Chieti, Luigi D’Alimonte in mostra a Palazzo Tilli di Casoli
Domenica 9 agosto, nelle cantine di Palazzo Tilli di Casoli (Chieti), prenderà il via la mostra “Armonie della Majella” dello scultore di Cugnoli (Pescara) Luigi D’Alimonte.
In esposizione opere dell’artista realizzate con la pietra estratta dalla Montagna Madre abruzzese, utilizzata da secoli dagli “scalpellini” per lavori artigianali.
Il programma di domenica prevede alle ore 19,00 sulla terrazza dell’edificio settecentesco, un incontro con Luigi D’Alimonte al quale prenderanno parte Antonella Allegrino, proprietaria di Palazzo Tilli, Alessandro Di Tunno, district manager di Banca Generali (partner dell’iniziativa) e Anthony Molino, psicoanalista, collezionista e curatore d’arte.
Alle 20,00 apertura della mostra al pubblico con ingresso gratuito e visite contingentate nel rispetto delle norme anti-Covid.
Le opere resteranno in esposizione fino al 21 agosto, tutti i giorni con orario 17.30 – 20.30 (prenotazione obbligatoria al numero 342.5501354).
“Dopo la mostra ‘Io, tu, il nostro territorio’ in cui sono stati esposti oggetti legati alle tradizioni e alla storia dell’area del Basso Sangro-Trigno, il territorio e le sue risorse continuano ad essere ispirazione di manifestazioni artistiche e culturali a Palazzo Tilli – spiega Antonella Allegrino –
Da domenica ospiteremo le eleganti sculture di Luigi D’Alimonte, realizzate con la pietra della Majella, materia elastica e duttile che sprigiona una propria e intima energia e che l’artista, attraverso la sua ispirazione, ha plasmato trasformandola in emozioni tattili”
Sottolinea D’Alimonte “La scelta di tale materiale scaturisce dall’idea di un progetto, mai realizzato prima, che ho chiamato ‘rinascimento della materia’.
L’obbiettivo è di elevare lo spessore culturale di un elemento definito ‘povero’, da troppi anni imprigionato nella gabbia dell’artigianato artistico, liberandolo, per proiettarlo nel mondo della scultura contemporanea.
Il mio linguaggio artistico si caratterizza per la ricerca di nuove forme contenute nella pietra, non più la tradizione, già codificata dal binomio ‘oggetto-funzione’, ma l’evoluzione, che attingendo da essa, seguendo una profonda ricerca estetica, lascia emergere la mia idea del bello da trasferire nell’arte.
A Palazzo Tilli esporrò anche le prime opere di un nuovo concetto espositivo”.