomentatori delle contestazioni.
Ciò non toglie che l’estensione della riserva possa essere rivista, previa individuazione di flora o fauna meritevoli di protezione, anche con la benedizione degli agricoltori (da sempre favorevoli alla tutela dell’ambiente del quale sono i primi custodi).
Ma, se c’è un parte “colpevole” nella vicenda, quella è sicuramente l’amministrazione che oggi guida la città – e il partito politico che la ispira perchè, piuttosto che accelerare l’avvio della riserva, per la soluzione dei problemi (di agricoltori e ambientalisti), ha lasciato nel cassetto i sogni e le speranze di tanti cittadini dell’una e dell’altra parte; e non si dica “non siamo stati sentiti” – perchè inutile sarebbe stato un ulteriore richiamo all’ordine.
La Regione Abruzzo ha giustamente recepito il disinteresse verso la riserva e non ha fatto altro che adeguare la norma alla realtà: la riserva non è stata cancellata, semplicemente perchè non è mai esistita”.

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