21 Novembre 2024
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Macchiagodena, Umberto Berardo, Giovanni Petta presentano due libri

petta berardi

A la fabula accattivante di Umberto Berardo e i giovani di Giovanni Petta: due libri, per due appuntamenti da non perdere, rientranti nell’esclusivo progetto del Comune di Macchiagodena denominato “Genius Loci. Portami un libro e ti regalo l’anima”.
Sabato 18 settembre 2021, alle ore 18, lo scrittore Umberto Berardo presenterà nel paese della provincia di Isernia, dialogando con la giornalista Miriam Iacovantuono, il romanzo Frammenti di espressioni esistenziali (Editrice Lampo).

Il giorno dopo, domenica 19 settembre, alle ore 18, un altro scrittore, Giovanni Petta, parlerà del suo libro Terra (Scatole Parlanti Editore) rispondendo alle domande di Pierpaolo Giannubilo e Giuseppe Rapuano.

Non mancherà un breve discorso, con i saluti, come piacere dell’accoglienza, da parte del primo cittadino di Macchiagodena, Felice Ciccone.
Gli eventi si terranno in Piazza Ottavio De Salvio, in caso di cattivo tempo nella Biblioteca Comunale.

Frammenti di espressioni esistenziali.
Il romanzo “Frammenti di espressioni esistenziali” nasce dall’esigenza di porre la riflessione e il confronto su eventi certamente lontani nel tempo, ma ancora attuali non solo per le dinamiche umane che li hanno pervasi, ma anche per le cause che li hanno generati e per gli effetti avuti all’epoca e in futuro nel dibattito culturale e nella struttura della società.
C’è nell’opera una fabula accattivante, ma anche il continuo bisogno di approfondire all’interno della narrazione temi di carattere storico, filosofico, politico, sociale, psicologico ed etico.
Si parte da una vicenda e da personaggi interamente inventati che non hanno alcun riferimento a persone realmente esistite, collocati tra l’altro solo per scelta fortuita in un territorio del Molise centrale con l’unico scopo di condurre un’analisi documentata su uno dei periodi più complessi e controversi della storia italiana.
Qualora in vicende, luoghi o soggetti del libro si riscontrassero analogie con la realtà, ciò risulterebbe puramente casuale.
Nella seconda parte dell’opera si entra al contrario in eventi effettivamente accaduti sul Matese e qui personaggi inventati entrano in relazione con figure storiche ed eventi storici.
La speranza è quella di aiutare la conoscenza della società molisana nella seconda metà dell’Ottocento, ma anche di favorire l’analisi dei fatti storici nelle diverse articolazioni.

Umberto Berardo
Umberto Berardo è nato a Duronia (Campobasso), laureato in filosofia e pedagogia, ha insegnato materie letterarie. Scrive su riviste e quotidiani online. Ha curato con Alberto Conti e Leo Leone la pubblicazione del volume “Paolo Borsellino: organizzare la speranza” Ed. Gruppo Abele e dei “Quaderni della solidarietà”.
Sempre con Alberto Conti ha curato il volume “Leo Leone: il pensiero e la vita”. Ha pubblicato con le Edizioni Enne l’antologia di racconti “Storie di vita” e “Il teatro e la vita”, un’opera teatrale costituita da due commedie; quindi con Arti Grafiche La Regione il romanzo “Il senso dei giorni” e con il Ponte il saggio “Se si sveglia l’utopia”.
E’ coautore del volume “Don Alfredo Ricciuto: un arciprete tra chiesa e società” per i tipi di Gemmagraf.

Terra.
Le presentazioni del nuovo romanzo di Giovanni Petta “Terra” partono dall’inquietudine della protagonista, Carola, per arrivare all’ipocrisia del mondo degli adulti e alla necessità di affidare il governo del mondo ai giovani.
“Non pensavo che il mio romanzo – spiega l’autore – potesse essere così attuale in questa seconda parte del 2021. Haiti e Afghanistan stanno mettendo a nudo le menzogne su cui la mia generazione ha basato il benessere e l’agio di cui si sono ingiustamente appropriati. Carola non è insoddisfatta solo della sua vicenda esistenziale. La sua sofferenza deriva proprio dall’osservazione dei meccanismi della contemporaneità sociale e politica. Ciò che abbiamo creato – la mia generazione e quella che mi ha preceduto – è una involuzione umana che sta ora producendo danni economici e materiali. C’è da vergognarsene”.
Nel 2017, Giovanni Petta aveva pubblicato ‘Acqua’ e ‘Terra’ sembra essere la naturale prosecuzione. Ma il romanzo, appena uscito per Scatole Parlanti, può essere letto senza conoscere il precedente. È un romanzo a sé, ambientato in un luogo non ben definito e nell’epoca della pandemia da Covid-19.
“È davvero un’epoca di decadenza – dice ancora Petta – quella che stiamo vivendo. Un esempio? Gli insegnanti sono costretti a lavorare in aula sui concetti di diritto e di educazione civica mentre avremmo necessità di imparare la Giustizia. Ci perdiamo dietro a Dpcm e norme minuscole dimenticando ciò che è stato scritto nella Costituzione. Davvero un tempo di barbarie che va cancellato e ricostruito da capo. Devono farlo i giovani”.

Giovanni Petta
Giovanni Petta è nato e vive in Molise. La sua esperienza artistica si è sempre mossa in vari campi della scrittura. Ha pubblicato tre raccolte poetiche. Ha scritto articoli per varie testate ed è stato coordinatore dell’edizione regionale de Il Tempo. Nel campo della musica, è stato allievo di Mogol e ha pubblicato tre dischi, uno dei quali dedicato al Molise: «Il bivio di Sessano». Il suo primo romanzo è del 2017, «Acqua»; poi, nel 2018, «Cinque». I suoi racconti sono stati pubblicati su diverse riviste letterarie.

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