San Gabriele, inaugurazione Museo storico
Domenica 29 settembre 2019, alle ore 12, nel nuovo santuario sarà inaugurato il “Museo storico San Gabriele”. L’inaugurazione sarà fatta da padre Luigi Vaninetti, superiore provinciale dei Passionisti di Italia, Francia e Portogallo.
Il nuovo museo è stato realizzato per raccogliere nelle sue sale, che si sviluppano su una superficie di 300 metri quadrati, alcune centinaia di opere del vasto patrimonio artistico del santuario di San Gabriele, testimonianze della storia artistica e religiosa che si è sviluppata nel corso di secoli, soprattutto dopo gli eccezionali eventi accaduti intorno alla figura di San Gabriele dell’Addolorata (1838-1862).
Nel museo sono esposti oggetti risalenti all’inizio della storia del santuario e dell’epopea di San Gabriele (due lettere di San Gabriele del 1856 e 1861) e all’ultimo decennio dell’Ottocento, quando al santuario già arrivavano le prime donazioni: pianeta, candelieri e patena donati da Ornano Grande, S. Pietro e Villa Pretara, tutti paesi nei dintorni del santuario. Poi sono raccolti numerosi e davvero preziosi oggetti e arredi liturgici (pianete, calici, ostensori, reliquiari, candelieri, ecc.) acquisiti dal santuario a partire dalla fine dell’Ottocento, fino agli anni Sessanta del Novecento.
Ma nel museo si troveranno anche opere più datate, la più antica delle quali è risalente al 1344 (rescritto di Napoleone Orsini), e poi incunaboli del Quattrocento, cinquecentine, una preziosa copia anastatica della celebre Bibbia miniata di Borso d’Este (1455), monete, maioliche e crocifissi seicenteschi e settecenteschi, pervenuti in vari modi nel patrimonio del santuario.
E poi c’è l’interessante collezione di ceramica “povera”, di uso familiare, proveniente quasi totalmente da Castelli (Teramo), donata al santuario, come ex voto, da varie famiglie della zona negli anni Sessanta del Novecento, ma risalente comunque a un’epoca che va dal Seicento alla prima metà del Novecento.
Insomma un prezioso patrimonio che si è costituito nel corso di anni, anzi di secoli. La maggioranza delle opere esposte è frutto di donazione di devoti dall’Italia e dall’estero nel corso di vari anni, in segno di ringraziamento e devozione al santo. Oggi questo patrimonio è a disposizione di tutti, non solo degli studiosi, ma in particolare dei milioni di pellegrini che visitano il santuario.
La realizzazione del museo è stata possibile grazie al contributo di Dante Tomassini di Sant’Omero (TE), in memoria della moglie Giuseppina Castelletti.