16 Settembre 2024
Cronaca Abruzzo

L’Aquila, dalle stragi del 1980 al dopo sisma del 2009

La strage del 2 agosto 1980 alla Stazione di (85 morti e 200 feriti) è stata ricordata ma, per memoria: il 1° gennaio entrava in vigore la riforma sanitaria con l’assistenza gratuita a tutti i cittadini.

Nel corso del mese venivano uccise dai terroristi 6 persone.

Il 12 febbraio: Vittorio Bachelet, vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura veniva ucciso dalle “Brigate Rosse”.

Il 18 febbraio: veniva arrestato Patrizio Peci.

Il 28 marzo, a Genova, in Via Fracchia, i carabinieri facevano irruzione in un appartamento, e uccidendo 4 aderenti delle Brigate Rosse.

Il 28 maggio, il giornalista del “Corriere della sera”, Walter Tobagi veniva ucciso da appartenenti a “Prima Linea”.

Il 27 giugno un DC9 dell’Itavia precipitava in mare nei pressi di Ustica, morivano 81 persone.

Il 2 agosto 2024 si è voluto ricordare, dopo 40 anni, la Strada di Bologna.

Ma i parenti delle vittime della barbarie sono stati risarciti dallo Stato?

Tuta colpa dei parenti che al momento dello scoppio se ne stavano in attesa del treno?

Proprio come in , a L’Aquila, dove il del 2009 ha fatto le sue vittime.

Ai parenti viene negato il risarcimento dallo Stato.

Già: cosa ci facevano gli studenti nell’edificio crollato?

Possibile che non sono riusciti a prevedere che ci sarebbe stato, primo o poi, un crollo dell’edificio?

Tutto colpa del sistema scolastico…….

Viene da ricordare l’intervento richiesto dal sottoscritto al Presidente della Repubblica Sandro Pertini.

Inviò due ispettori nella Scuola Aquilana risolvendo tour court l’increscioso accaduto.

Bisogna far tesoro della storia?

Lasciamo alla contesa dei ‘colori’ politici di contendersi la ‘torta’ di ieri, oggi e nel di venire.

Ricordiamo all’indomani del 2 agosto 1980.

Da Milano, il pittore Remo Brindisi prese l’iniziativa nel realizzare una grande raccolta di opere d’arte per una mostra il cui ricavato sarebbe stato devoluto ai parenti delle vittime.

La proposta, appariva non nuova,ricordato una precedente iniziativa allorché il 9 ottobre 1963 si ebbe il disastro del Vajont.

I Fatti a seguire: Brindisi informò il Sindaco di Bologna.

Ebbe l’assenso all’iniziativa.

L’artista chiamò in causa l’amico aquilano (“dic”) che, all’epoca aveva annotato sul proprio taccuino molti artisti, anche per le sue “cronache d’arte” sui quotidiani e nelle vesti dell’editore.

La mostra ebbe un successo.

 Il Comune di Bologna patrocinò le esposizioni in Bologna e, a seguire, a .

In entrambe gli appuntamenti venne inviato l’invito personalizzato alle mostre; con il ringraziamento da parte dell’amministrazione Comunale di Bologna agli artefici dell’iniziativa.

Molti anni dopo, il sisma del 6 aprile 2009 mise in ginocchio L’Aquila.

La città era già stata provata in quel brutto 1971, ‘penalizzata’ nel riconoscimento del capoluogo in Abruzzo, deciso in favore di Pescara.

Nell’immediato dopo sisma, gli amici friulani, del Tentino e della Laguna veneziana, non esitarono a intervenire a favore della storica città colpita.

Vale ricordare che mentre il Nobel Dario Fo, nel 2011, denunciava la “ricostruzione” in atto in una mostra che si teneva al Palazzo Reale di Milano nel 2011, l’architetto Renzo Piano faceva realizzare un eccezionale teatro coperto che ancora oggi fa bella mostra nel Parco del Castello Cinquecentesco Aquilano.

In aggiunta, il Comune di Spilimbergo, che collegava il Gruppo dei Giovani Pittori locali con il Circolo Culturale Spazio Arte dell’Aquila, deliberava un intervento con il patrocinio ad una mostra che, analogamente a quanto era stato fatto per la strage di Bologna, venne poi tenuta in Venezia.

Nel passa-parola, giunsero oltre un centinaio di opere da artisti soprattutto italiani.

Il risultato economico, anche su parere dell’amico “dic” (Ndr. Questa volta nei panni di Emidio Di Carlo), venne in parte utilizzato per il restauro di opera d’arte in Spilimbergo e il resto inviato a L’Aquila; dall’Amministrazione Comunale dell’Aquila nessuna risposta.

Gli amministratori dell’epoca avevano ben altri problemi.

Ad esempio: il caso incompiuto “Consorzio 201 (17 cooperative edilizie).

Palazzi demoliti nel dopo sisma, ricostruzioni compiute e incompiuta’, artificioso mancato scioglimento del “Consorzio 201”, denunce, interne ed esterne, all’Amministrazione del “Consorzio citate” e alle varie autorità aquilane.

Tutto senza risposta.

Due denunce, molto dettagliate sui fatti (specie sugli ultimi dieci anni), sono state inviatea nche all’attuale Presidente Repubblica Italiana.

Saranno state girate agli organi politico-amministrativi dell’Aquila e all’Ufficio Speciale per la Ricostruzione?  Mistero!?!

Intanto la politica continua a colorare nei ‘fatti’.

Firmato: “dic” / Ndr. “Emidio Di Carlo”.

Il ‘decano’ iscritto, nel 1971, all’OdG in Roma.

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