L’Aquila, Arte emigrata in Abruzzo
Arte emigrata in Abruzzo. Sandro Visca: da L’Aquila a Pescara.
La Fondazione Pescarabruzzo ha inaugurato l’Archivio d’artista dedicato a Sandro Visca.
Dunque: “Un viaggio nella vita e nell’arte di un maestro contemporaneo” che, formatosi nella Scuola Aquilana, ha poi trovato nel Liceo Artistico di Pescara il suo futuro, ovvero: la ricerca del successo che non è andato molto lontano come si augurava l’amico aquilano, tra i primi giornalisti regionali, l’operatore culturale a tutto campo che ha creduto sulla qualità di una creatività e di un ‘lavoro’ (anche con filo e cucito colorati) in un secolo in cui brillavano i grandi abruzzesi del tempo (i Palizzi, i Cascella, il Michetti, Brindisi, i Celommi, Misticoni, ecc. o quei Maestri di cui si giovava l’Istituto d’Arte aquilano con i napoletani (Vetere, Desiato, Pappa), nell’“Aquilano” (Picini, Muzi, Pallozzi, Ercole, De Simone), coi molisani (Marotta, Pettinicchi).
Andandosene al Liceo Artistico di Pescara, Visca si lasciava alle spalle alcuni amici di pregevole cordata.
A L’Aquila: Zarroli, Tiberio, De Carolis.
Verrebbe oggi da dire… soprattutto la sua “Aquila Bella”.
Del resto anche chi scrive si è più volte estraniato ma è sempre tornato nella “Sua Bella Aquila”.
Si scrive la dizione antica della città, e non quello dei dopo sismi e delle pesti che nei secoli, non sono riusciti a distruggere.
Caro Sandro, se non lo hai saputo, a L'Aquila, il “cc3m” che fondai assecondato dagli amici Scipioni e Colacito, non c'è più.
La mia attività ha avuto seguito con il Circolo Culturale ”Spazio Arte”; prima e dopo l’attività, in Via Pavesi, la strada che nel centro storico sfocia su Piazza Santa Maria Paganica.
Nella piazza sventola la succursale romana del MAXI.
Teofilo Patini visse per lungo tempo nell’antico palazzo, allorché Levi ne sponsorizzò la direzione per la prima Scuola d’Arte e Mestieri aperta in Italia e forse nel mondo.
L’atto di affidamento del Consiglio Comunale è datato 19 settembre 1882.
Ha preso quindi a correre tra la Francia e l’Italia: convegni e mostre a Bordeaux, Parigi, su Silone e D’Annunzio, in particolare gemellaggi tra L’Aquila è Verdelais.
Non si poteva ignorare che in quest’ultima città erano stati presenti la Famiglia di Toulouse Lautrec l’Ordine dei Celestini.
Di conseguenza: gemellaggi, mostre d’arte contemporanea e convegni scambio tra L’Aquila eVerdelais.
Oltre 20 libri su Celestino V, decine di cataloghi, ecc..
Presenza in mostre e catalogo alle “Biennali” di Venezia; quindi nelle rassegne internazionali a Firenze, Leonessa, Perugia, Rieti, Terni, Orvieto, Assisi. Milano, Venezia, Lecce, oltre alle tante partecipazioni alle mostre in molte ambasciate italiane, ecc. ecc.
Ti cito solo qualche veloce memoria ripensando ai nostri contatti venuti meno dal lontano giorno della tua partenza verso Pescara o, se preferisci, dal 1966 quando venne pubblicato “Incontri-Presenze”, la raccolta storico-critica sui 30 anni di pittura e scultura all’Aquila, dove ben figuravi come artista.
Dopo tanto silenzio, nel 2023, ho visto scorrere sulla televisione le immagini del ”tuo cuore” portato in “processione” sul Gran Sasso d’Italia.
Potevo anche ripensare alla “Processione del Venerdì Santo” e (forse) ai simulacri disegnati da Remo Brindisi.
Non ci siamo incontrati neppure alla “Fondazione Pescarabruzzo” quando ho avuto occasione di presentare una mostra, nel 2023, di un altro abruzzese (Renato Coccia: da Sant'Omero a Genova) su “La Resistenza Borbonica a Civitella del Trento e nel Teramano”.
Oggi, 9 luglio 2024, la Fondazione Pescarabruzzo, mi offre un incontro via email.
Leggo che “rende nuovo omaggio al “Maestro” con uno spazio permanente a lui dedicato, (Pescara, Via Nicola Fabrizi, n. 194), a disposizione di studiosi e visitatori che vogliono approfondire la sua originale esperienza”.
La Tua opera viene accolta alla Maison des Arts.
Ma… Tra i saluti istituzionali non leggo il Sindaco dell’Aquila o il suo Assessore alla Cultura.
Ripenso ad Ulisse, nella caverna di Polifemo, che alla richiesta del suo nome rispondeva: “Nessuno!”.
Era il tempo di un’altra cultura, di un’Arte non supportata dall’Intelligenza Artificiale.
Ignoro se i miei lontani amici Vespa (Bruno) e Visca (Sandro) siano al corrente dell’antico tesoro (internazionale?) aquilano delle “Tre Marie” e del “cc3m”.
Oggi tutto è venuto meno.
Ora. Grazie Pescara! Grazie “Fondazioneabruzzo” continuate ad onorare un altro grande artista abruzzese.
Grazie di cuore da chi non ha mai abbandonato “Aquila” nella cui anagrafe comunale figura dai primi anni quaranta.
Caro Sandro!
Nell’evento, a Tempera/Paganica/L’Aquila, mi offristi un disegno -ricordo.
Purtroppo è andato distrutto.
Colpa del pennarello il cui inchiostro è stato cancellato dalla “luce”.
Ma come vuole la regola, io resto convinto che l’Arte non muore mai! Nella memoria rivive una fotocopia impressa nel tempo che fu.
Riportavo, nel citato “Incontri-Presenze”, quanto scritto dal Vasari nel suo eccezionale ‘Giro d’Italia’: “Chi muta paese o luogo, pare che muti natura, virtù, costumanza, ed abito di persona, intanto che talora non pare quel medesimo, ma un altro e tutto stordito e stupefatto”.
Un caloroso abbraccio, come nei vecchi tempi.
Dic (Aquila).