Macchiagodena, cinema e libri con Perrella a Calandrone
A Macchiagodena grande cinema e Premio Strega, con il regista Alessandro Perrella e la scrittrice e poetessa Maria Grazia Calandrone, nei nuovi appuntamenti rientranti nell’esclusivo progetto del Comune di Macchiagodena denominato “Genius Loci. Portami un libro e ti regalo l’anima”.
Sabato 11 settembre 2021, alle ore 21, il regista Alessandro Perrella presenterà nel paese della provincia di Isernia, il DocuFilm La Madonna del Parto. Introduzione all’evento da parte della presidente della Pro Loco macchiagodenese, Anita Manocchio.
Il giorno dopo, domenica 12 settembre, alle ore 17,30, la scrittrice Maria Grazia Calandrone presenterà il libro Splendi come vita (Ponte alle Grazie), romanzo in concorso all’ultima edizione del Premio Strega, nella dozzina finale e tra i tre più votati; modererà il giornalista Giuseppe Rapuano, dialogherà con l’autrice la giornalista de Il Mattino, Nadia Verdile.
Non mancherà un breve discorso, con i saluti, come piacere dell’accoglienza, da parte del primo cittadino di Macchiagodena, Felice Ciccone. Gli eventi si terranno in Piazza Ottavio De Salvio, in caso di cattivo tempo nella Biblioteca Comunale.
La Madonna del Parto e La Leggenda della Vera Croce, regia di Alessandro Perrella.
La serata che il regista, Alessandro Perrella, terrà a Macchiagodena rappresenterà un omaggio a tutta la sua Comunità: «Io sono molto legato a questo mio bel paese, che si sta distinguendo in Italia con diverse iniziative e progetti tutti con la Cultura che la fa da protagonista. La giornata che trascorrerò con tutta la mia gente, immerso in infiniti ricordi, sarà dedicata al mio primo cugino Alessandro Manocchio. Con lui ho vissuto momenti indimenticabili».
LA MADONNA DEL PARTO
L’Idea. Un capolavoro per secoli dimenticato, rimasto nel paese per il quale era stato creato, un po’ per caso, un po’ per il forte rapporto con il territorio e la sua gente, un custode particolare che ha vissuto un rapporto singolare con quest’opera, vicende storiche che ne hanno messo più volte in pericolo la salvezza, l’evento del restauro e la musealizzazione, questi i soggetti del docufilm.
Il regista, Alessandro Perrella, venuto più volte in visita alla Madonna del Parto era stato colpito dalla figura di Angelo Perla, che ne era al tempo il custode e che narrava in modo avvincente storie, da lui vissute o sentite raccontare. La conoscenza della professoressa Lina Guadagni, esperta di storia locale e delle vicende passate e recenti del capolavoro, ha consentito al regista di ampliare l’aspetto narrativo con contributi di approfondimento storico e artistico, fissando momenti significativi della vita dell’affresco e procedendo con rigore scientifico alla ricostruzione dell’opera, così come doveva essere in origine.
L’inserimento delle interviste al restauratore Guido Botticelli e al responsabile della diagnostica pre-restauro, Giuseppe Centauro, hanno portato un contributo di eccellenza al lavoro cinematografico, anche con il recupero di immagini autentiche.
L’Ambiente. Per un lavoro di questo tipo non poteva essere che Monterchi il luogo in cui girare le varie scene. Per gli interni dell’affresco è stata utilizzata la chiesetta di San Michele Arcangelo a Pianezze (frazione di Monterchi), che per dimensioni e caratteristiche è molto simile a Santa Maria di Momentana, l’antica chiesa perduta in cui l’artista realizzò il capolavoro. Vedute paesaggistiche del paese, al confine con l’Umbria, richiamano scorci tipici delle opere di Piero della Francesca.
I Personaggi. Più che di fiction, in questo lavoro si può parlare di cinema-verità in quanto, fatta eccezione per i sei interpreti principali, tutti gli altri sono cittadini di Monterchi, legati strettamente a questa Madonna e che conoscono bene le vicende narrate o per esperienza personale o per i racconti dei genitori e dei nonni
La Colonna Sonora. Marco Frisina, musicista di fama mondiale, autore di importanti colonne sonore, quali il Mosè interpretato da Burt Lancaster e l’episodio di Abramo nella serie televisiva della Bibbia, ha saputo valorizzare ogni sequenza con perizia magistrale producendo sonorità e linee melodiche di un’efficacia eccezionale. (Professoressa Lina Guadagni)
Alessandro Perrella
Alessandro Perrella è nato a Macchiagodena il 21 dicembre 1945. Diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia nel biennio 1967-69, è stato assistente di Roberto Rossellini, Luchino Visconti e numerosi altri registi, nonché produttore cinematografico e televisivo di svariati film nel settore documentaristico e pubblicitario. Tra questi, filmati istituzionali, didattici, d’arte, turistici, spots per il cinema e la televisione. Dal 1980 si occupa anche di doppiaggio, creando una propria società, la Tecnofilm srl. Con l’avvento della fiction, la Tecnofilm diventa responsabile di post-produzione di alcune società che lavorano per le reti Mediaset e Rai, oltre ad altre indipendenti. Nel 2004 dirige il film “Vicino al fiume”. Nel 2006 dirige il film “Hell’s fever”. Nel 2009 dirige il film “Night of the Sinner” con Robert Englund. Nel 2013 dirige il docufilm “La Madonna del Parto” di Piero Della Francesca, presentato e proiettato alla Camera dei deputati. Nel 2015 dirige il docufilm “La Leggenda della Vera Croce” di Piero Della Francesca. Nel 2021 dirige il corto “A occhi chiusi” con Milena Vukotic e Valentina Perrella. Nel 2021 scrittura e direzione dell’edizione italiana del film muto “Inferno 1911” su incarico della Cineteca di Bologna. Questo capolavoro celebrerà i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri a Macchiagodena.
MARIA GRAZIA CALANDRONE A MACCHIAGODENA
Splendi come vita (Ponte alle Grazie). Premio Strega, Proposto da Franco Buffoni
«Il romanzo Splendi come vita è un’ideale lunga lettera stilisticamente compatta – pur se composta di pagine di diario, episodi narrati in prima persona, ricordi brucianti, ferite mai rimarginate – scritta dall’autrice cinquantenne, ben nota come poetessa, alla madre adottiva. Splendi come vita è una storia di amore e odio (o disamore, come lo definisce l’autrice) di fronte a comportamenti “materni”, non più comprensibili né concepibili. O forse, meglio, è la storia di una perdita, di una cacciata, di un paradiso perduto: con quanto di biblicamente ineluttabile tali termini connotano e comportano. Perché la bambina adottata ama profondamente la madre. Poi succede qualcosa nella sua crescita e da quel momento la madre non crederà più all’amore della figlia. Trascorrono i mesi e gli anni e la faglia di incomprensione si allarga sino a divenire incolmabile, fino al finale del romanzo – che non sveliamo nella sua essenza – ma che ci riconsegna due donne adulte entrambe bisognose di amore e per questo “amabili”.»
Maria Grazia Calandrone
Maria Grazia Calandrone è nata a Milano nel 1964, vive a Roma. Poetessa, scrittrice, giornalista, drammaturga, artista visiva, insegnante, autrice e conduttrice Rai, scrive per «Corriere della Sera» e «7»; dal 2010 pubblica poeti esordienti sul mensile internazionale «Poesia» e divulga poesia a RaiRadio3, in programmi come «Alfabetiere Poesia», «Poesia in technicolor» e «Da poeta a poeta», antologia sonora di poesia contemporanea e «Esercizi di poesia», innovativa scuola di poesia aperta agli ascoltatori; codirige la collana «i domani» di Aragno Editore ed è nel Comitato di redazione di «Poesia», Crocetti Editore; è regista del ciclo di interviste «I volontari», un documentario sull’accoglienza ai migranti, e del videoreportage su Sarajevo «Viaggio in una guerra non finita», entrambi pubblicati da «Corriere TV». Docente di poesia nella storica scuola «Omero», tiene laboratori gratuiti nella scuola pubblica, in carceri e DSM e presta servizio volontario nella scuola di lettura per ragazzi «Piccoli Maestri».
Pascoli (Aragno 2019 – Premio Speciale della giuria Carlo Bo – Giovanni Descalzo per Saggio critico letterario sulla poesia del Novecento), Per voce sola, raccolta di monologhi teatrali, disegni e fotografie, con cd di Sonia Bergamasco ed EstTrio (ChiPiùNeArt 2016) e L’infinito mélo, pseudoromanzo con Vivavox, cd di sue letture dei propri testi (sossella 2011); suoi racconti sono presenti in Nell’occhio di chi guarda (Donzelli 2014), Deaths in Venice (Carteggi Letterari 2017) e Princesa e altre regine– a cura di Concita De Gregorio (Giunti 2018).
Le giornate dedicate alla cultura, e ai libri in particolare, vedono l’Amministrazione comunale locale lavorare in sintonia con il network Borghi della lettura e la Pro Loco di Macchiagodena.