26 Novembre 2024
Cronaca Abruzzo

L’Aquila, emergenza ricostruzione terremoto

Occorre uscire “dalla logica delle emergenze viste singolarmente”. Quello che serve è una normativa unica sulle emergenze e sulle ricostruzioni che siano calamità che derivino dal terremoto o dalle alluvioni, o dal ponte Morandi. Un modello standard in cui siano codificate anche le deroghe”. Questa la richiesta del sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, che in un’intervista all’ANSA ha risposto in merito alle affermazioni del sottosegretario con delega alla ricostruzione, Vito Crimi. In particolare Biondi ha sottolineato, per quanto riguarda le deroghe, la situazione del capoluogo abruzzese: “Noi oggi – dice Biondi – non avremmo una città se nell’aprile 2009 non ci fossero state deroghe rispetto alla normativa sugli appalti per il progetto Case, per i Map, per i Musp, per i moduli abitativi dei comuni del cratere. Se avessimo seguito procedure ordinarie, saremmo nella situazione in cui si trovano oggi le aree del centro Italia, con i Sae consegnate dopo due anni”. “Se le deroghe vengono codificate in ‘tempi di pace’ e funzionano garantendo la rotazione e la trasparenza delle procedure – spiega il sindaco dell’Aquila, eletto nel giugno del 2017 – si possono fare le cose velocemente ma senza creare zone grigie dove poi si intrufolano affaristi e funzionari o dirigenti pubblici infedeli”. Sul fatto che la ricostruzione non sia possibile dov’era e com’era, Biondi si dice d’accordo con Crimi: “E’ la logica che stiamo cercando di superare. Più difficile, più faticoso forse anche più lungo, ma dà anche il segno di un cambiamento”. Quindi l’appello al Governo. “Servono risorse umane perché il comune dell’Aquila rispetto al 31 dicembre 2008 ha addirittura meno dipendenti e un numero di dirigenti dimezzato. Di questo abbiamo fatto oggetto di interlocuzione con il Governo e chiederemo un rafforzamento dell’assistenza tecnica dedicata alla ricostruzione pubblica”.

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