Sant’Omero, quale futuro per la Casa di Riposo?
Ma come è nata questa odissea e come siamo arrivati fino a questo punto?
Il primo tentativo di chiusura risale all’inizio del 2018 quando Sandro Sierri, l’allora presidente dell’ASP1 (l’azienda sanitaria che gestisce le case di riposo), si apprestava a correre per le elezioni regionali e firma la chiusura della Casa di Riposo di Sant’Omero poco prima di dimettersi per candidarsi in Fratelli d’Italia nella lista di Marsilio.
Chiusura poi annullata dal successivo presidente Elvezio Zunica, espressione del Partito Democratico.
Dal 2018 la giunta Marsilio ha semplicemente deciso di tirarsi fuori dalle proprie responsabilità amministrative, di non spendere nemmeno 1€ per l’edificio storico e di non interessarsi al mancato pagamento degli stipendi agli operatori addetti all’assistenza.
Nel 2019 la Casa di Riposo è stata nuovamente chiusa con uno strano tempismo elettorale, a una settimana dalle elezioni comunali, ma il sindaco Luzii è intervenuto riaprendola in un’altra struttura.
Se in questi due anni la Casa di Riposo di Sant’Omero è rimasta aperta è infatti solo grazie al sindaco che si è preso tale responsabilità e ha messo a disposizione gratuitamente le sue strutture, utenze comprese.
Da parte della Regione Abruzzo è invece calato il silenzio più assordante. Non sono state messe in campo soluzioni, nemmeno proposte.
L’ex-assessore competente Fioretti non ha mai risposto agli inviti o al telefono.
Gli stipendi dei dipendenti non sono stati pagati regolarmente e tutt’ora risultano 10 mensilità arretrate.
Quasi un anno di lavoro non pagato a decine di lavoratori e relative famiglie già messe in difficoltà dalla situazione generale e che comunque hanno lavorato con dedizione e professionalità, rispettando tutte le precauzioni che strutture del genere richiedono durante l’attuale emergenza sanitaria.
Il Comune di Sant’Omero ha prospettato diverse soluzioni alla Regione Abruzzo e ha anche presentato il progetto per un nuovo edificio.
Il consigliere Dino Pepe ha più volte presentato interpellanze in consiglio regionale rivolte a Marsilio e Fioretti, così come il nostro circolo e altre forze politiche e sindacali hanno rivolto appelli per risolvere le problematiche della Casa di Riposo di Sant’Omero.
Marsilio non ha mai dato una risposta.
Invece per ospitare il Napoli Calcio è stato così solerte nel concedere ben 6,4 milioni di euro.
Ora gira voce che anche i nuovi consiglieri di amministrazione dell’ASP1 – nessuno dei quali è vibratiano nonostante 3 case di riposo su 4 si trovino in Val Vibrata – vorrebbero chiudere la Casa di Riposo di Sant’Omero, anche se struttura e utenze sono offerte dal Comune.
Per quale risparmio dunque?
Come mai questa insistenza?
Quali sono le motivazioni?
Per i lavoratori non c’è nessuna garanzia di mantenere il posto di lavoro, nessuna tutela legale che vincola la cooperativa di Nereto ad assorbire tutti i lavoratori di Sant’Omero.
È molto probabile che alcuni purtroppo perderanno il lavoro.
Il tempo degli appelli al senso di responsabilità è finito, è giunta l’ora di svelare le carte e che Marsilio parli chiaro.
Quale futuro per la Casa di Riposo di Sant’Omero?
Quali sono le sue proposte per salvare la Casa di Riposo di Sant’Omero?
Queste domande le rivolgiamo anche ad un altro riservato esponente della giunta anch’egli rimasto in silenzio, il sottosegretario Umberto D’Annuntiis, braccio destro di Marsilio. In teoria dovrebbe essere un rappresentate del nostro territorio, nella pratica tende a non occuparsi e a non prendere posizione riguardo ai problemi della Val Vibrata (vedi il caso del depuratore industriale di Nereto).
Ma D’Annuntiis conosce già da tempo la questione della Casa di Riposo di Sant’Omero visto che nel maggio 2019 ha partecipato al primo incontro elettorale della lista “Sant’Omero Futura” e si è prestato a un discutibile siparietto teatrale durante il quale, sotto gli occhi dei presenti, gli è stato consegnato un fantomatico fascicolo segreto sulla Casa di Riposo dal candidato sindaco Di Sabatino, che ha poi rovinosamente perso le elezioni.
Come abbia utilizzato il fascicolo e cosa abbia fatto poi D’Annuntiis resta però il vero mistero, noi sappiamo solo che qualche giorno dopo la Regione Abruzzo per mezzo dell’ASL ha chiuso la Casa di Riposo e Marsilio è corso a Sant’Omero a chiudere la campagna elettorale di “Sant’Omero Futura” per fare vaghe promesse di risoluzione, comunque mai mantenute.
Certe tempistiche sembrano sospette, come sospetto può sembrare il fatto che si vuole chiudere la nostra casa di riposo a vantaggio delle altre due case di riposo vibratiane che si trovano in comuni “gattiani”, noi però vogliamo semplicemente ricordare a D’Annuntiis che la Casa di Riposo di Sant’Omero esiste da oltre un secolo e che la sua storia è strettamente legata a quella del futuro Ospedale Val Vibrata.
In questi anni la Casa di Riposo è sopravvissuta a tutte le vicissitudini della Storia del secolo scorso, è sopravvissuta a ogni cambio di colore politico, ma rischia di non sopravvivere a Marsilio e D’Annuntiis.
Da Sierri a Marsilio sembra esserci un progetto targato Fratelli d’Italia volto alla chiusura della Casa di Riposo di Sant’Omero.
Cosa ne pensa il locale circolo di Fratelli d’Italia?
Cosa hanno da dire ai lavoratori che perderanno il lavoro?
Caro D’Annuntiis, lei non è più il sindaco di Corropoli e il governo della Regione non è un gioco di strategia politica finalizzato ad aiutare o punire selettivamente i comuni a seconda del grado di vicinanza o lontananza rispetto a Fratelli d’Italia o Paolo Gatti.
La Casa di Riposo è un servizio indispensabile per la collettività, per le persone più fragili che ne hanno bisogno e gli operatori che vi lavorano.
Lei oggi ha un’occasione importante, quella di apparire credibile o meno agli occhi dei cittadini santomeresi e vibratiani tutti.
Ringraziamo infine il neo assessore delegato Quaresimale che ha risposto a un invito del sindaco Luzii ed è venuto a Sant’Omero per documentarsi sulla vicenda e far visita all’edificio storico dove esiste già un precedente progetto dell’ASL.
Ci auguriamo che l’impegno da lui promesso possa essere mantenuto, anche alla luce del nuovo assetto nazionale dove per lo meno è emerso in maniera chiara quali sono le forze meno costruttrici nel centrodestra.