2024, pensione di reversibilità. Si, ma a 67 anni. Lo propone l’Osce
Per la pensione di reversibilità, alcune novità per il 2024. Potrebbe essere collegata ad un limite d’età.
In pratica l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce) ha realizzato uno studio e prodotto un rapporto sull’economia italiana, e alla fine per far quadrare i conti ha suggerito dei consigli su come fare per tagliare il debito pubblico italiano.
Secondo l’Osce, la prima cosa da fare è agire sulle pensioni: per prima cosa tagliare gli assegni superiori a 5.000 euro, e inoltre eliminare tutte le misure che permettono di andare in pensione anticipatamente e, ultimo consiglio quello diminuire la platea di beneficiari della pensione di reversibilità a partire appunto dal 2024.
Se approvato questo non significa l’annullamento alle pensioni di reversibilità, ma
le Pensioni di reversibilità: saranno legate all’età del beneficiario (67 anni).
In pratica l’Organizzazione suggerisce di effettuare un taglio sulle pensioni di reversibilità per accumulare il denaro necessario a ripagare il debito, istituendo un limite d’età per i possibili beneficiari del sussidio, così da poterlo ricevere soltanto nell’attuale età pensionabile, ovvero dopo i 67 anni. In parole povere se un uomo o una donna perde sua moglie e viceversa la pensione di reversibilità la prenderebbe al raggiungimento della sua età pensionabile. Anche se una moglie perde suo marito ad esempio con età 66 anni e 11 mesi, la moglie (anche se cinquantenne) dovrà aspettare 16 anni per vedere la pensione di reversibilità del marito (ovviamente senza arretrati e senza interessi dei 16 anni non percepiti).
In questo modo la pensione verrebbe tolta a soggetti più giovani e ancora in età da lavoro, o (se fortunati) con un reddito proprio. Bisogna attendere adesso se il Governo Meloni ascolterà l’indicazione sviluppata dal Consiglio dell’Osce.