Teramo, all’Università il Contamination Lab
Oltre 50 studenti e docenti delle scuole superiori hanno preso parte giovedì 21 marzo, al seminario organizzato dal Contamination Lab (C-Lab Unite) dell’Università degli Studi di Teramo sull’imprenditorialità giovanile. La contaminazione e il confronto sono elementi chiave, infatti, per il successo e il perseguimento degli obiettivi del C-Lab.
L’iniziativa è stata promossa da Christian Corsi, coordinatore scientifico di C-Lab Unite e ha coinvolto 6 scuole provenienti da Paesi europei: Repubblica Ceca (capofila del progetto), Grecia, Portogallo, Spagna, Austria e Italia rappresentata dall’Istituto Scolastico Superiore Crocetti-Cerulli di Giulianova, che ha ospitato l’incontro negli spazi del C-Lab dell’Università di Teramo.
Il seminario tenuto da Athos Capriotti, Project Manager del C-Lab, ha avuto come focus l’analisi e la presentazione delle opportunità che un giovane studente può sfruttare anche prima dell’ingresso nel mondo universitario, intraprendendo un canale di costruzione e sviluppo del proprio percorso professionale che vada oltre lo sbocco aziendale.
«L’autoimprenditorialità – ha spiegato Christian Corsi ‒ può rappresentare la soluzione per il futuro dei giovani, che nella loro delicata fase di passaggio dal mondo scolastico a quello universitario, devono cogliere opportunità di alta formazione e supporto allo sviluppo delle proprie idee e potenziali opportunità di business e start-up».
Il Contamination Lab dell’Università degli Studi di Teramo è un’iniziativa nazionale promossa dal MIUR, con un contributo di 300.000 euro.
L’obiettivo è quello di creare luoghi di impulso e di contaminazione per implementare nuovi modelli di formazione e apprendimento della cultura imprenditoriale, supportando lo sviluppo di progetti ad alto contenuto innovativo e tecnologico in sinergia con il network del territorio.
C-Lab Unite è un ambiente universitario di contaminazione interdisciplinare dove creatività, passione e talento degli studenti si trasformano in progetti di innovazione, partendo dalle loro idee e dall’enorme potenziale della ricerca scientifica accademica da trasformare in startup. Il percorso si pone l’obiettivo di formare team con competenze interdisciplinari e background accademici diversi che insieme svilupperanno idee con focus su Agritech, Foodtech e Biotech.