Roseto, Andrea Cingoli con Castelli di Ceramica, riceve due premi al Design Award Competition
Design Award Competition è tra i più prestigiosi e influenti riconoscimenti nel campo del design. È il più grande concorso di design al mondo: i partecipanti sono migliaia e provenienti da oltre 100 paesi. Ricevere un premio di questo livello è un grande riconoscimento per Castelli di Ceramica, il progetto di design innovativo che si propone di rivitalizzare l’arte della ceramica di Castelli. Già apprezzato da tutte le istituzioni locali per la portata innovativa e per i grandi benefici che potrebbe portare al tessuto economico di Castelli, il progetto ora riceve l’ambito riconoscimento internazionale. Anzi due, perché Castelli di Ceramica ha ricevuto ben due ‘awards’: uno nella categoria “Arte e Artigianato”, l’altro nella categoria “Stoviglie, Pentole e Complementi per la Tavola”. Una doppia soddisfazione per tutto il team e particolarmente per Andrea Cingoli, il pluripremiato designer e architetto abruzzese il cui talento è dietro la creazione delle forme armoniche ed innovative che caratterizzano il prodotto. Tra l’altro, nello stesso concorso, è stato premiato anche un altro progetto firmato dall’architetto Cingoli, il mobile ‘OLEG’, le cui forme flessuose ed organiche hanno ricevuto un grandissimo apprezzamento dalla giuria.
In una nota stampa dichiara l’architetto Andrea Cingoli:
“Ricevere l’A’Design Award per Castelli di Ceramica è per me fonte di grande soddisfazione. Ho un fortissimo legame con l’arte ceramica e particolarmente con Castelli, quindi vedere riconosciuta a livello internazionale la qualità del progetto mi convince ancora di più che un rilancio del distretto della ceramica di Castelli sia possibile e che il nostro progetto Castelli di Ceramica ne possa essere uno dei principali motori. Questo premio non fa che ribadire ciò che il mio gruppo di lavoro ed io abbiamo sempre pensato: la crescita e la ripresa economica dei nostri territori passa attraverso progetti che sappiano coniugare innovazione, creatività e bellezza. Valori per i quali l’Italia è apprezzata in tutto il mondo e che rappresentano l’elemento centrale del nostro progetto”.
La cultura e l’identità produttiva del territorio sono alla base di questo progetto. Partendo dall’analisi della realtà artistica del borgo di Castelli, il team ha creato una strategia completa: dal design, al sistema produttivo, fino alle strategie di vendita. L’intero progetto è realizzato con la collaborazione dei Maestri Ceramisti di Castelli, mettendo al centro il loro patrimonio artigianale. Il progetto è completato da un piano di marketing che vuole mettere in contatto le piccole botteghe artigiane con il pubblico internazionale.
Scopo del progetto è coniugare la Grande Bellezza dell’arte italiana con i linguaggi dell’abitare contemporaneo, per diffondere nel canale internazionale di vendita del mobile la secolare tradizione artigiana della ceramica di Castelli. L’idea, oltre agli aspetti progettuali, si arricchisce anche di un articolato business plan che punta a creare lavoro sul territorio e rivitalizzare la tradizione artigiana locale che sta vivendo un periodo di difficoltà anche a causa del terremoto che ha colpito la zona creando enormi danni umani e materiali.
Il brand Castelli di Ceramica identifica una linea di vasi componibili in ceramica, ogni vaso è composto da quattro pezzi utilizzabili in vario modo. Aperto il kit unisce bellezza e funzionalità per l’utilizzo a tavola come portafrutta o contenitore. Da chiuso è un bellissimo complemento d’arredo da utilizzare sui tavoli o sulle madie. Inoltre, potrebbe essere un bel vaso per i fiori. Quando tutte e quattro le parti sono staccate, ciascuna può essere utilizzata come ciotola. Le decorazioni sono realizzate a mano dai Maestri Ceramisti nel tradizionale stile di Castelli.
Commenta il consigliere delegato della provincia di Teramo alla progettazione europea, Lanfranco Cardinale:
“Felici per loro, per il territorio di Castelli, per il tessuto imprenditoriale che può ricevere nuova linfa da questa iniziativa come sta accadendo anche per altre progettazione stimolate dal percorso messo in moto dalla Provincia e presentate a gennaio di quest’anno si è creata una rete di relazioni virtuose fra pubblico e privato e fra i Comuni con la valorizzazione di quelle nuove competenze e nuove progettualità di cui tanto si parla a proposito delle missioni del Recovery Fund. Fra queste competenze etica, sostenibilità e creatività sono i pilastri per rompere vecchi paradigmi e superare ostacoli e steccati con una nuova visione. Congratulazioni a tutto il team di lavoro”.