21 Novembre 2024
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Atri, tesi e storia a fumetti di un episodio del giugno 1944

Oggi vogliamo parlarvi di un giovane laureato che ha pensato di portare come sua tesi di laurea (nel 2024) una storia realmente accaduta in un Comune della provincia di ma che è sconosciuta ai tanti. Vi spieghiamo il tutto in questo articolo. Innanzitutto stiamo parlando di Antonio Masciantonio, autore della tesi, e di , un Comune del teramano, luogo dove si sono svolti i fatti. La storia ha un valore e una sua propria e unica visione perchè oltre al racconto dei fatti è collegata a doppio filo visivamente a un vero e proprio fumetto che è stato realizzato seguendo la traccia del ricordo. Scriviamo doppio filo perchè Antonio si è improvvisato anche fumettista autodidatta oltre che autore e scrittore.

Prendiamo in prestito un passo della sua tesi, dove Antonio scrive: “La mattina del 13 giugno, festa di S. Antonio di Padova, avemmo un risveglio tragico. Scoppiarono questi depositi di ordigni bellici e causarono molti danni. Meno male che non scoppiarono tutti perché, altrimenti, i danni e gli inconvenienti sarebbero stati molto più gravi.
Si disse che un nostro concittadino, Rizieri Bonomo, coraggioso e temerario avendo visto che le micce venivano accese da due soldati tedeschi che, dopo aver compiuto questo loro compito, fuggivano in bicicletta, li seguì cautamente, riuscì a spegnerne molte e così non scoppiarono”.

È con queste parole che Giuseppe di Filippo ricorda l’ultimo atto dell’occupazione tedesca nella città di Atri nel teramano che si svolse tra il settembre del 1943 e il giugno del 1944. La terra bruciata era una tattica militare attuata per la maggior parte dall’esercito della Wehrmacht per ritorsione verso il popolo italiano, considerato traditore, e per intralciare gli Alleati che avanzavano oltre le linee abbattute. L’atto eroico di Bonomo, consistito nel disinnescare le mine che avrebbero distrutto gran parte del paese, è ricordato da pochissimi. C’è poco di scritto su questo episodio ma molto di orale, molte memorie, che però sono molto diffuse solo ad Atri. Questo lavoro mira a raccontare la storia di Di Filippo non solo attraverso il solo strumento del testo accademico ma anche con il meno consueto fumetto.

Incuriositi lo abbiamo contattato e ci ha inviato alcune tavole del suo fumetto che sono parre integranti della sua tesi, relazionato all’UNITE di Teramo e relazionata con il prof. Andrea Sangiovanni.
Logicamente le 10 tavole di fumetto sono un condensato, della storia, abbreviata per esigenze narrative. Il succo rimane quello della diffusione anche al di fuori del mondo universitario, che vada a rafforzare la memoria storica di un episodio accaduto in u determinato luogo e in una determinata città.

Scrive nella sua tesi Antonio: “Questo lavoro si muove su due direttrici: la prima è l’intento di ricostruire l’origine del fumetto di genere storico e di individuare quali espedienti grafici e narrativi hanno costituito nel tempo la grammatica utilizzata per comporre le tavole di questo genere di fumetti; l’altra è quella di portare all’attenzione del più numeroso pubblico possibile una interessante storia di Resistenza poco nota al di fuori della comunità che la ricorda”.

Come redazione facciamo i complimenti ad Antonio per la sua idea, quella di trasformare la sua ricerca di un ricordo orale in una traccia scritta e descritta con un fumetto.

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