Teramo, Università pronta a accogliere gli studenti in sede
Sono arrivate le prime 500 mascherine firmate “Unite” che saranno distribuite a tutto il personale, agli studenti che a poco a poco rientreranno nei Campus dell’Università di Teramo e soprattutto alle future matricole. Le mascherine, in triplo strato con caratteristiche idrofobiche, lavabili e riutilizzabili, sono state validate dal professorFulvio Marsilio, virologo dell’Ateneo di Teramo.
Il rettore Dino Mastrocola si prepara così alla ripartenza e già da oggi sono in prova i Termoscanner per rilevare quotidianamente la temperatura di tutti coloro che accederanno alle sedi universitarie. Si tratta di un’ulteriore misura oltre a quella di un ingresso obbligato e vigilato per le singole sedi, del possesso dell’autocertificazione, della fornitura dei dispositivi di protezione -guanti oltre le mascherine – dell’osservazione delle distanze di sicurezza nelle singole stanze e negli spazi comuni.
«Dopo aver garantito con tempestività e puntualità didattica, esami e sedute di laurea a distanza non lasciando indietro nessuno – ha dichiarato il Rettore – sempre con atteggiamento prudenziale la comunità accademica è pronta ad affrontare la fase 2 con l’obiettivo principale di riaprire in sicurezza e gradualmente le porte dell’Ateneo al personale, ai docenti e soprattutto agli studenti.
Si procederà con gradualità, ma sono sicuro che già dalla prossima settimana si potrà usufruire della Biblioteca, così come prevedo, con le dovute modalità, la possibilità di tornare a sostenere al più presto alcuni esami e tesi di laurea in presenza. Èun augurio che mi faccio e che faccio agli studenti, cosciente del valore delle relazioni e della mediazione sociale quali aspetti imprescin39. servizi ai nostri studenti e alle future matricole, ma metteremo le nostre competenze anche a disposizione di quei giovani che si apprestano ad affrontare una maturità rimodulata anch’essa dallo stato di emergenza».
Il Rettore infine ci tiene a rimarcare che “nonostante l’efficace ed efficiente fornitura di didattica di qualità a distanza, le Università pubbliche non sono diventate e non saranno mai atenei telematiciperché, anche se “a distanza”, la nostra didattica è sempre in presa diretta senza l’utilizzo di materiale registrato stantio: a un’ora di didattica frontale prevista corrisponde sempre almeno un’ora di lezione su piattaforma informatica»,sottolineando la necessità di tornare a riaffermare il prima possibile «il valore di comunità, non solo virtuale, di UNITE”.