26 Dicembre 2024
Cronaca Abruzzo

Roseto, Rifondazione Comunista: “40 euro per raccolta firme, caso unico in Italia”

Il Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, Federazione Provinciale di Teramo, per la lista “UNIONE POPOLARE” ci invia una nota dove chiedono il diritto di raccogliere le firme in modo gratuito a , invece di pagare 40 euro come richiesto dall’amministrazione comunale.
Riportiamo di seguito il testo del loro comunicato.
“Il Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea è parte fondante del progetto di Unione Popolare che si presenterà alle prossime elezioni politiche del 25 settembre, insieme a Luigi de Magistris, DeMa, ManifestA, Potere al Popolo! e centinaia di personalità, uomini e donne che cercano un’alternativa per questo Paese. Il disprezzo
totale per le regole democratiche impone al nostro progetto e a tutte le forze politiche e i piccoli partiti che non hanno un gruppo nell’attuale parlamento di dover raccogliere ben 40 mila firme per la Camera ed altrettante per il Senato, in pochissimi giorni, in pieno mese d’agosto quando molti cittadini sono in ferie e fuori casa, per poter semplicemente partecipare alla competizione elettorale.
Mentre invece tutti i partiti già presenti nell’attuale parlamento, grazie ad un provvedimento “ad hoc”, saranno esentati dalla raccolta firme.
Il nostro partito sta organizzando quindi banchetti nelle piazze, per questa difficile raccolta firme, anche in Provincia di Teramo.
Per questo motivo nei giorni scorsi abbiamo presentato tutte le richieste necessarie ai vari comuni.
Tra queste, venerdì scorso 5 agosto, abbiamo inviato una richiesta di occupazione di suolo pubblico al Comune di Roseto degli Abruzzi per il posizionamento di 2 banchetti, previsti nella giornata di oggi, per lo svolgimento di attività politica / elettorale, con la raccolta firme per la presentazione della lista “Unione Popolare” alle prossime elezioni
politiche nazionali.
Ieri pomeriggio, abbiamo ricevuto una PEC in cui ci scrivono che “in merito alla pratica in oggetto, si informa che la stessa è soggetta al versamento per diritti d’istruttoria pari ad € 40,00 ai fini dell’evasione e del perfezionamento della nostra richiesta”.
Abbiamo scritto alla Prefettura di Teramo per richiedere il loro intervento, perché da sempre per legge, in ogni comune d’Italia, i banchetti per attività politiche dei partiti e ovviamente quelli per la raccolta firme necessari per la presentazione alle elezioni sono gratuiti.
Come già avvenuto negli anni passati, stiamo allestendo migliaia di banchetti in tutta Italia (comprese le città di Teramo, Pescara, L’Aquila, Chieti, Avezzano, Giulianova, ecc.) e in
nessun caso ovviamente ci è stato chiesto il pagamento di alcuna tassa o altro, come prevede la legge.
Ci auguriamo quindi che venga ripristinato da parte della Prefettura il rispetto delle leggi e delle normative nazionali in materia, nei confronti del Comune di Roseto degli Abruzzi autorizzando il posizionamento dei nostri banchetti previsti nella serata odierna in forma gratuita.
Chiediamo l’intervento dell’Amministrazione Comunale e del Sindaco Nugnes affinché venga subito cancellata questa assurda “Tassa per diritti d’istruttoria” di ben 40,00 euro che hanno introdotto e che vorrebbero farci pagare a Roseto, caso unico in Italia!
Quindi non solo dobbiamo raccogliere le firme, in pieno agosto, per poterci presentare alle elezioni, ma addirittura adesso dovremmo pure pagare per poterlo fare?
A Roseto la democrazia è diventata a pagamento o metteranno anche una tassa per poter votare?
Confidiamo che un intervento urgente possa risolvere questa “follia” che si sta verificando garantendoci quindi la nostra presenza gratuita in piazza stasera a Roseto degli Abruzzi. Speriamo si sia trattato solo di un “brutto colpo di sole” preso da qualcuno in Comune in questi caldi giorni estivi.
Viceversa rassicuriamo sin d’ora il Comune che il nostro partito intraprenderà da subito attraverso i suoi legali, ogni azione possibile in qualsiasi sede, nei loro confronti per accertare le opportune responsabilità ed eventuali danni, se ci verrà negato questo diritto “gratuito”, da sempre e ovunque nel nostro Paese, di poter fare attività politica e per la partecipazione alle elezioni”.

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