24 Novembre 2024
Cronaca Abruzzo

Roseto, 1,7% delle giovani famiglie a rischio povertà

giovani

In Abruzzo l’aumento della povertà è conseguenza di una crisi economica che ha colpito soprattutto le fasce più giovani della popolazione. 

Nell’ultimo decennio chi ha meno di 18 anni è l’anello debole più esposto alla povertà assoluta, visto che a soffrire sono le giovani famiglie con figli, soprattutto quelle con genitori con meno di 35 anni. 

In Abruzzo tra i comuni capoluogo situazione più critica a Pescara, mentre tra i centri più abitati troviamo Alba Adriatica.  

I dati dell’indagine sono contenuti in una ricerca curata dall’Osservatorio sulla povertà educativa, a cura di “Con i bambini, impresa sociale e fondazione Openpolis”, nell’ambito del “Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile”. 

In base all’ultimo censimento generale della popolazione, risulta che il 7,4% delle famiglie in Italia è composto da coppie giovani con figli, e un ulteriore 1% è composto da famiglie monogenitoriali giovani (con genitore di età fino a 35 anni).

In Abruzzo i dati sono inferiori alla media il 6,7%. 

Qui di seguito l’estratto della ricerca dei dati nei Comuni capoluogo di provincia in Abruzzo:
Pescara l’incidenza di famiglie in difficoltà economica è del 2,2% su 17862 minorenni residenti censiti;
Chieti 1,9% su 6.842 minorenni residenti censiti;
Teramo, 1,6% ( 8.073);
L’Aquila 1,2% (10.265).

Tra città più popolose nelle 4 province abruzzesi rileviamo in provincia di Chieti:
Francavilla al Mare ha il 2,7% di giovani famiglie povere su 3.858 minori censiti;
Vasto i 2,4%, con 6.611 minori censiti;
Ortona il 2,3% (3351);
Lanciano 1,9%, (5,247);
Atessa 1,2% (1.725). 
Situazione più critica, in basi ai dati Openpolis sono i centri abitativi di Canosa Sannita con il 3,1% e a Roio del Sangro 2,9%.

In provincia di L’Aquila le famiglie povere sono:
il 2,4 ad Avezzano con (6.974 minori censiti),
il 2,4 a Castel di Sangro (951)
l’1,9%, a Sulmona (3.075).
Le situazioni più critiche sono a Castellafiume 6,6%, a Calascio 5,4%, a Caporciano 4,8% , a Balsorano 3,4%, a Pereto 3,8%, e a Secinaro 3,7%.

In provincia di Pescara le incidenze in percentuale sono:
del 2,9%, a Montesilvano (9547),
il 2,2 a Spoltore (3.517),
l’1,9% a Città Sant’Angelo (2.801).
Situazioni di maggior disagio, nei centri minori sono a Vicoli 3,6, e a Torre de’ Passeri 3,2%.

Nella provincia di Teramo le percentuali sono:
ad Alba Adriatica, 3,2%, con 1.944 minori censiti,
a Martinsicuro 2,9% (2.571),
a Tortoreto 2,8% (1.780),
a Silvi 2,6% (2.450),
a 1,7% (4.017),
a Mosciano Sant’Angelo, 1,5% (1.504).
La situazione più problematica in provincia di Teramo risulta la città di Nereto con il 3,1%. 

La ricerca è precedente al varo del reddito di cittadinanza a inizio 2019.

Fonte dati ed elaborazione rilevati da Openpolis

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