Pescara, previsti 28 mila abbattimenti di cinghiali in Abruzzo
Il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, ed il vicepresidente ed assessore all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, a Pescara, nella sede della Regione, hanno incontrato il presidente regionale di Coldiretti, Pietropaolo Martinelli, ed il direttore regionale dell’organizzazione agricola, Roberto Rampazzo. Al centro del confronto soprattutto la questione dei danni provocati alle aziende agricole dalla fauna selvatica ed in particolare dai cinghiali.
Riportiamo quanto ha dichiarato Marsilio: “I cinghiali rappresentano il problema più impellente perché ormai sono anni che si stanno riproducendo in maniera incontrollata. Questo fenomeno, oltre ad alterare l’equilibrio faunistico, da un lato comporta un’aggressione sistematica dei terreni agricoli e dall’altro si sta rivelando estremamente pericoloso anche per l’incolumità fisica delle persone perché molti incidenti automobilistici avvengono per l’attraversamento delle strade da parte dei cinghiali e di altri animali selvatici.
Come Regione abbiamo adottato un Piano specifico anche sulla scorta di quanto richiesto dal Commissario nazionale contro la peste suina.
Si tratta di un Piano che in Abruzzo prevede 28 mila abbattimenti.
Un Piano che vede impegnati tutti gli ambiti territoriali di caccia, le associazioni venatorie, oltre che le altre autorità competenti, polizia provinciale e carabinieri forestali. Vigileremo affinché venga messo in pratica al meglio e vengano rispettati gli obiettivi prefissati”.
Il vice presidente della Giunta regionale ed assessore all’agricoltura Emanuele Imprudente, dal canto suo, ha confermato che “il Piano che Coldiretti chiede alla Regione, è già nella sostanza esistente. Tuttavia, entro un paio di mesi, ne approveremo uno nuovo che ricapitolerà tutte le azioni che devono essere messe in campo e che stiamo già mettendo in campo modificando, al tempo stesso, quelle relative alla possibilità di fare gli abbattimenti in controllo e anche la selezione. È chiaro che si tratta di un tema di carattere nazionale, la fauna selvatica sta creando condizioni di difficoltà oggettive se non di impossibilità ai nostri agricoltori e allevatori di svolgere le loro attività, soprattutto in alcuni territori e noi questo non ce lo possiamo permettere, come non ci possiamo permettere i problemi legati alla sicurezza stradale e tutto ciò che ne deriva”.